Intervista ad Eclat & Prudo di Giosuè Impellizzeri 27/07/2006

Nel 2001 Giulio Andreini (fotografo e web designer) e Francesco Parra iniziano a dare ossigeno al progetto Eclat al quale, di lì a breve, gli venne assegnato il primo ed importante riconoscimento ovvero quello di essere selezionato per la Red Bull Music Academy di San Paolo del Brasile, trovandosi a diretto confronto con artisti del calibro di Carl Craig, Zed Bias, Four Tet, Ectomorph, Gotan Project e molti altri. Dopo questa importante esperienza cominciano ad arrivare date in Germania, Spagna e Italia (in quest’ultimo caso è necessario citare l’edizione 2004 di Mtv Clubbing e quella 2005 di Dissonanze) che forniscono gli imput decisivi che nel 2004 conquistano l’attenzione di Justin Harris & Luke Solomon. Sono proprio i celebri dj’s inglesi a voler annoverare il progetto Eclat & Prudo nella scuderia della loro Music For Freaks pubblicando "Where We Go, You Don’t Know" e il più fortunato "What’s Happening In Pisa ?". Parallelamente Marzio Aricò, sotto le vesti di Prudo, si fa avanti con progetti altrettanto interessanti che in breve trovano terreno fertile in casa Dirt Crew e Thugfucker. Sul fronte remix il team mette le mani su pezzi come "Bathtime In Clerkenwell" di The Real Tuesday Weld, "Telefunken" dei Freaks (ovvero i già citati Justin Harris & Luke Solomon che nel 2003 spopolarono con "The Creeps") e, recentemente, su "Do You Call It A Tiramisu?" di Eriko Tanabe, altro volto di Davide Squillace. Rimasto solo a guidare il progetto Eclat, Francesco Parra dà la mano a Marzio Aricò per approdare sulle pagine del nostro magazine.

Ciao ragazzi, sono lieto di darvi il benvenuto a bordo di Technodisco. Come ormai è mia abitudine, iniziamo parlando del passato al quale sono legati gli esordi nel mondo della musica prodotta con le macchine. Quando e come avete iniziato ? Chi erano i vostri beniamini ?
Francesco (Eclat): "Sono da sempre un musicista, da ragazzino ho suonato il pianoforte per oltre cinque anni e in adolescenza ho militato in vari gruppi appartenenti all’area punk/post-punk ma la mia esperienza con le ‘macchine elettroniche’ è iniziata a metà degli anni novanta quando, sempre con Marzio, facemmo un remix per la mitica etichetta dance belga che si chiamava KK sulla quale uscivano progetti come Psychic Warriors Of Gaia"
Marzio (Prudo): "Dopo anni di chitarre e rock mi sono avvicinato alle musica elettronica nel 1994 per poi passarci definitivamente nel 1996. Il disco a cui attribuisco la ‘colpa’ è "Snivilisation" degli Orbital"

Come nascono i progetti Eclat e Prudo ? Da quali basi siete partiti per creare un team come il vostro ?
Francesco (Eclat): "Eclat è nato dall’unione delle mie forze e quelle dell’amico Giulio Andreini. Entrambi appassionati di musica abbiamo deciso di fare un progetto insieme. Suonava come un vero e proprio ‘challenge’ nei confronti di noi stessi che volevamo contribuire a quella scena dance che ci emozionava ed ispirava moltissimo. Oggi, acquisita una certa esperienza, le nostre strade si sono separate amichevolmente in modo da poter esprimere al meglio le nostre idee musicali"
Marzio (Prudo): "Io e Francesco siamo amici da anni ed è stato più che spontaneo provare ad unire le forze per combinare qualcosa di buono"

L’esordio è legato a "Where We Go, You Don’t Know" seguito dal fortunato "What’s Happening In Pisa?" entrambi editi nel 2004 dalla Music For Freaks di Luke Solomon e Justin Harris. Come spesso accade, è una label estera a dare il giusto imput ad artisti e bands: cosa manca alle strutture italiane per fare di un artista emergente un talento da esportare in tutto il mondo ?
Francesco (Eclat): "Secondo me non manca niente alle etichette italiane. Il fatto di essere usciti con Music For Freaks è stato un vero caso. Inviammo il nostro materiale alle etichette che ci avevano influenzato nel nostro lavoro e Luke mostrò fin da subito un forte entusiasmo nei nostri confronti. Abbiamo collaborato con varie etichette italiane (recentemente è uscito un nostro remix sulla napoletana Titbit di Davide Squillace) e a fine settembre sarà la volta di un altro remix confezionato per Phutura sulla label di Davide Rossillo, la Registrazioni Italiane"

Come definireste il vostro stile musicale ?
Francesco (Eclat): "Funk! Tutto quello che produciamo deve contenere il funk !"

