DMX Krew – Do It All Nite/Worm Hole (Fresh Up Records)

La poliedricità di Edward Upton è disarmante: risulta assai difficile trovare un artista in grado di comporre divinamente sia materie destinate al ballo (Acid Techno, Acid House) che altre rivolte all’ascolto più intellettualista o rilassante (Electro di drexciyana memoria, Electro Pop, Synth Pop). Attivo sin dal 1994 e consacrato dalla Rephlex di Aphex Twin, DMX Krew è diventato un autentico genio dell’elettronica, difficile da taggare con uno stile preciso ma sempre dannatamente perfetto e strabiliante. Quintali di produzioni marchiate con un’altrettanto vasta lista di pseudonimi hanno fatto di Upton una sorta di principe dell’Electro analogica made in UK, sempre ricercatissima dai collezionisti perchè spesso limitata ad un numero assai ristretto di esemplari. E’ il caso di questa doppia a-side edita dalla neonata Fresh Up Records, che ha deciso di dedicarsi alla musica dalle tinte old-school e promuoverla su vinile 7″ (i vecchi 45 giri) e, ovviamente, in digitale. Qui l’eroe della Breakin’ torna a cavalcare il suo primo amore, ossia l’Electro Funk chiaramente ispirata dalle produzioni degli anni Ottanta. “Do It All Nite” è un gioiello di ritmi sintetici e suoni plastici pizzicati su sintetizzatori di prima generazione su cui troneggia una fantastica parte vocale eseguita al vocoder. Costruzione simile quella di “Worm Hole”, robotizzata ulteriormente e velocizzata nella sezione ritmica. A pochi giorni dall’uscita il 7″ è già considerato alla stregua di un cimelio, e anche se i teenager di oggi non si sognerebbero mai di andare in consolle per chiedere al DJ di passare un brano di DMX Krew, per noi Ed resterà sempre e comunque una stella luminosa in uno spazio sterminato e spesso molto buio.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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