Hard Ton & Paul Parker – The Heat Is On (Bordello A Parigi)

Hard Ton & Paul Parker - The Heat Is On La Bordello A Parigi, come già rimarcato in altre occasioni, conferma la prolificità tirando fuori dal cilindro un numero quasi imbarazzante di pubblicazioni. Per fortuna lo fa con coscienza e non col solo obiettivo di invadere il mercato con ossessiva frequenza. I protagonisti di questa trentatreesima uscita poi non lasciano dubbi di sorta, le scelte di Otto Kraanen si rivelano sempre appassionanti ed appassionate. “The Heat Is On” unisce Italia e Stati Uniti, da un lato il duo degli Hard Ton, tra le realtà nostrane più intriganti che gli ultimi anni ci abbiano offerto, dall’altro Paul Parker, voce di storici brani dell’indimenticato Patrick Cowley (“Tech-No-Logical World”, “Right On Target”). L’asse, peraltro, fu già creato circa due anni fa dalla defunta Sauroid che affidò agli Hard Ton il remix di “Perfect Target” dei Ganymede Feat. Paul Parker. Ma torniamo al presente, per parlare di “The Heat Is On”, brano che ha il sapore della House primordiale, radiosa, felice e solare (avete presente “Promised Land” di Joe Smooth?), tra pianoforti e l’inconfondibile voce di Parker. Sono in due a mettersi al lavoro sui remix: i Discodromo, che riavvolgono il nastro con l’aggiunta di interventi Acid, escludendo la vocalità a favore di una versione in grado di mettere contemporaneamente il naso sia nella Piano House che nella musica degli smile gialli; Uabos poi scurisce leggermente i toni, preservando la song structure ma agendo su una serie di accorgimenti che rendono la sua rivisitazione più spigolosa rispetto all’originale. Sul vinile, di cui esiste una limited edition in colore rosso, trova spazio pure “Let The Music Take You”, in cui si registrano punti di contatto con la cultura Italo Disco, grazie a quella che pare una LinnDrum a scandire il ritmo, seppur il basso resti il tipico “rotondo” della House a stelle e strisce. Vista la tendenza a tornare su vocalità e strumenti tradizionali, non ci si dovrebbe meravigliare se finisse col fare crossover: lo merita. [Giosuè Impellizzeri]

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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