Intervista a Dynarec di Giosuè Impellizzeri 01/11/2005

Il mistero che aleggia intorno alla sua figura rammenta quello di personaggi come Dr. Lektroluv, Gerard Donald, Emmanuel Top e il compianto Drexciya e non fa altro che alimentare l’interesse nei confronti della musica, unica nota distintiva della sua carriera. Parliamo del francese Dynarec che ci tiene a celare il suo vero nome e a non svelare il suo volto (come dice lui ‘simile a quello di tanti altri’). L’analisi della sua persona deriva quindi dalla musica che, negli ultimi tempi, ha visto una crescita corposa attraverso labels come Kondi e la più nota Delsin che, nel 2004, ha pubblicato l’album "User Input" capace di raccogliere ottimi consensi dalla stampa inglese. Uno stile che rimanda all’electro di Detroit è quello di Dynarec apparso anche sulla romana Nature col singolo "Distant Signal". Sarà proprio la label di Marco Passarani a pubblicare il suo secondo album, "Overland Travelling", fatto di un sound che ondeggia su note metalliche e plastiche emanate anche dalla personale Vaporwave aperta, pochi mesi addietro, con "Eiso-X" che conteneva quell’"Eisodual" scelto da Dave Clarke per "World Service 2" su Resist Music. Dynarec sbarca per la prima volta in Italia.

Nonostante il fitto alone di mistero che ti avvolge sono riuscito a portarti sulle nostre pagine. Iniziamo parlando del tuo amore per la musica elettronica.
"Credo che il primo pezzo di musica elettronica che abbia ascoltato sia stato "Oxygen/Equinox" di Jean Michel Jarre che, se ricordo bene, era anche il suo primo singolo. Poi a traghettarmi verso il mondo musicale fu il pop degli anni ’80 che, a differenza di quello attuale, conteneva molti più spunti riconducibili alla musica elettronica"

A cosa si deve lo pseudonimo Dynarec ??
"Semplicemente perchè suonava bene nelle mie orecchie e perchè inizia per D come Dopplereffekt e Drexciya … ;o)"

Chi erano i tuoi beniamini durante l’età dell’adolescenza ??
"Come ti ho detto poco fa, da giovanissimo il mio idolo era proprio Jean Michel Jarre. A seguirlo i Pet Shop Boys che rappresentano ancora oggi i miei musicisti preferiti in assoluto tra le pop-bands. Poi c’erano altri artisti, tutti attivi durante gli anni ’80, come A-Ha, Sandra, Genesis …"

Nonostante il potente mezzo di internet sono pochissime le informazioni che si raccolgono su di te e sulla tua persona, scelta che s’avvicina a quella di artisti come Dr. Lektroluv, Gerard Donald, Emmanuel Top e il compianto Drexciya.
"Si, hai ragione. Per il momento non ho alcuna voglia di ‘rivelarmi’ al pubblico ma, a differenza di alcuni degli artisti che hai appena citato, quando suono nei clubs non indosso maschere e cose simili. Ho preferito non inserire alcuna foto e non diramare il mio vero nome perchè ci tengo a mostrare solo la musica che, secondo me, è più importante di chi la produce. In fin dei conti sono una persona come tante altre ;o)"

La tua giovane label si chiama Vaporwave: perchè hai deciso di fondare una struttura personale ??
"L’idea di Vaporwave è sorta perchè avevo molte tracce pronte per la stampa e non volevo attendere che le labels decidessero di pubblicarle. Avere una etichetta personale è una cosa molto importante poichè ti fornisce la possibilità di gestire il tutto col massimo controllo. Con Vaporwave posso decidere quali pezzi far uscire e quali invece tenere in stand-by … per il momento pubblicherò solo il mio materiale ma non escludo che in futuro, qualora ci sia qualcosa di veramente interessante prodotto da altri, possa considerare l’eventualità di pubblicarla"

A novembre uscirà il tuo secondo album su Nature. Come è nato il contatto con la label romana fondata e gestita da Marco Passarani ??
"Tempo fa acquistai l’album di Mat 101, storico progetto che usciva su Nature. In seguito un amico mi consigliò caldamente di ascoltare anche i singoli pubblicati da questa label che conquistarono immediatamente il mio gusto. Mandai a Marco un cd pieno di tracce che, fortunatamente, gli sono subito piaciute. Passarani è davvero una grande persona e sono contento di aver instaurato con lui un rapporto così bello"

Conosci altro della scena musicale italiana ??
"Assolutamente no all’infuori del mondo Final Frontier"

