INTERVISTA AD ALEX BAU di Giosuè Impellizzeri 29/07/2005

Nato nel 1974 in un piccolo centro a nord della Bavaria, Alex Bau è oggi uno dei dj-producers techno più accreditati d’Europa. Il suo stile, tipicamente groovy ed influenzato dalla scuola di Chris Liebing, corre veloce sui binari del minimalismo e del gusto per l’arte del loop. Toneman è la sua etichetta, fondata pochi anni addietro con l’amico Sven Dedek, lo stesso col quale ha prodotto un numero imbarazzante di releases andate a finire nei cataloghi di accreditate labels come Touch Tone, Compressed, Fine Audio Recordings e Definition. E’ sempre lui che, col già citato Dedek, incarna vari progetti come Electric Envoy, Taxi Drivers, Testosteron Inc. ed il celebre Basic Implant, ormai icona della percussive-techno tedesca. Estimatore del sound dei Depeche Mode, Alex ha rilasciato da pochi mesi un album, "Connected", nel quale è riuscito ad esprimere tutto il suo estro creativo che non si pone mai barriere tra uno stile e l’altro.

Ciao Alex !! A quando risale il tuo primissimo contatto con la musica prodotta col computer ??
"Ciao Gio !! Fondamentalmente sono da sempre un amante della musica in generale. Intorno al 1990-1991, un pò per caso, mi ritrovai in una discoteca avvolta dal fumo, da luci stroboscopiche e completamente invasa dalla techno. Inizialmente la odiavo ma poi, inspiegabilmente, mi è entrata nel sangue"

Chi erano i tuoi artisti preferiti ??
"Negli anni ’80 ero davvero piccolo ma ascoltavo già del pop-elettronico come quello dei Tears For Fears e, naturalmente, quello dei Depeche Mode. Considero Martin Gore uno dei più grandi musicisti al mondo ed il suo nuovo album lo vedo come una sorta di ‘regalo’ visto che c’è stato un periodo in cui sembrava dovesse abbandonare le scene"

Te la sentiresti di classificare il suo stile musicale ??
"Attualmente è techno. Non vado molto d’accordo con tutti quei nomi coi quali spesso s’identificano i sottogeneri. In uno stile ampio come la techno tutto è possibile: passare da tracce minimali a quelle più melodiche della trance sino a suoni hard. Non mi interessano molto le classificazioni ma presto più attenzione alla qualità del suono. Il mio è il classico, techno, sebbene alcuni possano chiamarlo minimal o in qualche altra maniera. Nella mia testa c’è solamente la techno e l’unica domanda che potrei pormi è capire se i dischi che produco o suono sono interessanti o meno"

Ascoltando il tuo album "Connected" uscito qualche mese fa ho riscontrato una certa influenza dell’elettronica a sfavore dei tools minimali. A cosa si deve questa nuova direzione stilistica ??
"Io non la chiamerei ‘direzione’ visto che quei pezzi a cui ti riferisci rappresentano semplicemente quello che avevo in mente di racchiudere nell’album. Ho preferito ridurre il mio lato hard-techno relegandolo ai progetti che curo in coppia col mio socio, Sven Dedek, nelle vesti di Basic Implant. Naturalmente l’hard-techno continua a piacermi ma credo che di tanto in tanto sia necessario variare (pur rimanendo nello stesso ambito) per poter esporre agli ascoltatori un altro mio lato stilistico. "Connected" rappresenta in pieno questo mixing di filoni musicali che vorrei portare avanti in futuro"

Uno degli attuali trends musicali è rappresentato dal binomio electronic-house. Hai idea di quali possano essere le possibili ramificazioni ??
"Ad essere sincero l’electro-house non mi piace per niente e mi annoia tantissimo. I dischi di questo stile sono tutti troppo simili tra loro con gli stessi basslines, le stesse costruzioni di batteria, gli stessi suoni … non vedo nulla di nuovo in questo trend che pare abbia contagiato l’intera Europa. Suppongo che a breve assisteremo ad un nuovo cambiamento che porterà la musica in nuove direzioni, magari più vicine alla techno. Non mi riferisco necessariamente a stili esasperati e veloci ma a qualcosa che veda come protagonista il groove e suoni più sperimentali"

Qualche anno fa fondasti, assieme a Sven Dedek, la Toneman Records. A cosa si deve questa scelta ??
"Entrambi avevamo una visione precisa della techno e spesso non riuscivamo a trovare dischi di un certo tipo. Partendo da questo presupposto fondammo la Toneman, una piattaforma grazie alla quale techno s’arricchisce di arrangiamenti e non rimane soltanto un mezzo per creare tools in chiave loopy. Naturalmente nelle releases Toneman non manca mai l’energia tipica della techno music tedesca"

