INTERVISTA AI KITBUILDERS di Giosuè Impellizzeri 03/08/2005

Bernhard e Ripley sono conosciuti in tutto il mondo con lo pseudonimo Kitbuilders col quale hanno firmato una serie interminabile di releases apparse su etichette di spessore quali la World Electric, Ersatz Audio e Art Of Perception. Proprio su quest’ultima uscì, nel 2002, il tanto ricercato "Space Marines" firmato assieme a John Starlight, disco dal quale ne venne fuori una hit internazionale come "Blood Angels". Poi fu la volta di "In The Years 2525" su Television (remixato anche dagli Ural 13 Diktators) che lanciò il duo anche in terra anglosassone. Quello dei Kitbuilders è uno stile molto particolare che incrocia l’electro, il punk e lo sci-fi: la strana alchimia la si ritrova nel loro album "Wake Up" uscito, nella Module Version, anche in Italia sulla fiorentina S.H.A.D.O. Records.

Ciao amici e benvenuti su Technodisco. Iniziamo la nostra chiacchierata descrivendo il progetto Kitbuilders e la filosofia che lo caratterizza.
"Abbiamo iniziato a produrre musica techno durante i primissimi anni ’90 firmandoci come SBX-80 e Welson ma in breve tempo avvertimmo una certa noia visto che la maggior parte dei pezzi techno in circolazione era più o meno tutta uguale. Decidemmo di iniziare a produrre qualcosa orientata verso l’electro con un tocco punk e il risultato di questa virata fu un 12" pubblicato dalla Electrecord, un’etichetta discografica di Colonia. Poi siamo riusciti ad attirare l’attenzione di altre label molto quotate come l’Ersatz Audio, World Electric e la Breakin’. Da poco abbiamo fondato anche la nostra personale piattaforma, la Vertical Records"

Da dove è saltato fuori lo pseudonimo Kitbuilders ??
"Stavamo cercando un nome che potesse racchiudere diversi elementi tratti da svariate culture proprio come lo è la nostra musica. Poi optammo per Kitbuilders, ispirati da un magazine americano dal nome omonimo"

Come descrivereste il vostro stile ad una persona che non ha mai ascoltato nulla di Kitbuilders ??
"Sarebbe un’impresa abbastanza ardua ma credo che lo definiremmo un mix tra electro, new wave ed elementi sci-fi"

Secondo voi quando è nata la musica elettronica ??
"La musica elettronica (parlando in linee generali) è nata nel ventesimo secolo. I primissimi esperimenti sono proprio di matrice italiana visto che il futurista Luigi Russolo (1895-1947) scrisse nel 1913 "L’Arte Dei Rumori" in cui sostenne che la musica debba essere fatta prevalentemente di rumori e non di suoni armonici. La sua musica veniva eseguita con uno strumento da lui stesso ideato ovvero l’intonarumori, apparecchio meccanico capace di sviluppare suoni disarmonici ma avanguardistici subito battezzati, nelle performances di quel movimento, "musica futurista"; nel 1922 è la volta del "rumorarmonio, mezzo necessario ad amplificare gli effetti musicali creati dall’intonarumori. Tutti questi strumenti vennero più volte utilizzati in spettacoli dal vivo e in vari concerti in tutta Europa, seguiti puntualmente da reazioni violente del pubblico, secondo il clima tipico delle serate futuriste. Poi, negli anni ’70, artisti come Herbie Hancock, Neu e i Kraftwerk hanno saputo evolvere quella nuova forma d’arte portandola verso una direzione vicina ai locali da ballo"

Cosa ascoltavate durante la vostra adolescenza ??
"Eravamo attirati moltissimo da tracce new-wave firmate da Devo, Human League, Chris & Cosey, Joy Division ed 8 Eyed Spy. Poi ci accostammo alla prima electrobeat di Afrika Bambaataa e Mantronix non dimenticando però tutto quello che accadde nei ’70. Attualmente ci piace molto la techno e l’electro di Detroit firmata da artisti come Drexciya (R.I.P.), Adult, Aux 88 ed Underground Resistance"

