#130 -Il 2007 pianificato da Ellen Allien [24-12-2006]

Nata nel 1999 da un’idea di Ellen Allien, BPitch Control è diventata in un arco di tempo relativamente breve una delle labels più emblematiche di Berlino. Dedita sin dalla prima apparizione ad un flusso musicale ben lontano dalle hits da balera, la struttura conta oggi quasi centocinquanta uscite attraverso le quali si sono imposti artisti come TokTok, Paul Kalkbrenner, Sascha Funke, Smash TV, Kiki, Trike, Nora Below, Housemeister, Modeselektor, Tomas Andersson e molti altri ancora. Ormai instancabile, Ellen Allien fa sapere di aver già pianificato parte del lavoro che verrà pubblicato nel 2007. A febbraio uscirà “Happy In Grey” di Damero, nuova presenza femminile nel mondo BPC mentre a marzo toccherà all’attesissimo terzo volume di “Camping”, la compilation mixata per l’occasione dalla stessa Allien e per aprile sarà fuori anche il nuovo album dei Modeselektor (follow-up del tanto fortunato “Hello Mom!”).

Per il nuovo full-lenght di Sascha Funke invece bisognerà pazientare sino al prossimo autunno, periodo che vedrà tornare alla carica anche la raccolta “Boogy Bytes” col terzo tassello selezionato e mixato (ancora) da Ellen Allien dopo gli esaltanti trascorsi in compagnia di Kiki e Sascha Funke. Parlando in maniera stretta di Ellen invece è doveroso segnalare i remix ultimati per Thom Yorke (il leader della band britannica dei Radiohead) e Beck oltre ad uno per la bella Kate Wax firmato assieme all’amico Sascha ‘Apparat’ Ring con cui divide il successo raccolto grazie all’osannato “Orchestra Of Bubbles”. A febbraio l’artista berlinese sarà protagonista della nuova avventura “The Other Side -Berlin” (organizzata dal noto magazine londinese Time Out) che, come al solito, vedrà la sua concretizzazione attraverso il cd audio e il dvd. Allien è stata interpellata anche per mixare il nuovo cd per il Fabric di Londra, lavoro che vedrà luce presumibilmente intorno alla metà di maggio. A tutto ciò s’aggiunge la nuova collezione di abiti (la primavera-estate 2007) che la Allien ha preparato negli ultimi mesi.

-Aa.Vv. “Neo Pop 06” (1St Decade): sesto appuntamento per la saga annuale della “Neo Pop” organizzata ancora dai Northern Lite. Il trio di Erfurt (Sebastian Bohn, Andreas Kubat e Sascha Littek) tralascia l’electro-techno dei primi volumi per impugnare un tocco più ‘picked-bass’ corredato da una dolce scia ambient. Così la playlist muove a favore di artisti come Tekel, Gunne, Console, Coldcut, Röyksopp e poi si rinforza con la classica cassa in quattro grazie a Chapeau Claque, Codec & Flexor, Booka Shade, Warren Suicide, World Domination, Headman e Glittersnipe, il progetto che affianca Adamsky a Boy George. “Neo Pop 06” è una raccolta da ballare o da ascoltare: a voi decidere da che parte stare.

-Jimmy Van M “Balance 010” (Stomp): per la decima avventura di “Balance” l’australiana Stomp convoca Jimmy Van Malleghem alias Jimmy Van M, laborioso dj-producer distintosi per varie produzioni su Fluid, Regress e Monofleur nonchè per vari remix realizzati per conto di artisti del calibro di Sam Mollison, Bleachin’, 16 Bit Lolita, Taucher e Sasha. Il package consta di tre cd’s, downtempo, midtempo ed uptempo, selezionati con lo scopo di esplorare gli stili a 360 gradi. Si passa così dall’ambient al trip-hop sino alle misure tipiche nella new-techno e progressive. Qualche esempio ? Future Sound Of London, Nathan Fake, Peter Benish, Brian Eno ed Aphex Twin contrapposti ai pezzi più audaci di Gui Boratto, Solieb, Tom Pooks, Loafer, Jordano e 16 Bit Lolita con “Ask Why” remixata dallo stesso Jimmy Van M.

