Den Haan – De Brandende Haan EP (Supersoul Recordings)

Lanciati nel 2008 dall’ormai defunta Dissident, i Den Haan (il produttore Matthew Aldworth, già noto come Crème De Menthe, e il DJ Andrew Gardiner) rappresentano uno degli acts inglesi più devoti al sound Electro Disco che continua ad affascinare consistenti platee. A poco più di sei mesi dall’uscita sulla loro The Courier Of Death, rieccoli in forma smagliante per prendere posto sulla tedesca Supersoul, etichetta di tutto rispetto fondata da Xaver Naudascher. L’EP stampato in 300 copie (quelle che un tempo erano considerate Limited Edition oggi rappresentano sostanzialmente la massima tiratura a cui una label indipendente può ambire), è uno scoppiettante frullato di suoni ed atmosfere tipicamente 80s, di quelle che riportano subito alla mente sia l’Hi NRG americana che l’Italo Disco nostrana, seppur riplasmate su ritmi evidentemente ispirati dalla House music in costante evoluzione. Per descrivere “Burning Cock Theme” si potrebbe ricorrere ad una serie di paragoni, ma il rischio è quello di sorvolare su taluni elementi di un brano che include la forza della musica da ballare, la melodia che, a dispetto di quel che oggi molti pensano, funziona ancora, e il futurismo dosato con un vocoder alternato ad una parte vocale maschile. Il percorso del duo inglese prosegue con “Increase The Beast”, edit dell’ottimo “Release The Beast” pubblicato nel 2009 su Optimo Music ma poco conosciuto a causa di una distribuzione non propriamente capillare. Di ottima fattura anche “After Burner”, in cui si ritrova il tipico basso rotolante in voga negli anni Ottanta e tutta una serie di effetti ed arrangiamenti tipici del Synth Pop. Molto simile nella costruzione e scelta dei suoni è “Burn It Up (Mr DJ)”, remake dell’omonimo delle olandesi Risqué (1983), che però viene relegato esclusivamente al formato digitale a causa, pare, di problemi irrisolti legati al copyright.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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