VCMG – Ssss (Mute)

VCMG, quattro lettere che racchiudono il mondo di due degli artefici della rivoluzione New Wave, scissione dal Rock più tradizionale che fermò gli sbadigli di chi, nei primi anni Ottanta, iniziava a non poterne più di sole chitarra elettrica e batteria. La collaborazione tra Vince Clarke e Martin Gore è di quelle che faranno parlare e discutere a lungo, sia perchè si tratta di due nomi mitologici per la musica dell’ultimo trentennio, ma soprattutto perchè Clarke lasciò i Depeche Mode nel 1981 (dopo aver scritto la maggior parte dei brani di “Speak & Spell”, come “New Life”, “Nodisco”, “Dreaming Of Me” e “Just Can’t Get Enough”) poichè in disaccordo proprio con Gore, che intendeva dare alla band un indirizzo meno commerciale. Clarke invece, fedele ai suoi propositi, proseguì nel solco del Synth Pop creando prima Yazoo (con Alison Moyet) e poi Erasure (con Andy Bell). Ma questa è storia vecchia. Quel che interessa ora è il nuovo “Ssss”, che sancisce ufficialmente la reunion dopo l’uscita del singolo “Spock”, a fine Dicembre. I due hanno lavorato autonomamente nei loro rispettivi studi di incisione, ed hanno comunicato via email scambiandosi idee e file, in pieno rispetto del concetto futuristico di sinergia. Ma cosa nasconde “Ssss”, la cui uscita è prevista per il 12 Marzo? Fondamentalmente si tratta di musica Techno, riletta da due che la Techno, nel suo essere più puro, forse non l’hanno mai prodotta, e questo potrebbe essere un vantaggio perchè rivelerebbe qualcosa di completamente inedito, come del resto si preannuncia la nuova sublabel della Mute, la Liberation Technologies, che, come dice Daniel Miller, incoraggerà gli intenti degli artisti più sperimentalisti. Ma torniamo ad “Ssss”. “Lowly” è Techno Pop, spiegazzata dagli effetti e da un pad mosso dal gelido vento artico, “Zaat” ripesca nella Techno Trance da Rave di fine anni Novanta, lasciando galleggiare arpeggi effettati col phaser contrastati da una cassa piena e un basso rotolante. La citata “Spock”, già degustata nei remix di Edit Select, Regis e XOQ, è un tunnel fatto di loop che cela (ancora) una patina Trance, sorretta dal basso in levare. Con “Windup Robot” il Synth Pop viene rimesso a nuovo, con escursioni melodiche e gorghi di inviluppi, probabilmente ottenuti in forma digitale, “Bendy Bass” pare ispirato dalla scuola M_nus, con ritmi dagli elementi ridotti all’osso e fuoriuscite pseudo acide. Il basso in levare torna in “Single Blip”, insieme ad una muraglia di melodie, “Skip This Track” assomiglia all’Electro House prodotta e consumata in quantità industriale anni fa, senza alcun segno distintivo, “Aftermaths” e “Recycle” rimettono in funzione i circuiti della Minimal Techno hawtiniana, in cui scorrono distorsioni e frustate di suoni liquefatti, tipici dei giochi effettuati coi plugins, a mio parere più affini ad una live performance che ad un album. Chiude “Flux”, ancora Electro House che riverbera echi New Wave, ma troppo deboli per far felici i fan della band di Basildon. Visti i trascorsi, da due come Vince Clarke e Martin Gore ci si aspettava di più di un disco che assomiglia un pò troppo a quelli prodotti dai DJ di oggi. “Ssss” sembra pensato per le piste da ballo, senza velleità ed alcun desiderio di dare una scossa ad un settore che negli ultimi tempi lamenta una certa involuzione. E’ forse proprio questo il rimpianto, che due miti come Clarke e Gore non si siano spinti oltre la soglia del conosciuto. Lì c’è il futuro.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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