-My Robot Friend “Rapture” (Soma): quarto singolo (dopo “23 Minutes In Brussels”, “Dial Zero” e “Swallow”) estratto dal fortunato “Dial O” che ha fatto divenire My Robot Friend il pupillo di casa Soma. “Rapture” trae ispirazione dal classico dei Blondie e fa combaciare un funk bombante col pop più sperimentalista. Il remix di Vector Lovers travasa tutto in una salsa electro con immancabili vocoder, bassi rotolanti, beat lineare e voci che fanno da collante mentre quello di Freelance Hellraiser e più incidente su giochi dei vocals posati su una base ottenuta dal reimpasto di house, french-techno e rock. Il gusto rammenta quello degli ultimi Kitsuné sezionato da rullate interminabili che spianano la strada ad inserti di redivivo sid-style.

-Aa.Vv. “Tunes From Beyond vol. 3” (Subsounds): atto terzo per la saga iniziata nel 2004 (senti Subsounds #033) che per l’occasione intinge i suoi pennelli nei colori scuri dell’hard-sound ormai dominatore incontrastato di questa storica label belga. “Who Is The Killer” è il pezzo di Chris L. Serac, distorto, sporco e trivellato in più punti tanto da riportare la mente alla vecchia hardcore. Velocit� più sostenuta invece è quella di “Doemijdiemaar” firmata da Argonic vs Dj S.A. che scelgono una serie di suoni a volte fuori misura. Il lato b è occupato da “Distortik” di Peak & Radikal G. attraverso cui s’infila la strada del ritrovato hardgroove colorito da patches lancinanti che vanno a toccare la parte più nascosta del cervello. Il pezzo è remixato anche da W.J. Henze che mantenendo, bassi i bpm, ne realizza un tool dark-techno dalle incisivit� ritmiche davvero evidenti.

-Thomas Sari “Je T’Aime E.p.” (Vokuhila): l’artista belga ritorna su Vokuhila (dopo l’ottimo “Freaky Operator E.p.”) con un pezzo direttamente connesso alla generazione dei Technics 1200 e dei disc-jockeys che arrivavano in consolle con il flight-case pieno zeppo di vinili. Pur non sfruttando una ritmica incisiva “Beat My Love” conquista al primo ascolto grazie all’impasto electropop derivato da synths acuti ed una voce maschile molto seducente. Più ‘groovoso’ il remix dei Double X (Alexander Kowalski & Torsten Litschko) e spregiudicatamente electro-techno quello di Denis Karimani alias Remute che imprime breaks d’effetto e rumorismo mai banale.

-Lucio & Pep “I’m Pyromaniac E.p.” (Elektrotribe): la giovane label di Berlino incontrata qualche mese fa con l’album di Soulkut si fa risentire attraverso il duo italiano attivo nel frangente delle digital-releases. L’Original Mix di “I’m Pyromaniac” richiama a sè il gusto techno incrociato al pop e, perchè no, al rock pressante soprattutto nelle parti vocali. Il remix (Age Of Broken Mind) invece è sequenzato su suoni più metallici che lasciano cadere un pò il vigore della precedente. Con “Jonny Petruccelli” ci si immerge nelle distorsioni acidule e contorte (forse lievitate sull’ascolto dei dischi di Zombie Nation) mentre “Tentation” viene rinchiusa entro recinti dub dalle timbriche scandite palesemente da micro glitch. Un buon lavoro per i fratelli salernitani che con la loro musica accenderanno le nottate del periodo natalizio. Ps: sulla medesima label apparir� presto, in versione digitale, il “Carpentieri E.p.” uscito in Italia nel 2005 ma arricchito per l’occasione da un’inedita bonus-track.

