Intervista a Codec & Flexor di Giosuè Impellizzeri 12/02/2006

La storia di Codec & Flexor ha inizio con la piccola rock-band Atomic Comic fondata nel 1992 grazie alla quale i due iniziano a suonare insieme in piccole esibizioni live. L’anno seguente Sven (Codec) si lascia affascinare dalla musica elettronica e lascia il gruppo mentre Matthias (Flexor) divenne il cantante dei Deluxe, nati da una costola degli Atomic Comic. Fu con l’avventura coi Deluxe che i due si incontrano nuovamente e decidono di dar vita al progetto Codec & Flexor, nato con la musica techno dei primi anni ’90. Risale al 2001 la prima apparizione discografica, "Crazy Girls", pubblicata dalla Forte Records del compianto Christian Morgenstern. Il disco, oggetto di critiche positive mosse da ogni angolo del pianeta, fu raggiunto nell’autunno del 2002 dall’album "Tubed" che consolidò la posizione del duo lanciandolo nel panorama electronic-rock assieme ad altre formazioni che hanno creduto nella medesima fusione stilistica (tra questi Northern Lite, Die Raketen e Neonman). A distanza di tre anni e mezzo dal primo, Codec & Flexor rilasciano il secondo lp, "Killer Machine", presto sulla tedesca Kitty-Yo. A parlarcene sono proprio loro.

Ciao Codec, ciao Flexor. Dalla vostra biografia emerge il fatto che la prima esperienza nel mondo musicale risale al 1992, anno in cui suonavate nella rock band chiamata Atomic Comic.
Codec: "E’ vero ! Abbiamo iniziato militando in piccole bands rock sin da quando avevamo 15 anni. In quel periodo suonavamo una sorta di surf-rock e molta indie. Poi fu la volta della musica psichedelica. Dopo un paio d’anni decisi di lasciare il gruppo perchè mi sentivo attratto maggiormente dalla musica elettronica. Iniziai a comporre un pò di techno e ad esibirmi con live-acts nei clubs della mia città. Fu in questo periodo che Matthias (Flexor) divenne il cantante dei Deluxe, la band nata da una costola di Atomic Comic. Nonostante le nostre strade sembrassero divise, non ci perdemmo mai di vista sino a quando i Deluxe mi chiesero di entrare a far parte del gruppo. Mi sembrò una buona idea visto che il loro non era uno stile troppo legato ai clichè e a quello della tipica rock band"

Quali erano gli artisti che seguivate con maggior passione quando eravate adolescenti ?
Codec: "Il primo pezzo che ricordo di aver ascoltato fu "You Can’t Hurry Love" di Phil Collins. Credo che avessi 5 o 6 anni e ne rimasi davvero stupefatto. Ricordo che vidi il videoclip in tv e fu il primo della mia vita. Durante l’adolescenza poi ho seguito molti stili musicali differenti tra loro e, tra questi, il grunge. Mi piacevano moltissimo bands come Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Stone Temple Pilots ed altre ancora"
Flexor: "Da bambino mi faceva impazzire "Take On Me" degli A-Ha, il primo pezzo che mi spronò ad imitare la voce del cantante che ascoltavo attraverso un vecchio registratore a cassette. Cercavo di cantare facendo leva su una lingua inventata (non capivo assolutamente l’inglese !). Poi ascoltavo tanti brani che svettavano nelle hit parade. Quando divenni più grande la mia attenzione si spostò sulla musica dei Depeche Mode, Guns’n’Roses, Exploited, D.R.I., Nirvana, Metallica, Ozzy Osbourne ed altri. Diciamo che sin da piccolo mi consideravo un rocker ;o)"

Mi piace definire la vostra musica un mix tra electro, techno e rock. Vi trovo d’accordo ?
Codec: "Certo, assolutamente si"
Flexor: "E’ sempre difficile trovare una definizione alla propria musica contrariamente a quello che pensa la gente. In linea di massima sono d’accordo con quello che dici tu, un misto di electro, pop e rock"

Quando avete deciso di formare il duo Codec & Flexor ?
Flexor: "Come raccontava prima Codec, le idee nacquero mentre militavamo entrambi nella band dei Deluxe. Era un periodo in cui alcuni dovevano dedicarsi agli studi, altri avevano la necessità di trovare un lavoro e di conseguenza le energie per la musica iniziarono a mancare. Inutile nasconderti che scoppiarono anche diverse discussioni su quello da fare e non. Ricordo benissimo quando una sera ci ritrovammo tutti in un bar per parlare sul futuro della band. In poche settimane decisi insieme a Sven (Codec) di partire con un nuovo progetto visto che eravamo gli unici a credere ancora nella musica. Io studiavo a Fulda, Sven a Francoforte ma nonostante ciò riuscimmo a dare continuità alla nostra passione. Nella sua camera organizzammo un mini studio nel quale passavamo intere giornate nel produrre musica. Eravamo entrambi motivati dalla passione e fu questa la ragione che non ci ha mai fatto dividere sebbene i problemi non fossero certamente pochi. Lanciati su un forte entusiasmo, abbiamo continuato la nostra avventura (nel frattempo molti amici si sono allontanati poichè troppo impegnati col proprio lavoro) che ci ha portato alla situazione che conosci anche tu. Prima di tutto c’è una grande amicizia che ci lega: senza non avremmo potuto fare tutto quello che abbiamo fatto"

La prima apparizione di Codec & Flexor risale al 2001, anno in cui il compianto Christian Morgenstern vi volle sulla sua Forte.
Codec: "Ricordiamo con molto piacere quel periodo. Dopo aver completato alcuni pezzi mandammo un demo-cd a Christian. Ci richiamò immediatamente e, dopo aver firmato un contratto, eravamo pronti col nostro primo 12" su Forte che di lì a breve sarebbe stato raggiunto anche dall’album"

