INTERVISTA A MICK WILLS di Giosuè Impellizzeri 25/08/2005

Nato nel 1972 a Stuttgart (Germania), Mick Wills inizia il suo cammino all’interno del mondo delle sette note nel 1986 quando ascolta per la prima volta i pezzi di Depeche Mode, Anne Clarke e Frankie Goes To Holliwood. Dopo pochi anni si lascia trascinare dai movimenti acid-house e new-beat poi convertiti nella techno di Detroit. Collezionista accanito di vinili (in particolare di vecchi pezzi italo-disco e funk risalenti agli anni ’70) Mick Wills organizza nel 1993, assieme all’amica Isabella Venis, un techno-party al quale prendono parte svariati artisti di levatura internazionale. Fu questa l’occasione che gli diede la possibilità di entrare in contatto con altri locali tedeschi che in quegli anni impiegavano tutte le proprie forze nella diffusione e nella crescita della musica elettronica. Nel 1996, grazie a Maurizio Blanco dei Klangstabil, inizia l’avventura da produttore che lo porta ad entrare, nel 2001, nella squadra dell’International Deejay Gigolo col fortunato "Atomic E.p.". A seguire "Metal E.p." e il recente "War Of The Nations" al quale si aggiungerà, presumibilmente per il 2006, il primo album.

Ciao Mick e benvenuto su Technodisco. Si inizia, come di consueto, parlando del passato e del primo approccio alla musica elettronica.
"Ciao Gio !! Tutto ebbe inizio durante i primi anni ’80 quando ascoltavo sets alla radio realizzati con musica incisa solo su vinile. Mi riferisco ad intramontabili pezzi di Frankie Goes To Hollywood, Depeche Mode, Visage, Ultravox. Ricordo che registravo (su cassetta) queste canzoni che poi riascoltavo in maniera quasi ossessiva per tutto il giorno. Fu nell’estate dell’ormai lontano 1988 che andai per la prima volta in un club, l’Oz di Stuttgart. Il dj suonava un mucchio di dischi stupendi e ne rimasi quasi elettrizzato. Mixava stili differenti passando da "Tales Of Taboo" di Karen Finley a "Night Moves" di Rickster sino a "Love’n’Music" di Ris featuring Celeste, una traccia che ho cercato disperatamente per tredici lunghissimi anni. Avevo la melodia impressa nella mia testa ma non conoscendo nè titolo nè autore, brancolavo nel buio. Ho scoperto di chi si trattava grazie ad un mix passato su internet di I-F o Intergalactic Gary (non ricordo bene) su CBS Radio. Finalmente, dopo tanti anni, sapevo di cosa si trattava"

Avevi bands preferite durante quei mitici anni ??
"A dire il vero non ho mai avuto idoli o preferenze assolute perchè ho sempre ascoltato musica a prescindere dai suoi autori. Ancora oggi mi piace spaziare tra i generi e per tale motivo risulta davvero difficile esprimere delle preferenze"

Come definiresti il tuo sound ??
"Come dj mi reputo di larghe vedute visto che non disprezzo alcun genere musicale. Mi piacciono molti stili e credo che un pezzo buono rimanga tale a prescindere dal filone che segue. Nei miei dj-sets preferisco suonare pezzi che provengono da diversi stili: dalla techno alla chicago-house sino all’electro, ebm, synth-pop, disco ed italo-disco. La cosa più importante è suonare musica buona che possa divertire ed emozionare il pubblico che sta davanti alla consolle. Come producer invece mi sposto verso sonorità più hard e dark dirette al dancefloor"

Il tuo primo disco, l’"Atomic E.p.", uscì nel 2001 su International Deejay Gigolo. Come è nato il contatto con la label di Dj Hell ??
"Incontrai Hell per la prima volta nel 1994. In quel periodo ero resident al club Nachtwerk dove una sera lui si esibì come guest. Fu proprio in quell’occasione che gli lasciai un mio set inciso su cassetta e, a breve, mi contattò chiedendomi di andare a suonare al suo Ultraschall, uno dei più famosi clubs techno in Germania. Due anni dopo, nel 1996, Hell fondò la sua label e di lì a poco mi chiese delle tracce da stampare su Gigolo"

