Reeno – Movie Music Vol 2 (Spazzoid Records)

Reeno - Movie Music 2 Da sempre, nel mondo della musica (ma non solo), esistono personaggi sopravvalutati. Persone che si sono trovate al posto giusto nel momento giusto, o che hanno saputo cavalcare l’onda sfruttando intuizioni altrui, o ancora supportate da chi aveva il “potere” di decretare il bello e il cattivo tempo. Per ogni sopravvalutato pero’ esiste uno (e forse piu’) sottovalutati, ed uno di questi e’ proprio Reeno, da New York. Affettivamente attratto dai vecchi equipment analogici, che per alcuni restano imbattibili anche di fronte alle piu’ avveniristiche scoperte digitali, il compositore americano realizza una sorta di film tradotto in musica, con ben ventidue brani (tra cui interludi ed alcuni della durata limitata a due minuti o poco piu’) che tracciano ottimamente il percorso stilistico affine a molti che amano lasciarsi ispirare dal passato. Qui c’e’ Disco sintetica e tante referenze alle soundtrack di pellicole sci-fi, con gli arpeggiatori che vanno a braccetto con le sequenze ritmiche di polverose (quanto inconfondbili) TR. D’altronde non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso da chi tiene a specificare l’armamentario con cui ha realizzato tutto cio’: dal Prophet 5 al Moog Source, dall’ARP Axxe al Roland JX-8P, dall’Alesis Ion al Novation Supernova passando per Korg Wavestation, LinnDrum, E-mu Drumulator, Oberheim DX ed altre “macchine” che i collezionisti si contendono online e nei negozi specializzati. James Reeno e’ un dichiarato amante dell’Electro Funk e del Soul meccanico, e pure dell’Hip Hop/Electro in stile Man Parrish, Afrika Bambaataa o Egyptian Lover (“Adele”, “As It Was”, “Han Shot First”, “Sweet Revenge”, “Axxe To Grind”, “May I Funk You?”). A meta’ strada si apre la ‘Chicago Suite’, in cui sfoggia abilita’ nell’intagliare beat piu’ ballabili, strizzando (prevedibilmente) l’occhio a quanto avvenne a Chicago durante gli anni di seminale creativita’ (1985-1987). Pare pero’ che a Reeno interessi maggiormente lambire altri lidi, piu’ “funkoidi” che “ballerecci”, ed infatti il finale, in cui si evidenziano bene “Rosko” dedicata al DJ radiofonico William Roscoe Mercer (1927-2000) e “Chance Of Rain”, e’ a completo appannaggio dell’Electro Funk, paragonabile agli esperimenti primordiali che trenta (e passa) anni fa alcuni generavano combinando un sintetizzatore ed una batteria elettronica. Reeno meriterebbe maggior considerazione soprattutto se confrontato con certe scialberie che, nonostante la penuria di contenuti, oggi finiscono comunque sotto i riflettori.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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