INTERVISTA A RICHARD DAVIS di Giosuè Impellizzeri 01/08/2005

Plasmatore di una particolare e suggestiva miscellanea di suono elettronico, l’inglese (ma ormai trapiantato da tempo in Germania) Richard Davis è tornato alla carica con un nuovo ed interessante album edito dalla nota label tedesca Kitty-Yo. "Details", follow-up del più remoto "Safety", propone una gamma di suoni di più ampio respiro non relegati alla dance da ballare e suonare nei clubs ma ad una sorta di viaggio mentale spesso intriso di venature abstract. Frequentemente in coppia con gli Swayzak, Richard Davis lancia così nuovi imput per la musica electronica che assomiglia sempre più al pop del nuovo millennio.

Benvenuto nel nostro ‘salotto virtuale’ caro Richard. Come di consueto, parliamo dei tuoi esordi e del periodo in cui è avvenuto l’approccio alla musica elettronica.
"Credo che corresse l’ormai lontano 1979 quando, da bambino, ascoltai per le prime volte i dischi di Human League, Throbbing Gristle e dei Kraftwerk. Queste le scintille che fecero scoccare in me qualcosa che mi portò nel mondo della musica"

Quali erano gli artisti che seguivi con maggior interesse ??
"Da giovane ero interessato al movimento punk a quello new-wave e le mie bands preferite erano i Devo, i Television, i Buzzcocks, The Human League, Magazine, X-Ray Spex e molti altri che adesso mi sfuggono"

Come definiresti la tua musica ??
"Non saprei. Alcuni giornalisti l’hanno definita ‘deep-minimal-maximal’, altri ‘new-wave techno-pop-house’. Tu che ne pensi ?? ;o)"

Sei inglese di nascita ma da qualche anno ti sei stabilito a Berlino. A cosa si deve questa scelta ??
"Al contrario di quello che molti penserebbero, non mi sono trasferito a Berlino per la musica. Nel 1997, durante una vacanza, incontrai in un bar berlinese una ragazza (la mia attuale fidanzata che, tra l’altro, ha realizzato la copertina di "Details"). Fui subito colpito dalla sua semplicità e dalla sua freschezza e mi innamorai. Decisi subito di lasciare la mia città, Londra, per trasferirmi a Berlino che raggiunsi in modo stabile appena due mesi dopo quel casuale incontro"

Una delle ultime releases della Kitty-Yo è rappresentata proprio da "Details", il tuo nuovo album. Ci sono differenze sostanziali dal precedente "Safety" ??
"La più importante differenza che corre tra "Safety" e "Details" è che quest’ultimo è stato pensato e concepito come un vero e proprio album (ad eccezione della traccia "Bring Me Closer" dedicato ad un mix 12"). "Safety" era fondamentalmente una collection di pezzi che avevo prodotto in passato e che poi ho voluto racchiudere in una sorta di album insieme a pochi inediti. Inoltre "Safety" racchiudeva più spunti vicini alla house e alla musica strumentale in genere, cosa che non avviene in "Details" maggiormente incentrato sui testi. Con questo nuovo album ho voluto comporre dei pezzi che assomigliassero il più possibile a delle vere e proprie canzoni con tanto di strofe e ritornelli. Non era mia intenzione realizzare un album house o dance ma la mia idea di partenza era fare leva su elementi tratti dai generi musicali disparati fondendoli insieme e creando una sorta di nuova elettronica. Spero di essere riuscito nel mio intento"

In "Details" s’apprezza una vena che pare ispirata dallo stile della Kompakt di Köln, tipicamente abstract. Sei d’accordo con la mia analisi ??
"Certamente, visto che un aspetto delle mie tracce risiede sicuramente nel minimalismo. Sono un amante di labels come Kompakt, Trapez, Context, Playhouse e di vecchie releases uscite negli anni ’90 su Warp e Rephlex. Non dimentico nemmeno la Peacefrog del decennio scorso ed indimenticabili pezzi di Theo Parrish, Chris Brann, Glenn Underground ed altri. Le mie influenze nascono proprio dalla musica di questi artisti, non necessariamente legati alla dance da ballare nei clubs ma ad un’elettronica di ampio respiro, anche da ascoltare comodamente a casa. Poi ci sono spunti tratti da bands come Beach Boys, Talk Talk, Human League, Love (una band psichedelica degli anni ’60), Scott Walker, French Chanson e moltissime cose che vengono fuori dalla vecchia scena new-wave"

