Italoconnection – Italoconnection (Disco Modernism)

L’Italo Disco resta tra i generi che appassionano più animatamente e che muovono più soldi sul fronte del collezionismo: lunghissima la lista dei mix d’annata che mensilmente vengono battuti sul web (tra eBay e Discogs) a prezzi stellari. La riscoperta per lo stile che portò tanta fortuna agli italiani (ma non solo) negli anni Ottanta è iniziata circa 3 lustri fa su iniziativa di produttori, DJ e collezionisti del Nord Europa (localizzati in primis tra Finlandia, Olanda ed Inghilterra), desiderosi di ridare gloria ad una tipologia musicale che suscita ricordi e rimpianti. E’ pure l’avvento dell’Electroclash nei primi Duemila a favorire la nascita della cosiddetta Nu Italo Disco, che tra i suoi supporter annovera anche alcune stelle dei (bei) tempi che furono. Tra questi Fred Ventura, che insieme a Paolo Gozzetti forma gli Italoconnection e firma questo Mini Album la cui tiratura si ferma alle 300 copie. Ma cosa c’è in questo nuovo Disco Modernism? Due nuove versioni che Ventura e Gozzetti hanno realizzato rispettivamente per “On And On (Fears Keep On)” dei Decadance e per “In Love With Your Worst Side” di Iori’s Eyes, in cui bilanciano con perizia ritmo, melodie/armonie e parti vocali. Spazio anche all’inedita Mix 2 di “Don’t Stop” di Alden Tyrell & Fred Ventura (brano che inaugurò il catalogo di Disco Modernism nel 2012). In “Never Give Up” riecheggiano forti riferimenti Synth Pop e New Wave, con la tipica malinconia che i musicisti italiani di trenta (e passa) anni fa seppero mischiare sagacemente alla musica da ballo. Altrettanto pregna di emozioni è “Subway Lovers”, scandita dall’immancabile basso ottavato. “Sometimes I Wish”, remake dell’omonimo dei Pink And Black uscito nel 1985, invece è più euforica e felice nel suo incedere, con una voce femminile che porta tutto sul campo dell’Electro Disco che, una decina di anni fa, sarebbe finita nel calderone della citata Electroclash, sullo stile di Hong Kong Counterfeit, Miss Kittin & The Hacker, Client, Robots In Disguise, Chicks On Speed, Ladytron ed altri che intuirono le nuove facoltà e potenzialità espressive della musica del passato riadattata per le giovani generazioni.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

Lascia un commento