Una delle tracce racchiuse in "Atomic E.p." era "Calling All Boys", cover di un vecchio pezzo hi-nrg dei The Flirts prodotto nei primi anni ’80 dal grande ed indimenticato Bobby Orlando. La traccia si avvaleva della preziosa collaborazione di Isabella Venis alias The Kinky Lovers: credi che la sinergia possa ripetersi in futuro ??
"Ogni volta che lavoro a nuove tracce Isabella mi regala consigli e spunti per arricchirle. E’ il caso di "War Of The Nations" per la quale ha realizzato dei vocals. Sicuramente in futuro ci saranno nuovi interventi di The Kinky Lovers"

Ho notato una certa evoluzione nel tuo sound partito con "Atomic E.p.", proseguito col "Metal E.p." (del 2003) e sfociato nel più recente "War Of The Nations". Da un electro più morbida si è passati ad una techno maggiormente rivolta al dancefloor. A cosa si deve questa mutazione ??
"Ti assicuro che non c’è nulla di premeditato. Non sono mai stato un puritano dell’electro nelle produzioni (sebbene come stile mi piaccia moltissimo) che invece puntano maggiormente ad una dance da ballare. Il mio è semplicemente il ‘mick wills style’, ad eccezione di "Calling All Boys" che, come abbiamo già detto prima, era una cover che girava attorno ad un sample hi-nrg del passato"

"War Of The Nations" è il tuo ultimo singolo edito dalla Gigolo. Parlacene.
"E’ sempre difficoltoso esprimere pareri sulle mie produzioni. Quello che mi sento di dire è che sono felice che possiate trovarmi ancora su vinile"

Parliamo di nuovi progetti allora …
"Sto lavorando alle tracce per il mio primo album ma è ancora tutto work in progress quindi non posso darti ulteriori infos in merito"

Conosci la scena musicale italiana ?? Cosa ne pensi ??
"Agli inizi degli anni ’90 nei miei sets programmavo svariate produzioni della ACV e della UMM: "The ‘4 Journeys E.p." di Visnadi è ancora oggi uno dei miei dischi preferiti come del resto le storiche produzioni di Robert Armani sulla romana ACV. Immancabili tutte le storiche produzioni dell’italo-disco nate durante i primi anni ’80 firmate da compositori come Rago, Farina e il grande Claudio Simonetti. Per quanto riguarda il mondo attuale, apprezzo lo stile di Marco Passarani, Francisco, Jolly Music, Mat 101 e Raiders Of The Lost ARP"

Allarghiamo l’obiettivo e parliamo dell’Europa elettronica.
"Al momento in circolazione ci sono tantissimi artisti e produttori degni di rispetto. I-F rimane un dj brillante e per me è sempre un piacere ascoltare i suoi sets fatti da uno stile unico ed inimitabile"

Se un giorno potessi realizzare un disco a quattro mani da chi ti faresti affiancare ??
"Ad essere sincero non mi piace collaborare con altri artisti. Preferisco operare da solo nel mio studio"

A proposito di studio: nel tuo ci sono più strumenti hardware o software ??
"Sicuramente hardware coi quali ho instaurato un rapporto più intenso"

Parliamo ancora di preferenze: vinile o cd ??
"Assolutamente vinile. Non mi piace suonare coi cd’s, supporto che utilizzo solo per testare le mie tracce inedite. Credo che il vinile non morirà mai al contrario di quello che molti dicono. Anzi: credo che sia proprio il cd ad avere le ore contate a causa dei files mp3 scaricabili da internet che, lentamente, lo stanno uccidendo"

Gli mp3 si trovano su internet, il mondo della comunicazione del futuro.
"Si, è vero. Internet è una grandiosa scoperta grazie alla quale puoi essere connesso al mondo intero grazie ad un solo click"

Siamo alla fine: lasciaci un messaggio.
"Voi italiani potete vantare una schiera di eccellenti ed innovativi producers: da Rago a Farina, da Simonetti a Nicolosi, da Carrasco a Martinelli, da Meo a Bergamini sino a Valli, Pulga e Ninzatti. Ora la musica elettronica italiana continua a pulsare grazie ad artisti come Marco Passarani. Continuate così !! All the best. Mick Wills"

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