Già, quel "Tubed" uscito nel 2002 al quale, tra poche settimane, farà seguito il secondo full-lenght intitolato "Killer Machine". Quali sono le sostanziali differenze tra i due lavori ?
Codec: "Abbiamo cercato il più possibile di bilanciare il tutto tra qualcosa da ascoltare e qualcosa da ballare. Per realizzare "Killer Machine" abbiamo impiegato molto tempo poichè il nostro progetto era quello di superare la classica raccolta di pezzi elettronici come se ne sentono tanti oggigiorno. Il nostro è una sorta di tributo al rock, stile che rappresenta lo scheletro dell’album"
Flexor: "Il nuovo album è più pop rispetto a "Tubed". Diciamo che una metà è rappresentata da musica da club mentre la rimanente segue lo stile electro-rock-pop di cui ti parlavo prima. Per noi è molto importante che l’ascoltatore possa apprezzare dalla prima all’ultima canzone e per questo motivo non abbiamo lasciato nulla al caso"

Avete mai stretto contatti con la scena musicale italiana ?
"Codec: "Sarebbe fantastico poter tornare a suonare in Italia. Mi piace molto la vostra cultra e mentalità. Credo che sia uno dei Paesi più interessanti dell’Europa"
Flexor: "Conosciamo alcuni dj’s italiani che ci hanno dato la possibilità, in passato, di suonare nel tuo Paese. Sono tante le ragioni per cui mi piace l’Italia: tra queste il cibo ! ;o)"

Cosa mi dite invece sull’Europa elettronica del 2006 ?
Codec: "Credo che la scena della musica elettronica abbia passato la crisi di un paio d’anni addietro. Al momento in circolazione ci sono tanti buoni dischi e ciò è dipeso dal fatto che molte labels abbiano smesso di pubblicare solo un determinato stile musicale"
Flexor: "Ci sono tanti dj’s, labels e musicisti che rendono viva la scena europea del momento. Nel contempo però assistiamo ad una certa saturazione del mercato causata da un’infinità di prodotti discografici mediocri dietro i quali, solo con molta attenzione, è possibile scorgere della buona musica"

Avete suonato nei clubs di tutto il mondo: dove avete trovato i feedbacks più appaganti ?
"I feedbacks dipendono dalla musica che proponi al pubblico. Alla fine è una questione di mentalità e di quanto sia attecchita la musica elettronica al Paese nel quale ti esibisci. Comunque ci siamo sempre trovati bene e per questo non abbiamo locali preferiti"

Com’è l’attuale scena musicale tedesca ?
"Al momento è davvero interessante e ricca di novità. Ci sono tanti nuovi artisti tedeschi dalle idee ammirevoli come del resto tante labels emergenti che li supportano. Qui c’è spazio per nuovi nomi e ciò non può che far bene alla scena musicale. Anche per i clubs la situazione è più che positiva visto che il pubblico non manca mai. Dopo un periodo di noia, la gente è tornata a valutare con attenzione la musica elettronica che ogni mese acquista qualità e valore"

Uno dei trends esportato dalla Germania è quello della minimal-techno. Sarà questo lo stile sul quale si focalizzerà l’attenzione in un prossimo futuro ?
Flexor: "Beh, credo che l’unica cosa che possa cambiare nel mondo musicale di oggi siano i media. Nessuno inventa qualcosa di completamente nuovo … se fino a qualche anno fa era il suono del pianoforte ad andare per la maggiore, ora è quello più ruvido dei synths ma alla fine i costrutti musicali sono sempre gli stessi. Le armonie, le melodie non cambieranno mai e faranno sempre parte della musica. Questo per far capire che oggi non c’è nulla che sia veramente nuovo"

Avete mai pensato di fondare una label tutta vostra ?
"Pensare è una cosa, farla è un’altra. Pur volendo affrontare un passo del genere, al momento non avremmo il tempo necessario per curare la cosa in tutti i suoi aspetti. Magari in futuro …"

Ritenete che il futuro della musica risieda nel file mp3 ? Ormai si parla della morte definitiva del vinile.
Codec: "Non sono sicuro che il futuro possa articolarsi solo nel file mp3 perchè la sua qualità audio non è proprio perfetta, ma sicuramente andiamo incontro ad una situazione in cui la musica sarà disponibile solo in formato digitale. E non ci sarà modo di dire se questa ci piace o meno. Tra i vantaggi ci sarà l’assenza dei costi di produzione e la facilità della reperibilità del prodotto stesso che, in pochi minuti, potrà raggiungere l’altro capo del mondo. I dj’s inizieranno a convertire il contenuto dei propri vinili in files mp3 da poter portare con sè durante le serate con una facilità incredibile. Anche i sistemi moderni (come Final Scratch) danno il senso di facilità nel remixare in tempo reale un pezzo e mixare con dei files digitali"

Il vostro studio ruota attorno a tecnologie software o hardware ?
"Preferiamo, senza dubbio, gli strumenti analogici. Naturalmente usiamo il computer (che fornisce tanti vantaggi) ma non pensiamo che questo possa sostituire interamente gli strumenti. Oggi, coi moderni software, è facile poter raggiungere risultati apprezzabili e che si avvicinino il più possibile al suono più caldo degli hardware ma a noi non basta per poter togliere di mezzo gli strumenti veri"

Siamo alla fine …
"Enjoy yourself ! Codec & Flexor"

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