Intervista a Valentino Kanzyani di Giosuè Impellizzeri 31/03/2006

Il suo vero nome è Tine Kocjanèiè ma è conosciuto nel mondo della musica come Valentino Kanzyani. Assieme al connazionale Uros Umek rappresenta, da ormai un decennio, la scena slovena che si è saputa evolvere in maniera impressionante sino ad essere paragonata a quella tedesca. E’ proprio com Umek che Valentino fonda la storica Recycled Loops Records, base per la techno derivata dall’amore per il groove e per i loops della Detroit. Le sue (innumerevoli) produzioni si sono succedute negli ultimi anni su labels di tutto rispetto come Primate, SuperBra, Primevil, Intec, Tronic e Mad Nurse e gli hanno dato la possibilità di imporsi nella scena internazionale della techno music. Una lista incredibile riguarda anche i remix realizzati per artisti come Vincent De Moor, Dj Franky Gee, Christian Hornbostel, Traxster, Simon Digby, Kao, Julez, Bando, Jon Carter, Steve D, Blu Yonder, Ken Ishii, Martyn Hare, Boriqua Tribez, Rob Mooney, Tonepushers, Dj Chus & David Penn e, più recentemente, “Skin” dei Silence che gli ha aperto, grazie ad una vena più crossover e vicina alla vocal-pop, anche la strada del pubblico radiofonico.

Ciao Valentino e benvenuto sulle pagine di TechnoDisco. E’ mia abitudine aprire le interviste gettando lo sguardo sul passato. Cosa ricordi del tuo primo approccio alla musica elettronica ?
“Ciao Gio ! Ero un grande appassionato di Radio Italia Network: correva il lontano 1988 quando la radio trasmetteva solo musica e poca pubblicità … era un periodo in cui non c’era nessuno che ti rompeva le scatole ! ;o) La musica che proponeva era, al confronto delle altre emittenti, fin troppo all’avanguardia e quindi rappresentava qualcosa di molto speciale per me”

Quali sono stati gli artisti o le bands che ti hanno convogliato verso la scena della techno ?
“Da bambino ascoltavo molta pop-music con una particolare predilezione per Michael Jackson e Madonna. Poi, col passar degli anni, ho scoperto la new beat e l’acid house e così ho iniziato ad amare tutta la musica elettronica in generale. E’ difficile fare nomi perchè in quel periodo, come ti ho detto poco fa, si ascoltava (e si registrava) la musica per radio ma non c’era nessuno che annunciava i titoli !”

Rappresenti, assieme ad altri pochi colleghi, il nocciolo della scena techno slovena: descrivici la club-culture del tuo Paese e l’evoluzione che ha seguito negli ultimi anni.
“Per raccontarti tutto mi servirebbe un libro intero visto che di cose da dire ce ne sono davvero tante. Tutto è iniziato con feste illegali nei posti più assurdi della Slovenia con pochissime persone che seguivano il fenomeno fino ad arrivare a feste pazzesche con oltre 7000 persone, un numero impressionante per un ‘paesetto’ come il nostro …”

Tra i ‘colleghi’ a cui prima facevo riferimento c’è Uros Umek col quale hai fondato progetti di successo come The Recycled Loops e Recyclopedia Eclectronica. Parlaci della vostra fruttuosa e vincente collaborazione.
“Siamo amici dal 1993 ed abbiamo sempre avuto un rispetto reciproco che ci ha portato a fare molte cose insieme. Tra queste le due etichette discografiche ed un progetto in cui suoniamo back to back. In futuro, senza ombra di dubbio, nasceranno nuove collaborazioni ed altre tournee mondiali che affronteremo insieme”

A cosa stai lavorando nell’ultimo periodo ? Magari hai in cantiere un nuovo album …
“Ho aperto da poco una nuova etichetta, la Jesus Loved You (www.jesuslovedyou.com) che ha rilasciato il #001 distribuito solo in forma digitale da vari mp3 shops sparsi per la rete. A breve uscirà anche un’edizione limitata su vinile. Le prossime releases invece porteranno la firma di Marko Nastic, Umek, Robert G. Roy e molti altri. Da poche settimane ho terminato i lavori per il mio nuovo singolo destinato alla Intec, la label di Carl Cox, che sarà pubblicato ad inizio giugno. Nel frattempo ho iniziato anche un progetto in compagnia di due amici ma al momento è ancora work in progress per parlarne. Posso anticiparti che sto lavorando a nuove tracce per le quali ho intenzione di usare la voce di cantanti per poter raggiungere un pubblico sempre più vasto”

