INTERVISTA A STEVE BUG di Giosuè Impellizzeri – 29/10/2K4

Steve Bug è uno dei maggiori esponenti di un genere musicale relativamente nuovo, nato dall’unione tra la tech-house e l’elettronica e ribattezzato con il termine ‘microhouse’. Dalla sua label, la Poker Flat fondata solo 5 anni fa, sono emersi nomi ormai divenuti popolari il tutto il mondo come Märtini Brös, The Glowing Glisses, Håkan Lidbo e l’americano Detroit Grand Pubahs salito sul palco delle star proprio un anno addietro con la hit "The Clapper". Affiancato da artisti come i cileni Ricardo Villalobos e Luciano, Steve Bug è riuscito a ritagliarsi un’ottima scena all’interno del variegato panorama musicale mondiale. A lui la parola …
Ciao Steve !! Per rompere il ghiaccio parlaci dei tuoi esordi.
"Ciao Giosuè e ciao a tutti gli amici di Technodisco. Il mio primissimo contatto con la musica risale alla fine degli anni ’70 e gli inizi degli ’80, periodo in cui molte pop bands iniziarono a comporre pezzi di matrice elettronica. Qualche anno più tardi mi appassionai alla breakdance e all’electro sino al 1987-1988 quando ascoltai l’house music che mi contagiò in modo fulminante. Passavo intere nottate nei locali e ricordo che ballavo con gli occhi chiusi affascianato da questo nuovo genere musicale. Iniziai a comprare i primi dischi house, techno ed electro e di lì a poco iniziai anche l’attività di dj e produttore discografico"

Dall’electro sei passato ad uno stile ancora più sofisticato. Come lo definiresti ??
"Non saprei … e ti confido che non ho mai pensato a questa cosa. Attualmente sono attratto dalla musica di tantissimi artisti che producono generi differenti. Nelle mie produzioni cerco di trovare una via diversa da quella seguita dagli altri ma è innegabile il mio amore per la prima chicago-house e la techno di Detroit. Credo che ascoltando una mia qualsiasi produzione lo si possa ben immaginare. Comunque l’idea di fondo risiede nel combinare la prima house col gusto moderno dell’elettronica"

5 anni fa hai fondato la Poker Flat Recordings. Parlacene.
"Avevo iniziato l’attività di label-owner già qualche anno prima fondando la Raw Elements Records. Poi, dopo circa due anni, mi resi conto di avere a disposizione moltissimi prodotti da pubblicare che però seguivano generi differenti e quindi decisi di scindere la Raw Elements in due nuovi blocchi ovvero la Dessous e la Poker Flat. Dessous è rivolta ad un sound più classico e deep-house mentre la Poker Flat è più elettronica e freaky, a volte anche hard. Iniziai l’attività della Poker Flat grazie alle mie produzioni e a quelle dei Märtini Brös, Håkan Lidbo e Jackmate. Poi sono giunti Martin Landsky, The Glowing Glisses, Jeff Benett e tanti altri ancora che, prima di essere artisti, sono miei amici. In fin dei conti era proprio quello che desideravo: creare un’etichetta formata da producers creativi rappresentando in tal modo una piattaforma utile per realizzare i nostri progetti"

In questi giorni le tue etichette sono piene di nuove releases …
"In effetti ci sono parecchi progetti che bollono in pentola: tra questi ti segnalo l’album di debutto di Phonique intititolato "Identification" ed il mio nuovo mix-cd "Bugnology" che contiene 19 tracce altamente futuristiche"

Hai mai avuto contatti con il panorama della musica italiana ??
"Ho suonato in Italia per la prima volta qualche tempo fa: sono stato al Cuba Dust di Rimini e al Brancaleone di Roma. Entrambi i set erano a base di un sound microhouse. Mi sono divertito in entrambe le occasioni ed il pubblico rispondeva bene alla mia musica. Proprio in questi giorni, per promozionare "Bugnology", sono tornato dalle tue parti (il 14 al Goa di Roma ed il 15 ai Magazzini Generali di Milano). Tornerò in Italia a novembre: il 13 al The Flame/Nautilus di Bari e il 27 al Kinki di Bologna. Venitemi a trovare se potete !!

E dell’Europa invece cosa mi racconti ??
"Beh, diciamo che viaggio spesso e quindi mi sono fatto un’idea più ampia del continente. Ho notato che, negli ultimi anni, le cose stanno cambiando molto. I grandi clubs non sono molto seguiti e si lavora meglio in quelli piccoli dove entra solo gente selezionata ed amante del sound proposto. La minimal house e la tech-house sta contagiando molte nazioni e il pubblico sembra accettare questo nuovo movimento musicale. Ciò non può che farmi felice visto che sono uno che da anni si batte per portare avanti questo stile sonoro"

Attualmente il mercato discografico vede un crollo vertiginoso delle vendite. A cosa si deve questa situazione ??
"Non lo so … ci sono tantissime cause ma non credo che tra queste ci siano i file mp3 scaricabili dalla rete. Suppongo che in futuro (abbastanza vicino) le cose possano cambiare magari grazie ad un’avvento più netto degli internet-stores e di downloads ad alta qualità che possano essere legalizzati. Immagino già i web-shops specializzati in vendita di files mp3 che affiancheranno quelli che nel loro catalogo continueranno a vendere solo vinile. Anche il dvd potrebbe avere un futuro nell’industria discografica: sono già tante le etichette che hanno iniziato a pubblicare dvd con i loro videoclips. Come puoi vedere, è un periodo molto interessante"

Torniamo a parlare di serate: dove hai trovato il pubblico più ricettivo alla tua musica ??
"Ho trovato un bel pubblico in moltissimi posti e per me è davvero difficile sceglierne uno in particolare. Diciamo che mi sento ancora più appagato quando lavoro con un soundsystem adeguato e con gente che mi conosce e che soprattutto apprezza la mia musica. Solo in quel caso posso dire di aver tenuto una bella serata"

In Italia, da anni a questa parte, si lega il fenomeno techno a quello della droga. Cosa pensi in merito a ciò ??
"Accade spesso anche in Germania. Nei locali ci va sia la gente che ama divertirsi e che vuole ascoltare bella musica e sia chi ama drogarsi perdendo il proprio controllo ed infischiandosene del resto. L’importante però è non dare fastidio a chi ti sta accanto. Se uno considera l’alcool una sorta di droga legale allora tutti quelli che vanno a ballare sono dei tossicodipendenti. La cosa peggiore è il voler generalizzare e pensare che tutti quanti gli amanti della nightlife facciano uso di droghe"

Voltiamo pagina e torniamo a parlare di musica. Credi che la promozione sia importante per il probabile successo di una produzione ??
"A volte si, altre no. Per questa ragione mi piace preparare le copie promozionali dei miei pezzi senza scrivere il nome sul centrino per non influenzare il probabile acquirente. Per quanto riguarda gli album invece credo che sia necessaria una grossa promozione per poter vendere maggior copie possibili"

Grazie 1000 per il tuo tempo Steve.
"Grazie a te che già da qualche anno a questa parte rappresenti uno degli agganci più utili in Italia. Ciao Giosuè e ciao a tutti i lettori di Technodisco. You’re welcome !! Steve Bug"

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