Chris Liebing – 10 Years CLR (CLR Records)

All’inizio CLR era l’acronimo di Chris Liebing Recordings. Adesso, a dieci anni dal suo debutto, si trasforma in Create Learn Realize. Un concetto nuovo, che il DJ e producer di Francoforte ha deciso di legare alla sua label per siglare in modo ufficiale l’evoluzione nell’approccio personale al djing, passato in modo completo e definitivo al digitale (sebbene il giradischi resti l’icona più adoperata per identificare il mondo dei disc jockey, come vediamo anche in alcuni spot televisivi). La Techno è musica che ha sempre confidato nel progresso tecnologico, e quindi è implicitamente connessa agli sviluppi che la tecnologia stessa mette a disposizione di anno in anno. Liebing è uno che questa idea l’ha afferrata da tempo, senza timore di perdere colpi o la credibilità tra i fans, perchè certo della sua abnegazione nei confronti della Techno. Per festeggiare il decennale della label, che iniziò ad essere operativa nel ’99 con l’impetuoso “New Beginnings EP”, mette insieme dodici tracce, alcune delle quali realizzate da amici di vecchia data (Adam Beyer, Brian Sanhaji, Speedy J, Alex Bau), altre da amici nuovi (Tommy Four Seven, Pfirter, Monoloc) che si sono rivelati in sintonia col suo modo di intendere la Techno. I loops sono da sempre gli elementi che Liebing utilizza per forgiare la propria musica, in cui energia ed ipnosi si uniscono per diventare una cosa sola. Difatti la sua presenza qui si rivela nel medesimo modo, prima con “Ataraxia” e poi con un selvaggio edit di “Two Ninety One” di Function vs Jerome Sydenham. Di assoluto rilievo anche quel “Auf Und Ab Und Kinda High”, pensato a quattro mani con Green Velvet. Sarà disponibile dal 3 maggio in CD, vinile (quintuplo package in formato 10″) e naturalmente digitale. Curiosità: i promo CDs distribuiti negli ultimi due mesi contengono gli interventi vocali dello stesso Liebing che racconta, traccia per traccia, il contenuto della compilation. Per la Techno, che si appresta a vivere la sua terza decade, è un importante documento.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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