Various – Forward To The Past 2 – The Acid Flashback (Poker Flat Recordings)

La riscoperta e la rivalutazione dell’Acid House è iniziata circa dieci anni fa, con la spinta di alcune piccole etichette olandesi (Crème Organization e Bunker Records) che mai hanno dimenticato l’estetica Jack. Danny Wolfers disse, vestendo i panni di Polarius, che la “musica delle origini” avrebbe ripreso posto al centro della scena, lasciando in disparte quei DJs e produttori in balia del vento. Non è andata proprio così, ma a distanza di tempo si può affermare, senza timore di sbagliare, che l’Acid House è tornata in gran spolvero, e ciò lo si deve anche ad alcuni tedeschi che da anni insistono senza sosta nel riproporre le formule ideate a Chicago dai Phuture e dalla lunga schiera artistica dell’indimenticata Trax Records. La Poker Flat Recordings non è certamente tra le prime ad aver rimesso in funzione le “scatole magiche” della Roland, ma se lo fa per la seconda volta (il primo volume di “Forward To The Past” è uscito durante la passata primavera) un motivo c’è. Armeggiando prevedibilmente coi suoni che hanno reso epico il periodo dei primi Rave, gli artisti qui coinvolti offrono un viaggio indietro nel tempo, per curiosare nello stile che fece ballare un’intera generazione alla fine degli anni Ottanta. Motorcitysoul, Owain K, Glimpse & Will Saul, Snuff Crew (il loro brano è tra i più efficaci dell’intero lavoro), Tin Man, KiNK & Neville Watson, Sasse: ognuno di loro tenta di ristabilire il contatto con un genere che i DJs adulti di oggi non possono che ricordare con un pizzico di nostalgia. Trovo sia inutile descrivere i brani, l’Acid House è un genere che si ama o si odia, e pur continuando ad esercitare fascino, offre ben poche evoluzioni strutturali o timbriche. Di sicuro è musica che pulserà sempre nei cuori degli appassionati, cibo per le orecchie affamate di musica partorita dai numeri (303, 505, 707, 909). Il doppio vinile racchiude anche un bonus 10″ coi contributi di Steve Bug e Sven Tasnadi, mentre il digitale incorpora “All I’ve Got” di Wondercan.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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