Parlaci delle tue nuove produzioni che usciranno nei mesi a seguire.
"Ho iniziato da poco una collaborazione con la Elp Medien di Marco Carola e Corrado Izzo: alcuni miei pezzi finiranno così nel catalogo della Zenit, della Elp e della Jericho. Naturalmente continuerò a lavorare anche per la mia Toneman, per la Planet Vision di Pascal F.E.O.S. e per la CLR di Chris Liebing"

Ritieni interessante l’attuale panorama musicale europeo ??
"Al momento sembra che tutti gli stili si stiano fondendo tra loro e molti producers, purtroppo, stanno inseguendo sempre e solo gli stessi trends. Sarebbe il momento di essere più personali nella composizione. Comunque in Europa ci sono ottimi producers che stimo anche se credo che alla fine sia il gusto personale a portarci verso determinate scelte. Sarebbe bello se un giorno i clubbers entrassero nei locali senza sapere in anticipo i nomi dei dj’s presenti in consolle: sono sicuro che molti dj’s che operano nell’underground (e quindi sconosciuti dal grande pubblico) riuscirebbero a surclassare molti grossi nomi che vivono di rendita ormai da anni"

Conosci la scena musicale italiana ??
"La domanda capita a proposito visto che in cantiere abbiamo il disco dei Grafit che uscirà presto su Toneman. A produrlo sono Alen Sforzina e Daniele Papini, due amici che ci stavano aiutando cercando di realizzare un party techno in Italia, purtroppo senza risultati. E’ un vero peccato che l’Italia non apprezzi ancora la techno. Vengo in Italia almeno una settimana all’anno per passare momenti di relax in Toscana, una regione splendida"

Un altro link con l’Italia è rappresentato da "Radio Gaga", il programma curato da Toneman in onda ogni settimana su Radio Orion. Parlacene.
"Conobbi Radio Orion grazie a te. Mi venne subito in mente di proporre un mio show settimanale ma il poco tempo a disposizione ha fatto si che questo divenisse un appuntamento mensile. Visti i buoni risultati, abbiamo proseguito la collaborazione coi ragazzi di Radio Orion sino a realizzare un vero e proprio programma in onda ogni mercoledì alle 22:00. Spero davvero che la gente apprezzi la nostra musica"

Credi che il futuro della radio risieda proprio nelle webradio come Radio Orion ??
"Mmm, è difficile dirlo. E’ sicuramente un ottimo mezzo per chi possiede un computer ed una connessione veloce ad internet ma per la maggior parte della gente è una cosa piuttosto difficoltosa. E’ più facile accendere ed ascoltare la radio in casa o in auto !! Comunque credo che in futuro assisteremo ad una sorta di collaborazione tra le radio via etere e quelle via web"

Sono in moltissimi a sostenere la morte del vinile. Cosa ne pensi ??
"Io sono un fanatico del vinile !! Spesso mi sono ritrovato a discutere su questa cosa e continuerò a dire che il vinile, sebbene relegato ad una fascia piccolissima di utenti, continuerà ad esistere"

Quando sei in studio preferisci adoperare strumenti hardware o i più moderni software ??
"Al momento lavoro solo in digitale perchè è il metodo più veloce ed intuitivo e che calza a pennello per il mio stile. In passato ho lavorato in studi analogici col mio amico Sven: grazie a lui ho acquisito una discreta conoscenza di entrambi i ‘mondi’ riuscendo anche a combinarli. Tutte le mie tracce vengono fuori da un notebook pieno di plug-ins e strumenti vst ma spesso, quando gli addetti ai lavori le ascoltano incise su vinile, sostengono che siano il frutto di strumenti analogici"

Se un giorno potessi scegliere di remixare un pezzo del passato, quale sceglieresti e perchè ??
"Sicuramente opterei per i grandi Depeche Mode con "Enjoy The Silence" o "Walking In My Shoes". Queste sono le due tracce che mi hanno portato verso la musica elettronica e alle quali sono legati molti miei ricordi d’infanzia. Non disdegnerei nemmeno "Working Hour" dei Tears For Fears"

Tempo di saluti: lascia un messaggio agli amici italiani di Technodisco.
"Spero che in un vicino futuro possiate ascoltare più techno rispetto ad oggi. La musica unisce i corpi e le menti. Alex Bau"

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