#043 – Giant & Dwarf Remix Contest [06-03-2005]

Già trattato nell’Electronic Diary #030 del 21 novembre scorso, il remix-contest organizzato dalla Giant & Dwarf Records è in via di conclusione. Adesso è tempo di votazioni che potranno essere effettuate solo ed esclusivamente via e-mail attraverso l’indirizzo [email protected] entro e non oltre il prossimo 1 aprile. Le quattro tracce di Manuel Fuentes sono state rielaborate da un numero davvero alto di producers sparsi per il mondo: tra questi Alex Long, Sascha Müller, Lars Anderson, Crazy X-Ray e Tadox. I quattro reworks più votati saranno pubblicati su vinile entro giugno. Buona fortuna a tutti gli aspiranti vincitori.

-MARCUS FÜREDER "Music I Believe In E.p." (Temp Records): #005 per l’etichetta viennese che si appresta a festeggiare il suo primo anno di attività. Protagonista è Marcus Füreder che, già attivo come Parov Stelar, si muove ancora nei meandri del suono minimale e deep tanto vicino allo stile di Michael Mayer e della sua Kompakt. Molto bello quell’"Ash", l’unica nota electro-pop-retro dalle reminiscenze funk e disco presente in questo extended play.

-FREAK ELECTRIQUE "Fright Jazz" (Viewlexx): finalmente esce il tanto atteso follow-up del fortunato "P.H.A.S.E.R." che l’anno scorso riuscì ad entrare anche nelle grazie di Sven Väth. Le sonorità incontrano, attraverso quattro pezzi, l’italo-dance e l’experimental-dub da ascolto. Un buon ‘rientro in carreggiata’ per la label di I-F che da sempre segue il motto ‘poche uscite ma buone’.

-KLYSTRON "The Lost Archivez" (Science City): prima uscita (per il 2005) della Science City, giunta così al suo #022. Il materiale sonoro dal quale i Klystron hanno attinto la materia prima risale all’electro-vintage fatta di bassline marcati e beats minimalisti. Puro futurismo firmato da un trio d’eccezione come Emanuel Geller, Axel Erbstößer e Thomas Lorenz, già protagonisti su Riot City, Electrocord e Subetage. La mia preferita ?? "Digital Science".

-MIKRO "180°" (Undo Records): progetto che batte bandiera ellenica questo dei Mikro, band capace di forgiare un manifesto musicale fondato su continue fusioni tra musica elettronica, rock, pop, funk e, talvolta, punk. Banalità e serialità sono assenti e lasciano spazio a connubi tra canzoni vere e beats plastici dai bassline futuristici, vibranti intermezzi electrobeat e contorni chilly. Incredibile anche il package: un avveniristico ologramma.

-PJ POOTERHOOTS "No Go" (Proptronix): quella di PJ Pooterhoots è una sorta di laser-disco rischiarata dalla voce sibillina della nipponica Kanoko Nishi ‘prelevata’ dai Cinnamon. Con "Can’t Go For That" si riescono a toccare le atmosfere del Sol Levante fatte di patches astruse e poco invadenti mentre "Milky Rippers" è un gioiellino cacofonico sulla scia di Mr. Oizo. Il lato b ospita "Pokies The Bear" che, nell’Original (datata 1988) dimostra la sua ‘età’ con suoni, timbriche e stumenti polverosi e quasi degradati mentre col remix (effettuato da Safety Scissors feat. Allen Drake) punta a suoni più attuali e modernisti mantenendo inalterato quel velo di retro e vintage.

-MICAH, BEN CAMP & MAT LEUTWYLER "Grammar Lesson E.p." (Secret Planet): il trio di Philadelphia si unisce per dar manforte alla storica label inglese specializzata (ormai da anni) in deep-progressive. Il risultato ?? Due tracce prive di titoli ma piene di classicheggianti atmosfere che trascinano verso scenari cupi e tenebrosi. Solo in taluni punti questi appaiono rischiarati da un’alone di luce che filtra, con un pò di difficoltà, attraverso nubi grigie e cariche di pioggia.

-PLASTIQUE MITTE CROWD "Plastique Mitte Crowd" (Inzest): dopo la formidabile collaborazione coi Märtini Brös (senti "Karaoke Broes") il berlinese Mitte Karaoke, forte per produzioni apparse su labels del calibro di Case Invaders, WMF e B-Pitch Control, incontra l’australiano Plastique De Rêve. Il duetto plasma due tracce dalle sonorità tech-deep-house colorite da cacofonie varie ed una soundtrack composta col pianoforte.