Nel 2002 gli Eclat figurarono nell’edizione della Red Bull Music Academy a San Paolo del Brasile: cosa ricordate di quella straordinaria esperienza vissuta oltre l’Oceano Atlantico ?
Francesco (Eclat): "Beh, per me è stata un’esperienza unica, mi ha cambiato la vita e mi ha fatto conoscere persone meravigliose con le quali sono tutt’ora in contatto e/o collaboro (vedi Popnebo della Traum/Balkon, Suburban Light)"

Marzio invece è stato il creatore della band DRM balzata sotto i riflettori per "Haiku" acclamato come il miglior album di elettronica italiana. Possiamo considerare ormai accantonata quell’importante avventura ?
Marzio (Prudo): "Si, ormai è un’avventura finita. Sinceramente mi sarebbe piaciuto dargli un seguito per consacrare il progetto in modo definitivo ma purtroppo non ci sono state le condizioni e la voglia di assecondare le avversità per finalizzare il secondo disco che, comunque era stato già iniziato e, dal mio punto di vista, era anche a buon punto"

Cosa state preparando in questi giorni ? Sono a conoscenza di un singolo che uscirà su Morris Audio e di un’apparizione sotto le vesti di Alfa Romero …
Francesco (Eclat): "Il nuovo singolo di Eclat dal titolo "Revolution" uscirà ad inizio settembre su Morris Audio; con Marzio sto attualmente lavorando ad un nuovo Alfa Romero per la Players Paradise e ad un nuovo Eclat & Prudo che uscirà più in là"

Sicuramente non a caso le vostre produzioni sono apparse prevalentemente su labels estere (dalla già citata Music For Freaks alla Players Paradise sino alla Dirt Crew e alla Moodmusic dell’amico Sasse): c’è un motivo dietro questa scelta ?
Francesco (Eclat): "No, anche perhè non abbiamo mai avuto problemi a lavorare con le etichette italiane"
Marzio (Prudo): "E’ un dato di fatto che uscire per un certo tipo di etichette straniere ti fornisce più credibilità artistica"

E’ innegabile che l’attuale produzione discografica europea non stia sfornando molte gemme ammirevoli dal punto di vista creativo. Su quali artisti cade la vostra preferenza in questo periodo ?
Francesco (Eclat): "Per la musica da ballo trovo che il francese Frankie sia tra i più freschi in circolazione: è il classico tipo che la manda un pò oltre e cerca di sperimentare pur mantenendo le sue tracce ben concrete e adatte per il dancefloor"

In Italia invece ci sono dj’s e producers che ammirate in maniera particolare ?
Francesco (Eclat): "In testa a tutti ci sono i Pigna People (Passarani, Francisco e Pierro), lo stesso Phutura di Napoli, gli Unzip di Bologna, Carola Pisaturo e … Scarygrant !"
Marzio (Prudo): "A me invece piacciono molto le produzioni di Eriko Tanabe aka Davide Squillace"

Avete idea di quali possano essere le nuove ramificazioni della dance elettronica di domani ? Si continuerà a battere la strada del minimal ? O forse si tornerà su grooves più ragionati ?
Francesco (Eclat): "Non ne ho idea ma sinceramente penso che il problema sia quello dei ‘filoni’. In italia non c’è spazio per l’alternativa: adesso va la minimal ed è tutto minimal, prima electro ed era tutto electro e così via … Ovunque si vada bisogna capire che gli stili sono tanti e non dobbiamo fissarci a spingerne uno solo che poi monopolizza la scena"
Marzio (Prudo): "Io direi di ‘ragionare’ di più"

Inizialmente si additava il file mp3 come la principale ragione del brusco calo di vendite del vinile. Come la pensate in merito ?
Francesco (Eclat): "Il calo di vendite è sicuramente in parte attribuibile al downloading ma non solo. Oggi, oltre alle vendite, è calata anche la cultura del disco"
Marzio (Prudo): "Ogni volta che viene fuori un metodo che permette di approfittare (come il downloading ‘abusivo’) è ovvio che i furbi fanno sentire la loro presenza. Personalmente però non sono contro i files mp3 e/o qualsiasi tecnologia innovativa. L’innovazione tecnologica non può essere considerata dannosa"

Quali sono gli strumenti che adoperate con maggior frequenza nel vostro studio ?
Francesco (Eclat): "Non siamo mai stati degli integralisti e il nostro studio è composto in parti uguali da software e materiale vintage. Anche qui rientra in gioco il discorso dei ‘filoni’. Se devi fare un bel basso non c’è niente di meglio che un 101 ma per i glitches vanno benissimo i software … quello che intendo dire è che basta avere una mentalità aperta e non precludersi niente"
Marzio (Prudo): "Gli strumenti che continuano ad essere adoperati in maniera intensiva senza alcun cenno di discontinuità sono tutti i nostri Mac"

Eccoci al capolinea: rimane il tempo per i saluti.
Francesco (Eclat): "Bella ragazzi, grazie per il supporto"
Marzio (Prudo): "Where we go, you don’t know. Ciao !"

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