Various – Italo Disco Is Back! (Sunlover Records)

Italo Disco Is Back! Sunlover Records nasce dalla sinergia tra Vincenzo Salvia, Overglow, Shio-Z ed Apollo Zapp, e va ad aggiungersi a quel segmento devoto al Synthwave e derivati. Per questa compilation però, più che di Synthwave si parla di Italo Disco, stile rifiorito da un quindicennio (e passa) per mano di compositori sparsi qua e là in Europa e non solo, desiderosi di ridare vita ad una fase artistico-creativa che, circa trenta anni or sono, fece da snodo sia tra la balera e la discoteca, sia tra gli strumenti tradizionali e quelli elettronici. Qui sono venti i brani radunati e mossi da intenti molto simili, ossia rispolverare suoni, melodie, armonie e costruzioni ritmiche tipiche di un’era, storica, culturale e musicale, senza la pretesa di infrangere gli schemi. Non mancano sprazzi di Synth Pop tipicamente “ottantoso” (provate “Hula Hoop!” di Apollo Zapp), influssi funky (“Disco Gallo 84” di Les Chic Voltage, “Non Parlo Italiano” di Plaisance che mostra qualche assonanza con “Like A Virgin” di Madonna), seppur la matrice principale resti, logicamente, l’Italo Disco, glorificata da Andy Fox, A Space Love Adventure, Batch Sound Feat. Shio-Z, Mild Peril, Starion, VHS Glitch, Highway Superstar ed altri ancora con le idee molto chiare. Menzione a parte per Vincenzo Salvia: la sua “Domenica”, cantata da Giusi Telesca, sembra davvero saltare fuori da un impolverato 7″ edito da qualche misconosciuta etichetta italiana attiva a metà Ottanta e magari cantato da chi, poi, ha fatto strada in ambiti diversi come Daniela Poggi, Patrizia Pellegrino, Alessandra Mussolini e Cristina Moffa. C’è pure spazio per nomi già noti, come Sally Shapiro (nel remix di Tommy ’86), Andy Romano (“Galassia” marcia in direzione quasi Hi-NRG), la pesarese Claudia Ortolani, nipote dell’indimenticato Riz Ortolani e magistralmente musicata da Shio-Z, e persino Ryan Paris con l’esclusiva “I Wanna Love You Once Again”. Appassionati, fatevi avanti: “Italo Disco Is Back!” è su Bandcamp pronta per essere scaricata gratuitamente, anche se un CD o, ancor meglio, un doppio vinile, renderebbe più giustizia al tutto. [Giosuè Impellizzeri]

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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