Duran Duran Duran – Over Hard (Cock Rock Disco)

Quando nel 2005 uscì “Very Pleasure”, la Cock Rock Disco (peraltro al suo varo inaugurale) diffuse una info-sheet che attribuì la paternità del progetto al trio formato da Ed Flis, Michael Chaiken e Tony Gabor. La singolarità riguardava quest’ultimo, detenuto in un carcere della Pennsylvania per omicidio, e col quale si poteva comunicare spedendo il proprio messaggio ad un apposito indirizzo email. E’ davvero difficile capire se tutto ciò corrisponda a verità o se si tratti dell’ennesima burla e beffa di Jason Forrest, il ‘burattinaio’ che muove i fili della Cock Rock Disco e che, artisticamente, si fa chiamare Donna Summer. Eppoi, con un nome come Duran Duran Duran, che tra l’altro complica non poco ogni possibile approfondimento perchè facilmente fraintendibile dai motori di ricerca col più popolare gruppo britannico, e con una copertina come quella di “Very Pleasure” (trovarla non vi sarà difficile), ogni informazione impone quasi la necessità di essere passata al setaccio. La premessa si rende necessaria per capire in quale mondo Ed Flis (oggi pare sia solo lui ad armeggiare dietro il progetto in questione) si aggira furtivo. Motivo d’ispirazione per la generazione di nicchia che oggi ama la Rave Techno più nervosa e nevrotica, il Breakbeat più impazzito (alla Otto Von Schirach per intenderci) e l’IDM influenzato dal Noize e da quel che resta del Grindcore degli anni Ottanta, Duran Duran Duran dà vita ad un corpulento full lenght in cui si passa dagli edits inselvaggiti di “Bass Racist” alla pseudo Hardcore di “Booty Jihad” transitando sull’Industrial Breaks di “Prime Cut” che, in “Furious George” ingloba al suo interno anche elementi Acid, mostrando evidenti affinità con un altro pazzoide del ritmo, l’inglese Ceephax Acid Crew. Flis, nativo di Philadelphia (sarà vero?), poi tratta l’IDM in “Brainwash” e “Basement Tape”, marchiandolo con un battito accelerato, rutilante, ai confini con la Jungle, ed una sorta di Terror Gabber amplificata attraverso le note (!) di “Homicidal Drug Race”. Un vero indietreggiamento temporale si ha quando suona “Bomb The Base”, che foneticamente rievoca lo pseudonimo di Tim Simenon (Bomb The Bass) e musicalmente la prima Rave Techno dei The Prodigy. Il remix di “Year Of The Monkey”, realizzato dall’altrettanto ‘squilibrato’ Xanopticon, è un’ulteriore passo all’interno di un massacrante recinto di scorribande metriche e boati distorti, che ignorano del tutto la canonica misura dei 4/4. Il CD racchiude anche una ghost-track fatta di indiavolato quanto intricato IDM Breakcore, stile per cui la Cock Rock Disco (che ha sede a Berlino) è ormai diventata una delle più accreditate realtà.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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