Mario Basanov – Caribbean Girl (Under The Shade)

Mario BasanovNonostante il suo nome non sia (ancora) legato ad alcuna hit europea, Marijus Adomaitis si conferma, alla fine del 2009, come uno degli artisti lituani più di spicco (insieme al lettone Gatis Pastars aka -=UHU=-). L’esperienza maturata nel trio RyRalio DJs (un nome completamente sconosciuto da noi ma ben piazzato nelle classifiche del suo Paese grazie ad un mix che centrifuga stili come House, Broken Beat, Progressive House e New Jazz) gli fornisce la maturità necessaria per improntare una carriera da solista che promette già molto bene. L’avventura sull’inglese Under The Shade mette subito in evidenza l’amore che il versatile producer nutre per la musica Nu Disco: “Caribbean Girl” è un brano solare, dalle ramificazioni Afro, Funk ed un pizzico Cosmic, che affonda le radici nella Disco quanto nella House. Scelte decisamente azzeccate per i tre remixes presenti sul vinile. Lo spagnolo Ilya Santana rinforza il ruolo del basso (ora giocato in ottave), rendendolo co-protagonista insieme ad un beat che svolge il suo ruolo alla perfezione, con suoni da videogame arcade ed orchestrazioni alla Maximilian Skiba. Gusto diverso per la versione del newyorkese Nick Chacona che si impegna maggiormente sul ritmo, impregnato di percussioni ed orientato più alla Tech House che alla Cosmic Disco, sebbene contenga assoli di pianoforte (che sembra stiano tornando di gran moda negli ultimi tempi). Interessantissima anche la rivisitazione ad opera dello sloveno Ichisan, legato indissolubilmente alla sua Italo Funky House che non tradisce le aspettative di chi si è lasciato ammaliare dalle produzioni su Solardisco ed Airtight. Di Basanov è uscito, in contemporanea a questo Under The Shade, anche “Aprés 4” sull’australiana Future Classic (più improntato sul recupero della Deep House e dell’Italo Disco) a cui consiglio di dare un attento ascolto.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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