-Aa.Vv. “A Medium Party” (Riotmaker): i nomi più scoppiettanti dell’udinese Riotmaker si radunano col fine di far (ri)assaporare il gusto e il piacere delle vecchie feste di compleanno in cui la musica si univa alle mani unte per le patatine e alla coca tarocca che si sgasava appena aperta. I piedi si muoveranno a tempo con Marco Piano, le mani si alzeranno in alto quando suoneranno Arbeiter e Dariellandia e verr� voglia di cantare sui bassi ottavati stile Moroder e sui picked-bass che fanno dell’itinerario qualcosa di ben studiato e suggestivo. Poi si salter� coi bravi Scuola Furano, si muover� la testa avanti ed indietro con Carnifull Trio, si schioccheranno le dita con Ex-Otago e si batteranno le mani a tempo con gli Amari. Si potrebbe vedere anche qualche passo di breakdance con Fare $oldi nella speranza che qualche prezioso suppellettile posato sulla credenza non cada a terra in frantumi. Un party casalingo quello organizzato da Riotmaker dove la musica viene fuori da uno sgangherato impianto hi-fi e l’ambiente è illuminato da luci stroboscopiche improvvisate colorando normali lampadine. No Riotmaker, no party.

-Terence Fixmer “Passion” (Datapunk): con questo 12″ prosegue il mutamento stilistico dell’artista di Lille che, abbandonando i suoni più combattivi dell’intramontabile “Muscle Machine” (2001) approda su lidi new-trance fatti ruotare su metodiche soluzioni ebm. Suoni dalle tonalit� alte salgono e scendono dalla stesura di “Hold Me” mentre “Passion” batte i suoi ritmi su terzine oscurate da presenze gotiche e rave. Un cambiamento quello di Fixmer che potrebbe non piacere agli amanti delle sonorit� più aggressive ma che comunque attesta la disponibilit� di rimettersi in discussione dopo la parabola ascendente che l’ha visto protagonista nei primi anni del nuovo millennio.

-Aa.Vv. “Broken Pots Hill vol. 3” (MinimalRome): unica in Italia nel suo genere, la saga dedicata al Monte Dei Cocci di Roma continua a coniugare il verbo dell’electro, quella vera e ben lontana dalle accozzaglie stilistiche che nell’ultimo periodo si definiscono con lo stesso termine. Sette gli artisti interpellati, tutti pronti ad immortalare il sound ispirato da vecchi sintetizzatori analogici e polverose batterie elettroniche. Forti analogie al sound di labels ed artisti nordeuropei (Murder Capital, Viewlexx, Rude 66 e Luke Eargoggle) s’alternano ad una disco minimalizzata, a ritorni chicago, a frequenze di videogames arcade e a fantasticherie sorte da vecchi dischi di Drexciya. Il team capitolino studia e sperimenta senza voltarsi indietro e sbirciare cosa accade sulle vette delle charts di vendita incidendo un disco che mi rende davvero fiero di essere italiano.

-T. Raumschmiere “Random Noize Session vol. 1” (Shitkatapult): lasciata alle spalle la collaborazione con Miss Kittin che nel 2003 gli assicurò un posto nelle zone alte delle charts europee, Marco Haas alias T. Raumschmiere recupera vecchie registrazioni (spesso catturate da live-acts) risalenti all’arco di tempo 1999-2005 ed opportunamente rimasterizzate da Cristian Vogel. Il suono si fa inequivocabilmente dark-ambient colorito da quello che l’autore stesso ama definire ‘random noize’ ovvero il susseguirsi, quasi disordinato, di rumori ed interferenze. Pezzi antimusicali ed erosi dalle distorsioni sono pronti a sottolineare la vena compositiva del tutto inusuale di questo artista che trasforma la musica in rumore e viceversa.

Electric christmas and eclectic new year

DJ GIO MC-505

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