INTERVISTA A LAB INSECT di Giosuè Impellizzeri – 28/05/2K4

Il francese (di origini italiane) Lab Insect è uno dei personaggi che negli ultimi anni stanno emergendo meglio nella scena techno-elettronica europea…Il dj-produttore infatti è stato più volte al centro dell’attenzione per importanti collaborazioni con etichette prestigiose come la Kurbel di Richard Bartz e la Lasergun di Savas Pascalidis, personaggio col quale fondò, pochi anni addietro, il progetto Universal Power. Recenti produzioni sono apparse anche sulla sperimentale Choice e sulla E-Beat, tentacolo electro-techno del gruppo francese Ozore Age. Dopo circa un anno di assenza, ecco che torna a ricalcare la scena musicale con un nuovo e.p. intitolato "Ugly People" che apre nella migliore delle maniere il catalogo dell’etichetta parigina Elektrofon Lab Insect è ospite sulle pagine di Technodisco.

Ciao Tino e ben approdato sulle pagine web di Technodisco. Come di consueto, facciamo un rapido excursus temporale per parlare dei tuoi esordi.
"Dunque, per parlare dei miei esordi bisogna fare un passo indietro sino a quando avevo circa 11 anni: iniziai per puro caso a suonare musica e a fare lo speaker in una piccolissima radio privata che mi concedeva due ore a settimana del suo palinsesto. Il sound che preferivo in quel periodo era il funky, l’electronic-disco e la new-wave"

Vivi in Francia, un Paese dal quale proviene molta musica elettronica. Come è la scena dei clubs ??
"Attualmente molti locali francesi programmano solo ed esclusivamente musica house e latin-house. Da quando il governo ha proibito severamente i free-partyes, molti clubs delle piccole città hanno iniziato a proporre nelle loro serate musica hard-techno per attrarre un maggior numero di ravers. Nelle grandi città come Parigi invece si può trovare qualcosa di migliore ed infatti, nell’ultimo periodo, molti locali si sono dedicati al sound electro (quello vero) e all’electroclash. In parallelo si assiste alla rinascita della new-wave e dell’ebm che continua a vivere grazie al supporto di tantissimi fans. Come vedi le cose continuano ad evolversi molto velocemente"

Come definiresti lo stile che proponi e produci ??
"Nelle mie composizioni cerco il più possibile di inserire motivi un pò tristi e mistici da articolare attorno a groove di matrice funky. In passato ho prodotto anche dark-techno e qualcosa di electroclash ma attualmente preferisco muovermi in un’altra direzione. Mi piace collaborare molto con altri artisti per dare alla luce tracce particolari che contengano due stili differenti: per questo ho in cantiere un progetto dark-electro-techno con Mitch che è un autentico fanatico della vecchia ebm e delle prime tracce industriali. In passato invece ho collaborato con Savas Pascalidis col quale fondai il duo Universal Power mentre è più recente la sinergia con Ido dalla quale è nato il progetto Worker Poor apparso sulla Space Factory di David Carretta. Al momento il mio stile lo definisco semplicemente elettronico ma, in futuro, prevedo di produrre qualcosa di più acustico a cavallo tra il funk degli anni ’70 e la techno attuale"

Sei uno dei fondatori dell’Elektrofon Records. Come è nata l’idea di fondare una nuova label ??
"Circa un anno fa, durante una serata al Rex Club di Parigi, incontrai Olivier Brucker. Sin dal primo momento capimmo che tra noi c’era intesa e voglia di collaborare. In quel periodo lui era direttore commerciale di una grande etichetta discografica a livello europeo ma, contemporaneamente, voleva dare vita ad una struttura tutta sua. L’idea mi piacque subito e fondammo una nuova piattaforma discografica per promuovere la nostra musica senza attendere il responso delle grosse label che, sempre più frequentemente, necessitano di molto tempo per prendere delle decisioni. Molte etichette che adesso sono diventate importanti e note in tutto il mondo sono nate proprio con questi ideali e scopi"

In passato hai inciso svariate produzioni su altrettante labels come la Choice, la Kurbel, la Lasergun e, più recentemente recentemente, l’E-Beat. Pensi che in futuro continuerai a collaborare salturiamente con varie etichette o concentrerai l’attenzione solo sulla Elektrofon ??
"Sicuramente continuerò ad incidere dischi per differenti etichette. Elektrofon è un’etichetta ancora molto giovane e, per dare una chance di successo ad un disco, servono almeno quattro mesi prima di farne uscire un’altro. Attualmente ho parecchie tracce già pronte e non posso attendere molto tempo per vederle impresse su vinile. Proprio per questa ragione non posso rinunciare alle proposte di altre labels"

Giacchè hai a disposizione molti pezzi pronti saranno tante le novità che usciranno nei mesi a venire …
"Si, ci sono diverse novità. Presto uscirà un e.p. su Müller (l’etichetta di Beroshima) mentre a metà giugno sarà la volta del mio "Rumours E.p.", #003 dell’Elektrofon"

Hai mai avuto l’occasione di ascoltare produzioni italiane ??
"Sfortunatamente non conosco molto il panorama della musica italiana. Ricordo che sino ad un pò di anni fa l’Italia era nota in tutta l’Europa per l’hardcore. Conosco artisti come Marco Carola, Davide Squillace e Gaetano Parisio (noti in tutto il mondo per la loro techno fatta di soli loops) e Leo Anibaldi, uno dei veterani dell’italian-techno che agli inizi degli anni ’90 produceva ottime tracce experimental ed acid. Recentemente ho scoperto l’H*Plus del gruppo Taf A Taf di Milano grazie ad un amico italiano … ;o)"

Domanda tecnica: quando sei in studio che tipo di strumenti adoperi ??
"Ho la fortuna di avere lo studio a casa e quindi, quando ho la giusta ispirazione, accendo le macchine e produco. Per quanto riguarda i miei live invece, preferisco programmi software della Ableton correlati ad una tastiera e controlli esterni per gli effetti. Hardware e software sono due cose complementari che necessitano l’una dell’altra"

Siamo alla fine: grazie per la tua disponibilità !!
"Grazie a te Giosuè che sei stato il primo italiano ad avermi intervistato. Fuck big brothers !! ;o) Lab Insect"

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