INTERVISTA A THE PENELOPES di Giosuè Impellizzeri (15 Maggio 2005)

The Penelopes è il duo franco-finlandese che opera da circa tre anni nella scena electronic-dance internazionale. Influenzati dal post-punk degli anni ’80, dalla synthetic-disco dei ’90 e dall’electro-techno del nuovo millennio, The Penelopes seguono una scia che, pur non dimenticando le esigenze del dancefloor, ingloba in sè i connotati della tipica canzone fatta di parti vocali e di refreins portanti… Estimatori degli strumenti vintage (che compongono per il 90 % il loro studio), The Penelopes hanno trovato la maniera per poter esporre il loro sound grazie a Marc Ayats, label-manager della A-Traction Records che nel 2002 volle pubblicare il loro "Purity E.p." affiancandolo ai remix di Chaotik Ramses e The Youngster. Poi l’apparizione su International Deejay Gigolo ed una serie di serate (dalla Germania al Belgio, dalla Svezia al Cile) culminata nel recente remix di "Teenage Dust" della band americana Limited Teenage Noise Orgasm.

Ciao Axel, ciao Vincent, ben approdati su Technodisco. E’ mia usanza dare avvio alle interviste facendo un rapido excursus sul passato e sull’approccio alla musica elettronica.
"Ciao Giosuè e ciao a tutti i lettori di Technodisco. Il primo contatto con la musica elettronica avvenne quando eravamo praticamente dei ragazzini. In un primo momento seguivamo bands come Pet Shop Boys, Pink Floyd e David Bowie ma le cose iniziarono a mutare quando scoprimmo il sound di Joy Division, New Order, The Glove, Grand Master Flash, i primissimi pezzi di Juan Atkins … insomma, quello che oggi si definisce il materiale dalla quale proviene la techno e l’attuale electro"

Quando e perchè avete deciso di dar vita al progetto The Penelopes ??
"The Penelopes è un progetto che prese vita nel 2002, un pò per gioco visto che stavamo semplicemente facendo uscire un singolo con la A-Traction Records. Poi le cose sono andate nel verso giusto e quindi abbiamo deciso di continuare per questa strada. A causa del nostro pseudonimo molti pensano di avere a che fare con una band fatta di ragazze … ed è davvero divertente apparire sul palco davanti a gente che ci guarda attonita, chiaramente stupita poichè s’aspetta l’ingresso di belle donne. Tempo fa ‘ricamammo’ anche una storia umoristica dicendo che in principio eravamo donne poi mutate in uomini grazie ad una portentosa operazione chirurgica che ci fece incontrare in ospedale e che rese visibile la comune passione per la musica ;o)"

Come definireste il vostro stile musicale ??
"Semplicemente musica da ballo che può sfociare nel pop, nella techno, nell’electro non dimenticando però l’inserimento di una forte dose d’energia. Non consideriamo il nostro sound un’influenza degli anni ’80 … le attitudini sono più numerose e riguardano anche i ’70 e i più recenti anni ’90 con bands come Tindersticks, Sonic Youth e Pixies. La techno, generalmente, non prevede la presenza di melodie, elemento che invece noi sosteniamo con fermezza cercando di forgiare delle canzoni vere e proprie e non semplici dj-tools"

Nel 2003 la vostra "Together Song" fu inclusa nella "International Deejay Gigolo Vol. 7": come riusciste ad attirare l’attenzione di Dj Hell ??
"Un amico (Marc Ayats) mandò alcune nostre tracce all’attenzione di Dj Hell che rimase colpito positivamente dal nostro sound e che, nel giro di pochi giorni, mostrò un grande interesse nei nostri confronti. Decise così di inserire "Together Song" nella compilation della sua label, cosa che a noi ha portato davvero tanta fortuna visto che da quel momento abbiamo ricevuto interessanti proposte da parte di altre etichette (come Lucy Lee) ed incarichi in veste di remixer (per Chaotik Ramses e Limited Teenage Noise Orgasm, questi ultimi conosciuti in passato come Tetines Noires). La collaborazione con la Gigolo prosegue ancora oggi visto che è proprio la label tedesca a gestire, assieme alla Citizen di Vitalic, il nostro booking"

Vivete in Francia: come reputate l’attuale scena musicale del vostro Paese ??
"Il 90% della scena musicale francese è terribile, noiosa e spesso inascoltabile. Questo è frutto dell’attività di persone che non sanno nemmeno cosa sia la musica (quella vera) scambiandola con banali sigle di cartoni animati. Frequentemente ci si imbatte in copie spudorate di musica del passato magari ascoltata frettolosamente e per puro caso durante una serata in un club. Per questi motivi riteniamo la scena francese banale ed incoraggiata da labels prive di una propria personalità che non fanno altro che creare disordine all’interno della scena stessa. Non possiamo però dimenticare il restante 10% costituito da lavori eccezionali firmati da personaggi come Vitalic, David Carretta, Terence Fixmer, The Hacker, Millimetric e pochi altri che contribuiscono nel tener viva la scena electro in Francia. Pochissime anche le labels di rilievo come Elektrofon, Space Factory e Citizen che ogni giorno si battono tenendo bene in alto la bandiera della musica francese nel resto del mondo fornendo tanti imput positivi"

