INTERVISTA AI BUTTERFLIES ON ACID di Khaled Nemri – 28/01/2K5

Il nostro nuovo redattore Khaled Nemri aka Dave Sheffield esordisce su TD con un’interresante intervista ai Butterflies on Acid…Una delle produzioni italiane più interessanti in ambito elettronico è sicuramente "My guitar" dei Butterflies on Acid. Dietro questo pseudonimo ci sono tre ragazzi torinesi nati tra il 1981 e il 1982: Marco, Mattia ed Enrico. Con loro il produttore Davide Ippolito A&R della label Oxyd.
Ho avuto la fortuna di incontrarli e quindi di ottenere quella che è la loro prima intervista in assoluto. Considerando che il pezzo è già entrato, solo poche settimane dopo l’inizio della distribuzione ai deejays, in parecchie charts (fra le altre quella di Dave Clarke su Galaxy UK 102.2) è probabile che questa chiacchierata non rimarrà un evento isolato.

Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di Technodisco. Per cominciare partiamo dagli esordi: come vi siete conosciuti? Com’è nato il progetto?

MATTIA: Io e Marco Gasp ci siamo conosciuti tre anni fa durante una festa; con Enrico la conoscenza risale al periodo del liceo: frequentevamo lo stesso istituto.

MARCO: Il progetto è nato fra me e Mattia inizialmente. Una sera gi ho "portato" un giro di basso che l’ha entusiasmato e lui nella notte ha buttato giù la main melody di "my guitar". Dopodichè ha chiamato Enrico che ci ha messo il tocco finale, ovvero la chitarra vera e propria.

Che esperienze avete nel mondo musicale?

MATTIA: Io, al pari di Marco, sono diplomato come arrangiatore alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Ho esperienze in radio e come dj in moltissime discoteche della zona di Torino. Ho suonato anche all’Embassy di Rimini. Inoltre per due anni e mezzo ho curato una trasmissione radiofonica su radio locali, sia come dj che come speaker: mettevo anche chillout.

MARCO: Anche io ho fatto il dj in varie discoteche della zona dove suonavo prevalentemente musica trance. Ci tengo a ricordare in particolare….

ENRICO: Io invece provengo da tutt’altro mondo, quello del rock. Sono cresciuto in ambienti molto diversi da quelli dell’elettronica. Per dare un’idea precisa ho suonato in band sullo stile dei Linea 77.

Come definireste il genere musicale dei Butterflies on Acid?

MATTIA: Difficile definirla con un genere solo. Abbiamo volutamente strizzato l’occhio a più di un genere nel tentativo di fare qualcosa di innovativo. Ci tengo a sottolineare che non abbiamo usato nessun campione, cosa abbastanza in voga ultimamente. Comunque se proprio dovessi trovare una definizione direi
electro-rock con molti riferimenti alla house music.

La scena musicale elettronica in Italia non è ricchissima. Qual è la situazione nella zona di Torino?

MARCO: Apparentemente non è cosi male: qua a torino sono venuti negli ultimi mesi diversi guru dell’electronic music: Alter Ego, Picotto, Agoria, Misc. Questo weekend ci sarà Sven Vath però poi alla fine sono serate che non hanno seguito. Nei club si continua perlopiù a suonare musica "facile": siamo lontani anni luce da altre realtà straniere.

MATTIA: Credo che il problema sia "italiano": culturalmente la discoteca è vista come musica commerciale e divertimento e nient’altro. Di conseguenza trance, elettronica e tutti i generi del ramo restano molto di nicchia.

C’è un’artista a cui vi ispirate in modo particolare?

MARCO: Beh è ovvio che ci sono influenze in virtù di cosa ascolti. A me piacciono molto i Chemical Bros., Tiesto, Mauro Picotto fino ad arrivare agli Astral Projection ma credo di non essere bravo a copiare lo stile altrui; quindi in fase compositiva lascio maggiormente spazio alla mia fantasia.

ENRICO: Io venendo da un mondo più rockeggiante credo che la musica non debba avere schemi di riferimento ma essere frutto delle tue emozioni del momento. Proprio lo stimolo che ha fatto esplodere il movimento rock. Credo che questo mio modo di pensare mi abbia permesso di integrarmi in un progetto come questo dei Butterflies on Acid che è molto lontano da quello che io intendevo per musica solo qualche anno fa.

MATTIA: Premesso che anche per me le emozioni del momento sono il focolare dell’ispirazione ti dirò che adoro in particolare la musica electro sullo stile di Moby. Mi piacciono molto anche le produzioni di Dj Hell, Miss Kittin, M.Mercer e Dominik Eulberg.

Cosa ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro dalla vostra band?

MATTIA: Di progetti ne abbiamo moltissimi: speriamo di riuscire ad avere la forza e la fortuna per dargli un seguito. Mi auguro che la nostra band possa contribuire a dare una sterzata alla scena della musica da club italiana e di riuscire a creare qualcosa di veramente nuovo come sound.

MARCO: Tra le cose in lavorazione c’è pure uno spettacolo live che spero avremo l’opportunità di proporre in parecchi locali. Prevede un misto di nostre produzioni suonate live e sessioni da vero e proprio deejay con mixaggi di dischi altrui.

Ci potete anticipare il vostro prossimo singolo?

ENRICO: No perchè dipende da cosa farà "My guitar": potremmo anche sviluppare questo pezzo con una versione vocal. Comunque un altro paio di pezzi sono già pronti e sono stati già passati da Tony H nel suo "Superstar Heroes" (trattasi di "Mad Bass" e "Spermanalizer" ndr).

"My guitar" è stato stampato su etichetta Oxyd: com’è nato il sodalizio?

MATTIA; Ho contattato Davide Ippolito, che poi è diventato il nostro produttore, perchè conoscevo il valore della label anche a livello internazionale: lui ha creduto fin da subito nel progetto e ci ha dato la possibilità di essere stampati.

Come nasce il vostro sound? Avete uno studio? Di quale strumentazione usufruite in massima parte?

MARCO: Abbiamo un home studio, con poca strumentazione ma rigorosamente analogica!! Poi è ovvio come ormai succede nella musica da anni, la strumetnazione analogica per dare un suono veramente caldo viene affiancata dall utilizzo di computers, softwares e diavolerie varie. Prediligiamo però il suono puro e analogico!!!
amiamo mixare le canzoni ancora su banco analogico e non digitale…e puntiamo molto ad avere dei buoni suoni da ogni punto di vista…ad esempio la chitarra di Enri è una STRATOCASTER e per registrarla viene immancabilmente passata all’interno di un compressore valvolare…

Volete lasciare un messaggio ai lettori di technodisco?

ENRICO:a breve sarà online il nostro sito e vi diremo l indirizzo appena pronto. Venite a trovarci e soprattutto fateci sapere cosa ne pensate della nostra musica, per noi è di fondamentale importanza il pensiero di chi va a ballare o chi ci ascolta!Complimenti per la realtà di Technodisco…in Italia ci vogliono queste cose!!!

Khaled aka Dave Sheffield

Technodisco

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