Gay Cat Park – Synthetic Woman (Medical Records)

A volte ritornano. L’attesa di chi aspettava il seguito di “I’m A Vocoder” è finalmente giunta al termine. Certo, è durata trent’anni, ma, come si dice dalle nostre parti, meglio tardi che mai. E’ curioso però che i due siano ricomparsi sulla scena proprio quando le potenzialità commerciali della loro musica, fantasioso puzzle tra New Wave, Synth Pop ed Italo Disco, siano ridotte al minimo, rispetto ai tempi della golden age che li vide apparire nientemeno che sull’indimenticata Il Discotto. Seguendo la scia della musica “sintetica” di Depeche Mode, Orchestral Manoeuvres In The Dark, Human League, Yazoo, Kraftwerk, Giorgio Moroder e Yellow Magic Orchestra, i Gay Cat Park (i lombardi Davide Gatti e Graziano Giovanni Ravizza, ai tempi coinvolti anche in altri progetti di taglio Italo come B. Blase, Yanguru, Ray Cooper e Larabell) assemblano la loro musica con poche cose, come un organo Elka, un EKO Panda 61, un Jen SX-1000 ed un EKO Rhythmaker (provate a cercare dei video correlati per capire quanto fosse davvero pionieristico l’approccio alla composizione). Nel 2007 l’olandese Clone ripesca “I’m A Vocoder”: è forse quello il momento in cui si riaccende la scintilla per i due musicisti, non più adolescenti ma tanto desiderosi di tornare a far parlare la loro musica. Così, riaprendo impolverati archivi, saltano fuori 7 brani inediti (a cui si somma la già citata “I’m A Vocoder”) registrati, ovviamente su cassetta, tra 1982 e 1984, che riflettono in pieno quell’estetica minimalista della musica prodotta con le “scatole magiche”. A pubblicarli è la Medical Records di Seattle, non nuova a questo tipo di operazioni (il catalogo include, tra gli altri, anche i tedeschi Der Plan e gli italiani Chrisma, poi trasformati in Krisma con riscontri più rilevanti). L’album si apre con “GCP”, intro acronomizzato contrassegnato dalle voci dello Speak & Spell di Texas Instruments, che da gioco per bambini è diventato un cult per i musicisti più visionari. Si prosegue con “My Love Is Electronic”, dove il Synth Pop inglese (con tanto di cantato New Wave) s’incastra nella glaciale elettronica teutonica dei Kraftwerk, e “A Bunch Of Flowers”, che celebra la maestosità e la pomposità dei riff eseguiti col sintetizzatore in epoca Romantic Wave. “Mr. Do Re Mi” aggancia frammenti di “Problèmes D’Amour” di Alexander Robotnick (anche lui un made in Italy di quel periodo), “A Bit Of Charm” evidenzia l’inglese non perfetto, che però divenne caratteristica essenziale dell’Italo DIsco, e “Synthetic Woman” segna il momento in cui l’entusiasmo di vivere in simbiosi col computer era più grande ed affascinante rispetto ad oggi in cui è semplice ed ordinaria amministazione quotidiana. Ultima, ma solo per ordine, “Television”, spassionata Electro Pop con la voce di Stefania Francia, presenza femminile che rivela la voglia di trovare, forse, una sorta di contraltare alla Alison Moyet degli Yazoo. Il tutto è disponibile solo su vinile colorato, pressato in 650 copie numerate a mano e contenente l’inserto in cui i Gay Cat Park raccontano la loro storia lasciandola riassemblare da Dave Segal. Collezionisti, siete avvisati!

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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