Da poco è uscito, sulla belga Lucy Lee, il nuovo "Steal This E.p.": parlatecene.
"Il disco apre il catalogo della neolabel Lucy Lee ed è fondato su un’elaborata parte melodica abbinata ad un beat energetico. Abbiamo cercato di infondere ad un pezzo tipicamente da discoteca la peculiarità di una canzone con strofa, ponte e ritornello. Nell’extended-play c’è anche "The Train" (realizzata durante un nostro live-act) che mischia la disco-punk con chitarre sintetiche. In "Steal This" trova spazio anche "Alice", cover del vecchio pezzo di Sisters Of Mercy. Era da tempo che volevamo realizzare un remake per poter far ascoltare ai techno-boys di oggi un pezzo che apparteneva ad un altro frangente musicale"

Riguardo il futuro invece cosa potete anticiparci ??
"Al momento stiamo lavorando su una traccia che finirà nella prima compilation della label francese Elektrofon diretta da Mitch e Lab Insect. Naturalmente siamo già al lavoro sui pezzi per il nostro prossimo e.p. oltre al remix per una nota band new-wave sulla quale preferiamo mantenere il segreto per non rovinarvi la sorpresa"

Cosa pensate in merito all’attuale scena musicale europea ?? La trovate interessante ??
"Al momento non ci sono grosse novità e molta gente fà dischi solo per potersi mettere in mostra e non per amore nei confronti della musica. Per tale motivo queste persone non meritano nemmeno di essere definiti ‘artisti’. The Penelopes è un progetto che si propone di seguire la musica con passione e non per attaccamento al denaro. Con la nostra filosofia andiamo contro tutti coloro che credono di poter produrre musica adoperando un semplice software scaricato gratuitamente dalla rete e mettendo nel sequencer loops tratti dai presets di macchine hardware. Riteniamo che ogni pezzo debba avere un’anima che si può esternare sotto forma di melodie, arrangiamenti, liriche vocali … siamo conservatori ed utilizziamo ancora bassi, chitarre, batterie per realizzare quella che è la nostra musica. Ma, in mezzo a così tanta ignoranza, c’è ancora chi la musica la sà fare come Vitalic, Psychonauts, Linda Lamb, Mount Sims e David Carretta"

Focalizziamo adesso l’attenzione sulla penisola italiana: cosa pensate sulla scena nostrana ??
"Sfortunatamente non conosciamo bene la scena musicale italiana ad eccezione del bravo Francesco Farfa e di Alexander Robotnick che ha fatto la storia dell’italo-disco nel mondo. Ad essere onesti non ascoltiamo molte produzioni e forse per questo motivo ci siamo lasciati scappare delle buone releases realizzate in Italia. Comunque ci sentiamo vicini al tuo Paese perchè amiamo inserire le melodie nei nostri pezzi. Evidentemente siamo legati alla vecchia scena italo-disco nella quale le melodie svolgevano un vero ruolo da protagoniste"

Da circa tre anni portate in giro per il mondo i vostri live-acts: come sono organizzati ??
"Le nostre performances sono un mix fra concentrazione estrema e violentissimi istinti. Curiamo ogni singolo dettaglio a partire dai livelli dell’audio che per noi sono fondamentali. Ci sforziamo davvero tanto per regalare al pubblico un vero e proprio spettacolo che possa rimanere impresso nella memoria. Portiamo con noi un laptop ed un pò di strumenti come chitarre elettriche, tastiere e sintetizzatori anche se ciò rappresenta un problema quando la serata si svolge in un Paese lontano"

Dove avete notato una migliore reazione da parte del pubblico ??
"Sicuramente i migliori feedbacks sono giunti durante le serate in Sud America, Spagna, Belgio e .. Italia. Comunque, in linea di massima, in ogni serata abbiamo raccolto giusti consensi che ci hanno fatto sentire appagati"

In studio preferite i moderni e maneggevoli software o i più costosi hardware ??
"Abbiamo sempre utilizzato apparecchiature hardware: disponiamo di una serie di campionatori, sintetizzatori, drum-machines e macchine per l’effettistica alle quali aggiungiamo strumenti veri come bassi, chitarre ed un’armonica che abbiamo inserito proprio di recente per completare un arrangiamento. Ovviamente per registrare il tutto ci avvaliamo di piattaforme software, quelle che oggi riescono a dare la migliore qualità audio"

Vorrei il vostro parere su internet, la forma di comunicazione del nuovo millennio.
"E’ indubbiamente il futuro della comunicazione. Grazie ad internet si può rimanere in contatto con amici che abitano a migliaia di chilometri di distanza, ci si può scambiare del materiale ed addirittura comporre una traccia insieme … cose totalmente impensabili sino a pochi anni fa"

Siamo alla fine: lasciate un messaggio agli amici italiani.
"Abbiamo tre cose da dirvi: 1) cari amici italiani: amiamo profondamente le donne del vostro Paese !!; 2) non dimentichiamo il Papa; 3) cercate di non chiudere mai gli occhi (e le orecchie) di fronte alle innovazioni musicali. Speriamo di potervi venire a trovare nuovamente per un nuovo live-act. The Penelopes"

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