Il tuo primo album uscì su Punkt Music mentre con "Details" è iniziato il sodalizio con la Kitty-Yo. Come è nato il contatto con la celebre label fondata agli inizi degli anni ’90 da Raik Hölzel e Patrick Wagner ??
"Tutto è iniziato l’anno scorso quando Peter Armster della Punkt Music iniziò a lavorare per la Kitty-Yo. Lui aveva un mio cd con quattro versioni demo di alcune tracce finite poi in "Details". Questo cd finì sulla scrivania di Raik che le apprezzò immediatamente facendomi firmare, di lì a poco, il contratto per la Kitty-Yo"

Stai già producendo nuovi pezzi ??
"Non sono un producer che ama far uscire molti prodotti. Basta pensare che per terminare "Details" ci ho impiegato circa due anni !! Comunque ho già iniziato a lavorare su alcune idee che faranno parte del mio terzo album. Per quanto riguarda i remix, al momento sto lavorando ad una traccia di Raz O Hara (per la Kitty-Yo) alla quale, probabilmente, se ne aggiungeranno un paio al più presto. Stiamo organizzando anche una sorta di tour europeo e spero vivamente di poter tornare in Italia, Paese che mi ha lasciato un ottimo ricordo per un’esibizione dell’anno scorso che mi vide in un club di Milano assieme agli Swayzak"

Oltre a Milano, quali sono i posti che ti hanno lasciato i più incoraggianti feedbacks ??
"Ho suonato in tutto il mondo con gli Swayzak. Le date che ricordo con maggior piacere sono quelle del Fabric di Londra e del Panorama Bar a Berlino dove la gente era entusiasta del nostro sound. Ma dalla lista non posso certamente escludere le ottime gigs di Brusselles, New York, Montreal …"

Come è organizzata una tua live-performance ??
"Adopero un laptop ed un semplissimo microfono. Mi piace cantare dal vivo ed improvvisare attraverso le tracce montate nell’Ableton Live. Al momento mi espongo con tracce clubby, abbastanza ballabili"

Conosci la scena musicale italiana ??
"Assolutamente no, eccetto un paio di dischi su etichetta Irma, la stessa che pubblica i dischi dell’amico Francesco ‘Fresh Drumma’ Brini, batterista per gli Swayzak nonchè protagonista, assieme ad Alex ‘Dandi’ De Lauri del progetto Pinktronix"

Preferisci l’hardware o il software quando sei in studio ??
"Al momento la mia attenzione è rivolta al software che mi da la possibilità di utilizzare con più facilità i samples. Per creare i suoni adopero molto gli strumenti virtuali della Native Intruments (soprattutto il Kontakt e Battery Samplers) oltre all’Arturia Arp 2600 e Minimoog per realizzare i basslines. Poi, per amalgamare bene il tutto, mi avvalgo di una potente scheda audio e di vari compressori ed equalizzatori hardware che donano quel tocco magico. Per quanto riguarda le parti vocali, registro tutto nel mio studio con un microfono professionale"

Vinile o cd ??
"I cd’s sono ottimi quando si effettua il remastering di vecchie tracce prelevate da vinile visto che la qualità audio è superlativa ma, nonostante ciò, preferisco il vinile. Possiedo una vera collezione di dischi (credo più di mille) che forse mi rende così attaccato alla plastica nera circolare. Da anni c’è chi parla della morte e definitiva scomparsa del vinile e forse un pò di verità c’è visto che sempre più dj’s fanno riferimento al cd e alla musica suonata col computer. E’ triste ma questo è il prezzo del progresso !!"

Siamo al termine … tempo di saluti.
"Grazie per l’attenzione che mi avete rivolto. Ciao guys and girls !! Richard Davis"

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