#049 – David Carretta e la sua Space Factory [17-04-2005]

Space Factory, la label fondata nel 2003 dal francese David Carretta e balzata sotto i riflettori europei grazie alla fortunata “Discoteca” delle Exch Pop True (tratta dal volume 1 di “Hits Selection”), ha stabilito quali saranno le nuove uscite per i prossimi mesi. L’etichetta del carismatico dj-producer di chiare origini italiane immetterà presto sul mercato il quarto capitolo della saga “Hits Selection” che includerà tracce di David Mummy & Sierra Sam, G-Punkt, Miss Yetty e Stamba. A seguirlo sarà l’e.p. di Nomenklatur (provenienti dalla Elektrofon Records) in chiave acid-techno e “Metropolis Tango E.p.” dei Polygamy Boys nel quale si assaporerà anche un abstract-sound in stile Dopplereffekt. E’ previsto anche il ritorno dei talenti parigini Puking Cat e Nawak alias D.I.P. (Dirty Important Person) che, giusto qualche mese addietro, hanno esordito sulla medesima label con “Stinck”. Pare davvero interessante la primavera della Space Factory.

-AA.VV. “One Nation” (Klik): prima compilation per la greca Klik che raduna, in due cd’s, una lunga serie di tracce che ricalcano la scia della progressive-house più melodica ai confini con la deep-techno. La sensibile creatività è permeata anche da un velo di romanticismo proveniente da pezzi di Acropod, Nikos Diamantopoulos, Nonion Breed, Chris Nemmo, B.I.G., Mikael Delta e Hiroshi Watanabe, genio nipponico del suono deep-house. Klik è capace, ancora una volta, di comunicare sia al corpo che all’anima.

-TANZMANN & STEFANIK “Like Shrubbery?” (Moon Harbour Recordings): forte per il recente “Tanzbug” firmato assieme a Steve Bug, Matthias Tanzmann torna sulla label di Leipzig in coppia con Daniel Stefanik col quale firmò la fortunata “Them People”. La main si evolve su una scia tipicamente deep-house colorita da suoni embrionali e samples vocali nati per gioco col microfono. Il click’n’pop style si ripete anche in “Seaview Dinner” (un pò più ombreggiata rispetto alla precedente) e in “Sense Appeal”, un tool minimale ma realizzato davvero con stile.

-DUPLEX 100 “Duplexity” (Morris Audio): alla già lunga lista di releases apparse su labels specializzate (come Trenton, Initial Cuts, Treibstoff, Onitor e Pop Tools) per i Duplex 100 si aggiunge ora “Duplexity” che propone un raffinato microsound alla Steve Bug fatto di elementi classici ed un groove esemplificato. Sulla b-side, costruita ancora con beats house ad incastro, si odono polverose presenze di estrapolazioni della celebre “Your Love” di Frankie Knuckles.

-CORVINO TRAXX & LINO ‘D’ MEGLIO “Is Love” (Deck Records): è questo il nuovo gioiello messo in vetrina dalla Deck Records forte di una concezione house avanguardista che mai come in questo periodo riesce a trovare facili proseliti. L’Original Mix è percussiva, quasi ossessionante, con un tiro che rammenta i recenti progetti progressive inglesi, peculiarità presente in dose più massiccia nella versione di Dj Simi & Master Keys ove presenziano anche inflessioni della techno.

-HILTMEYER.INC “Sendling 70” (Gomma): copertina che per molti potrà peccare di blasfemia per il nuovo appuntamento con la Gomma, label italo-tedesca guidata da Mathias Modica e Jonas Imbery alias Munk. Più plastico e sintetico rispetto alle precedenti releases, “Sendling 70” mostra un curioso impasto sonoro danzereccio, utile a muovere (e smuovere) i corpi dei clubgoers amanti di particolareggiate armonie. Si passa dalla psycho-disco a visioni italo per confluire in una laser-acid modaiola ed in una dirty-bass dalle rimembranze olandesi. Non mancano all’appello composizioni d’ascolto che trasportano stili del passato (come il funk) su schemi ipermoderni ad alta risoluzione.

-PRODUCT 01 “Heart Of Glass” (Compost): importante progetto questo che vede luce sulla label monegasca fondata anni fa dal bravo Michael Reinboth. Ad essere rimanipolata e modernizzata è il classico di Blondie uscito nell’ormai lontano 1978. Tante le versioni realizzate, sapientemente disposte in due vinili acquistabili separatamente. Vi segnalo quelle di Justus Köhncke, Lopazz e dell’ormai onnipresente e richiestissimo Tommie Sunshine.

-KWASS “Transformer E.p.” (Fine Audio Recordings): dopo aver fondato la Modular Music Channel (nel ’97) è riuscito a farsi conoscere dall’Europa che ascolta e balla la techno. E’ Markus Westenweller, produttore che si cela dietro il progetto Kwass, autore di due tracce che appaiono come intricati puzzle di suoni e ritmica. Sparsi per le due facciate viniliche troverete anche utili locked-grooves.

-DINO FELIPE “I’m You” (Schematic): considerato il Charley Patton dell’electronica, Dino Felipe è uno dei geni che meglio rappresentano la via della sperimentazione musicale del terzo millennio. Il suo sound, glorioso esempio di puro sperimentalismo ultramoderno e simbolo del processo evolutivo che abbraccia l’arte delle sette note, lo si ritrova in questo lp ove suoni grezzi, cupi, ritmiche decontestualizzate e stesure anticonformiste s’alternano ad impronte quasi industriali, timbriche noize, rumoriste e cacofoniche, che rappresentano in pieno la frenesia dell’attuale vita cittadina.

-INVEXIS “Strom Braucht Der Mensch” (TsT): vigore ed energia sono le coordinate attorno alle quali muove l’attenzione di Georg e Victor Köhler, le due menti che agiscono dietro lo pseudonimo Invexis. Da un lato si mostra la furiosa hard-techno e dall’altro il minimalismo e l’essenzialità del sound di Detroit, il tutto traghettato verso schemi della veloce schranz. Quattro i tools, diretti e lineari, per poter essere sfruttati nella migliore delle maniere.

-TOOLBOX “Doraemonton” (Kazumi): Doraemon, il gattone blu che negli anni ’80 teneva incollati davanti al televisiore migliaia di bimbi, deve aver contagiato anche Brixton e Ramon Zenker (proprio quello degli Hardfloor) visto che questo nuovo episodio è dedicato proprio a lui. I due tools presenti non sono eccessivamente chiassosi e riflettono una leggera patina di low-sounds che interferisce con classiche patches della tech-house velocizzate e brutalmente trasposte su schemi tendenzialmente technoidi.

-DJ TIMO “The Robots” (Mostiko): lo sconosciuto (almeno per chi scrive) Dj Timo riporta in vita quella che può tranquillamente essere considerata una delle pietre miliari dell’electronic-sound. “The Robots”, prodotta nel lontano 1978 dei Kraftwerk, riappare così in quattro versioni (tra cui i remix di Dj Migi e Frank Trauner) che, pur tenendo inalterati i connotati principali, riflettono il modernismo al quale la musica dance è andata incontro negli ultimi anni.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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