Mathias Schaffhäuser vs Various Artists – RE:03/Selected Remixes Vol. 3 (Ware)

Sostenitore, sin da tempi non sospetti, di un’allora detta Micro House, mr. Schaffhäuser ritorna col terzo volume della raccolta “RE” (ovvero Remix), iniziata nel 2003 sulla Multicolor Recordings. “E’ strano che in un periodo di crisi come questo mi abbiano commissionato tanti remix” dice il tedesco. Strano anche come il il tutto (ad eccezione di due brani) sia stato prodotto dopo l’agosto 2009 e sia già disponibile per il pubblico. Ciò rende il lavoro ‘fresco’ e coerente con l’attuale gusto musicale del DJ-producer, cosa spesso resa impossibile dai tempi lunghissimi a cui la discografia è sottesa. Dentro “RE:03” l’artista di Colonia raccoglie i remix realizzati per Henneberg & Stiller e Philogresz (un condensato tra House e Techno minimalizzate), per Leigh Morgan (tangente la Deep House), e per Faust, dove tratta addirittura la Disco ma in modo del tutto inusuale. Strepitosa la versione per “The Awakening” di Gunne, pronta a ricalcare la tetra Techno House tedesca di metà anni Novanta (avete presente “Music For Films” di Hell su Disko B?). Su Breger si perde un pò in una troppo flaccida Minimal Techno berlinese, ma per Nooncat riconquista i punti persi ancorandosi nei pressi di lidi Progressive House. Per M2 costruisce un’Afro minimale, che di scorcio ci fa sentire un canto Soul. L’ultima traccia è un’esclusiva, ovvero il rework di “You Laugh At My Face” di Cowley & Socarras. Dopo averla ascoltata nel recente “Catholic”, pare che Schaffhäuser abbia telefonato di corsa a Stefan Goldmann (a cui spetta il merito di aver riportato alla luce gli inediti del duo americano) quasi implorandolo di fargli remixare il brano di un suo idolo adolescenziale (Patrick Cowley). Una collection più che dignitosa, che alterna al suo interno cose anche sorvolabili ad altre di maggior impatto, e che conferma il buon momento per il boss della Ware, balzato agli onori della cronaca anche in Italia quasi dieci anni fa con la disimpegnata “Hey Little Girl”.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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