Parliamo di "Overland Travelling", ormai di imminente uscita. Ci sono differenze dal precedente "User Input" edito dalla Delsin di Peel Seamus qualche tempo fa ??
"E’ difficile per me parlare di un mio disco … e preferirei che te ne occupassi tu ;o) Quello che posso dirti è che il nuovo album riflette, più o meno, ciò che è uscito negli ultimi tempi su Nature. Mi spiace ma non sono molto bravo nel descrivere la musica e fare paragoni con altri lavori"

Hai idea di quali potrebbero essere le vie da seguire nel ramo dell’electro music ??
"Mmm … è piuttosto difficile dirlo. Al momento l’acid è tornata di moda ma personalmente non ho mai accantonato l’uso del Tb-303 visto che sono un fanatico della scena old-school. Ascoltare i virtuosismi acidi sui pezzi odierni non mi fornisce assolutamente nulla di nuovo ed inedito visto che ho vissuto in prima persona il fenomeno dell’acid-house. Forse un giorno assisteremo all’esperimento di qualcuno che mixerà del drum’n’bass col reggae e l’hardrock forgiando un nuovo genere ma alla fine si tratta solo di combinazioni e nulla di veramente nuovo a tutti gli effetti. Mi piacerebbe ascoltare più breaking nei pezzi di oggi ma, considerando il mercato, non credo che sia una cosa possibile. Ci troviamo in un periodo in cui la musica deve essere funzionale e questo implica, purtroppo, delle restrizioni a livello creativo"

Vivi in Francia: com’è la scena musicale dalle tue parti ??
"Onestamente non seguo molto la scena francese visto che nei clubs si ascolta, generalmente, solo brutta musica. E’ da tanto tempo che non frequento i locali del mio Paese e quindi non posso parlarne ma l’impressione è che tutto sia statico e che non ci siano grosse innovazioni all’orizzonte. Ma forse questa è solo una mia impressione"

In Europa invece ci saranno sicuramente dei nomi che ti incuriosiscono in modo particolare …
"Non frequento molti clubs e non ascolto e compro dischi quindi la mia cultura in merito è un pò ristretta. Però i nomi che per me hanno segnato delle tappe fondamentali sono Cari Lekebusch e Surgeon. Il primo lo considero una sorta di Dio, sin dal 1995, grazie alle sue produzioni che mi hanno sempre lasciato a bocca aperta. Grande il rispetto che nutro anche nei confronti di Surgeon per tutto quello che ha fatto release dopo release. Ovviamente, come ho già detto, ci sono i Pet Shop Boys, sempre al top per me. Se dovessi partire per un’isola deserta, uno dei loro cd’s sarebbe la prima (e l’unica) cosa che porterei con me"

Un progetto che corre parallelo a quello di Dynarec è Speakwave.
"Si, è una vena che punta maggiormente all’electro di Detroit ma che sicuramente ha dei punti in comune con Dynarec. Mi piace poter portare avanti più progetti"

A cosa stai lavorando in questo periodo ??
"Dopo il Vaporwave #002 ("Component Zero", appena uscito) e l’album su Nature, sarà la volta del Vaporwave #003 intitolato "Handjob" che è già pronto per essere stampato. In seguito ci sarà il #004 che ho già in mente come organizzare ma tutto dipende dalle vendite dei precedenti. Sui remix ho poche richieste ma ti confido che mi piacerebbe molto poter lavorare su pezzi di altri artisti. E’ bello ascoltare come un’idea possa essere smembrata ed essere completamente stravolta. Riguardo le serate, recentemente mi sono esibito allo Stereolize di Parigi e in Olanda all’Amsterdam Dance Event. Presto volerò in Germania per raggiungere Leipzig"

Vaporwave pubblica solo vinili, un formato che per molti sta morendo. Cosa pensi in merito ??
"Beh, credo che con molta probabilità sarà il cd a morire prima del vinile. Il futuro forse risiede nell’mp3 o in ipotetici nuovi formati di compressione ma credo che molta gente non sia ancora pronta ad abbandonare completamente il lato hardware della musica (come il vinile) che propone anche cose come l’artwork per cui i collezionisti vanno pazzi"

A proposito di hardware: quando sei in studio con quali strumenti forgi la tua musica ??
"Utilizzo pochi hardware preferendo la praticità dei moderni software. Posso tenere tutto nel mio laptop e richiamarlo in pochi secondi. Inoltre i software sono più economici dei vecchi hardware per i quali non vedo molto futuro"

Abbiamo finito. L’ultima riga è per i saluti.
"Vorrei mangiare la pizza italiana e pagarla quanto voi in Italia visto che qui è davvero costosa !! Un saluto a tutti gli amici italiani. Dynarec"

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