Nel 2004 il vostro album "Wake Up" è uscito anche in Italia: come è nato il contatto con la fiorentina S.H.A.D.O. Records ??
"La S.H.A.D.O. è davvero un’ottima etichetta e non diciamo ciò solo perchè ha deciso di pubblicare il nostro album in Italia. E’ una piattaforma musicale che esiste già da diversi anni e, proprio in passato, abbiamo avuto modo di apprezzare le sue releases e la sua filosofia. Abbiamo realizzato anche un remix per la S.H.A.D.O. che, non contenta di tutto ciò, ha voluto inserire una delle nostre composizioni in una compilation dei Chrisma, band composta da veri e propri eroi che negli anni ’80 riuscirono ad impressionarci con il loro sound electronic e new-wave. Sarebbe scontato dire che siamo davvero onorati di poter collaborare con una label del genere. Ovviamente la S.H.A.D.O. ci ha offerto anche enormi somme di denaro, yacht, una Ferrari e tantissimi vestiti di Gucci e Prada … perchè rifiutare ;o)"

Oltre alla S.H.A.D.O. conoscete qualcos’altro della scena musicale italiana ??
"In Italia ci sono molti dj e produttori che riteniamo bravissimi. Non possiamo non citare l’italo-disco degli anni ’80 che oggi influenza moltissima techno ed electro prodotta in ogni parte del mondo. Tra gli autori che ci piacciono di più ci sono i romani Mat 101"

Pensando all’Europa invece cosa vi viene in mente ??
"Anche in Europa ci sono tantissimi personaggi che in questi anni stanno riuscendo ad emergere grazie ad idee strabilianti. I nomi sono tantissimi: tra questi citiamo Bolz Bolz della World Electric, Dj Butterfly Potion (di Berlino), Dj Stel-R (di Bruxelles), il francese Fred Bigot alias Electronicat, il londinese DMX Krew, i già citati Mat 101, il finlandese Opel Bastards, Two Lone Swordsmen, Undo, Radioactive Man, Andrew Weatherall, Carl Finlow, tutta la crew della svedese Stilleben, Dj Coco Cielo, Bob Humid, la Gasoline Records, l’italiano Tony H (che tu conoscerai bene) e tanti altri che ora ci stanno sfuggendo"

Come sono strutturate le vostre live-performances ??
"I nostri live-set rappresentano qualcosa di maggiormente brutale rispetto ai progetti discografici. Diciamo che lo stile si avvicina maggiormente al punk. Amiamo interagire con la gente che ci dà il supporto e le motivazioni per continuare il nostro lavoro. Quando sentiamo le urla capiamo che la nostra musica sta piacendo: quello è il momento in cui ci sentiamo davvero appagati. Dal punto di vista della strumentazione, utilizziamo un campionatore e due sintetizzatori analogici coi quali stravolgiamo i suoni in tempo reale. Ripley si occupa di cantare mentre io, Bernhard, mi occupo dei synth"

Dove avete trovato le migliori reazioni da parte del pubblico ??
"Sicuramente in Belgio dove la scena electro è semplicemente fantastica. Anche i set fatti a Madrid, Barcellona e Londra hanno lasciato un bellissimo ricordo. Ci siamo divertiti molto anche in alcuni clubs di Helsinki e in piccoli locali norvegesi. Spostandoci altrove, citiamo il Luxx di New York dove la gente è andata in visibilio per il nostro sound e il Roskilde Festival in Danimarca"

Attualmente il mercato discografico non vive un momento molto felice. Ritenete che ci sia una causa ben definita ??
"Crediamo che la causa maggiore di ciò risieda nel fatto che nell’ultimo decennio le major abbiano perso completamente di vista i nuovi trend musicali prestando attenzione solo ad artisti come Mariah Carey ed Elton John. In passato (negli anni ’70 e negli ’80) molte compagnie discografiche hanno guadagnato una marea di soldi investendo risorse in nuovi talenti ma sembra che adesso le cose non siano più le stesse. Un’altra probabile causa è quella del costo troppo elevato dei cd: ormai si comprano gli originali solo se racchiusi in una copertina eccellente. Discorso a parte va fatto per i dowloads illegali: non crediamo sia questo il motivo del declino netto del music-business"

Hardware e software: da quale parte vi schierate ??
"Lavoriamo utilizzando sia strumenti nuovi che vecchi. Amiamo le tracce realizzate con storici strumenti analogici come la Roland Tr-808, il Sequencial Circuits Pro-1 e lo storico synth SH-101 della Roland. Ovviamente utilizziamo anche i moderni software della Native Instruments, Ableton Live e Cubase. E’ bello utilizzare entrambi questi "mondi" che ora iniziano a mischiarsi a vicenda"

Siamo alla fine: lasciate un messaggio agli amici italiani che hanno voluto conoscervi nei dettagli.
"Un doveroso ringraziamento spetta a Giosuè Impellizzeri alias Dj Gio MC-505 che ci ha dato la possibilità di avvicinarci maggiormente all’Italia. Keep the underground-party spirit going on !! Kitbuilders"

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