-MR. RATTY "Rat Decor" (Rat Records): completo anonimato per questo rework in chiave electro-breakbeat di "Passion" di Gat Decor. Inciso solo da un lato, il vinile è uno dei più suonati da artisti come Ali B, Phil K e Annie Nightingale di Radio BBC. Metriche big-beat s’intrecciano a sonorità piano-house, chicago, elementi funk ed una vaga impronta rave. Potrebbe tornare utile.

-CHEW-FU PHAT "Why Can’t We Change" (Bomboza): arriva sulla sublabel del gruppo Purple Eye (proprio quello di Ferry Corsten) questa inedita produzione che reca la firma di Peter Kardolus alias Chew-Fu Phat. Il feeling è quello retro, mischiato abilmente ad una techno di estrazione clubby ancora più evidente e rinforzata nell’efficace versione remix di Pay_Tur.

-LARSON "Txakra 7" (JP Releases): titolo piuttosto impronunciabile per il secondo atto della JP Releases, l’etichetta dello spagnolo Julio Posadas. E’ proprio lui che, celato dietro la figura di Larson, propone tre tracce di natura tribal-tech, molto vicine alla techno svedese monotona ed ossessiva nei suoi movimenti. Nell’Original Mix avviene una sorta di mutazione in un tool breakkato che rende il tutto più singolare. Davvero bravo questo Posadas.

-MOONBOOTICA "June/Mustang 86" (Moonbootique): il sound di Tiefschwarz, M.A.N.D.Y. e Black Strobe ha ormai contagiato anche quelli che sino a poco tempo fa vivevano con l’electro-pop. E’ il caso dei Moonbootica che con questa doppietta ci propongono due pezzi plastic-electronic-house, ravvivati da una presenza old-school. In particolare segnalo "June", ‘edificata’ attraverso arrangiamenti tratti da "Breathe" del rapper Fabulous.

-BYTECON "R.A.T. E.p." (Satamile): quattro tracce per il #024 della newyorkese Satamile che prosegue il suo cammino su itinerari electro-dark. Beats seminali, pads tetri e voci sporcate con low-fi contraddistinguono lo stile del misterioso Bytecon che, a volte, imbocca strade lugubri ed opacizzate da un vocoder che sembra provenire dall’adilà. Il movimento asincronico e sincopato poi fa sentire distintamente la sua presenza.

-DJ HELL "My Definition Of House" -Part 1- (International Deejay Gigolo): prendendo spunto dal suo singolo dal titolo omonimo uscito nel lontano 1992 su R&S, Dj Hell tenta di dare la sua definizione al termine ‘house’ di cui si è abusato tantissimo negli ultimi tempi. Coinvolti nel progetto sono il newyorkese Johnny Dangerous (ricordate "Problem N.13", 1993 ??) e lo svedese Eric Prydz che si avvale del prezioso e prestigioso contributo vocale di Adeva, ingaggiata un decennio fa da Frankie Knuckles per il suo album "Welcome To The Real World". Elegante e fuori dagli schemi.

-DAVID ARNO & JULIO NAVAS aka IN-N-OUT "Essence" (Fresco): seconda release per la Fresco, giovane label di Barcellona dedita alla future-house di alta qualità. A firmarla sono due nomi noti per la nightlife iberica già apparsi su Electribe, Stereo Productions, La Factoria e Formula. "Essence" gioca su chitarre elettriche, ritmica nu-house e bassline 80’s che tanto ricorda "I Feel Love" di Donna Summer (Moroder docet). Più dub ed essenzialmente scarna la Instrumental Club Mix.

-THEODOR ZOX "Red City E.p." (Tic Tac Toe): sulla scia di Ricardo Villalobos e Luciano, la danese Tic Tac Toe propone il nuovo e.p. del ventiseienne già apparso su labels come Morris Audio e 3rd Floor Records. Innamorato della house e dei minimalismi di Detroit, Theodor Zox forgia un sound singolare e ricco d’inventiva definito ‘clicks’n’pop style’ fatto di ritmi segnati da crepitii e rumoristica. Rinforzato e meno soffice il remix di Brian Aneurysm, l’austriaco trapiantato da anni in Texas.

-SWEET LIGHT "Nirvana/Abusator" (Freak’N’ Chick): a pochi mesi dalla pubblicazione della versione originale, riappare (sulla label di David Duriez) "Abusator" di Sweet Light ottimamente rielaborata dagli ormai onnipresenti Black Strobe. Interessante anche l’inedito "Nirvana" rivisto dallo stesso Duriez. Electronic-house affascinante questa della Freak’N’Chick, nata da una serie di serate al mitico Batofar.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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