Cosa pensi dell’attuale scena musicale europea ? La trovi interessante ?
“Negli ultimi due anni la scena è cambiata molto. La techno si è divisa in due tronconi: da un lato la ‘minimal’ (seguita da tante star della consolle) e dall’altro l’hard-techno sostenuta soprattutto dalle nuove leve. Il sound funky e percussivo rimane il più trascurato ma ritengo che sia solamente una moda e che prima o poi il groove tornerà a fare da padrone. Personalmente la cosa non mi dispiace più di tanto poichè oggi riesco a suonare cose differenti e più musicali rispetto a qualche tempo fa. La Spagna e l’Olanda sono i Paesi piu interessanti nel circuito europeo visto che le loro feste sono sempre molto energetiche e ad altissimo livello organizzativo”

Focalizziamo l’attenzione sull’Italia, un Paese che sin dalla seconda metà degli anni ’90 ha potuto apprezzare alcune tue produzioni (tra queste i remix per Vincent De Moor e Dj Franky Gee). Come giudichi la scena musicale del tricolore italiano ?
“All’inizio ero un fanatico vero e proprio: praticamente sono cresciuto con l’Italia seguendo i dj’s degli ultimi anni ’90 ! Dopo il 1994 il vostro governo decise di effettuare molte restrizioni riguardanti i clubs e gli after parties ma ricordo che negli anni precedenti c’erano feste che andavano avanti per tutto il weekend. S’iniziava il giovedì sera e si finiva il lunedì mattina ed era pazzesco per quante buone feste c’erano in giro e per la gente che era incredibile. Sembrava di vivere davvero in un altro mondo. La restrizione ha causato un vero disastro e la popolazione ha dovuto cambiare il modo di vivere la notte e la cosa ha infierito in modo incisivo sulla scena in generale uccidendo l’anima trasgressiva del popolo della notte. Dopo tanti anni di decadenza e di lotta per la sopravivenza, per vari clubs italiani la scena si sta riformando e sono molto contento di tornare nell’Italia che tanto amavo !”

Negli ultimi tempi la techno dei grooves (quella per cui sei stato sempre un accanito sostenitore) pare abbia lasciato spazio ad una sorta di mix tra techno ed house plasmato sulla scia del minimalismo più estremo. Cosa pensi di questo trend ? E’ soltanto un fenomeno passeggero ?
“Ti riconfermo quello che dicevo prima. Personalmente mi è sempre piaciuto mischiare stili diversi ed oggi mi sento ancor più ispirato con questa nuova moda musicale. In giro c’è molta buona musica che non riguarda solo la techno ma l’elettronica in generale”

Hai idea di quali potrebbero essere le novità stilistiche che la musica elettronica potrà proporci nei prossimi mesi ?
“Non so … è troppo difficile prevedere e forse è meglio così. Mi piace essere sorpreso e trascinato dalle nuove tendenze che mi fanno andare avanti !”

Spesso in Italia la techno è stata additata come la causa della droga nei clubs. Cosa pensi in merito a questa stupida convinzione ?
“E’ solo una fabbricazione contro uno stile musicale che non ha nulla a che vedere con le sostanze stupefacenti. La gente usa droghe già dai primi giorni della nostra civiltà e non ha mai avuto legami con cose materiali ma sempre con cose spirituali. La popolazione, negli ultimi cinquant’anni, ha perso un pò le staffe ed ha iniziato a drogarsi per dimenticare il mondo difficile in cui vive. Credo che sia anche colpa dei politici che non fanno mai niente per risolvere il problema droga: c’è troppo denaro nel narcotraffico e si sa che una parte di questi soldi è riuscita sempre a comprare la politica. Qualora avessero avuto intenzione di risolvere il problema avrebbero pensato di legalizzare tutto per avere un controllo sulle sostanze vendute ponendo fine al traffico illegale che provoca più morti delle guerre. Ma credo che ciò non accadrà mai perchè ci sono troppi soldi in ballo …”

E’ finita l’era dei grandi festivals come la Love Parade e Street Parade ? Pare che i grandi raduni non siano più così attesi come invece lo erano negli anni ’90.
“No, non è affatto vero. Ci sono festivals minori in quasi tutti i Paesi e questo giova a coloro che non avevano più voglia di viaggiare sino a Berlino. Le cose sono un pò cambiate, come tutto del resto”

Quando sei in consolle preferisci lavorare coi giradischi, coi lettori cd o con più avveniristici sistemi digitali (come Final Scratch ad esempio) ?
“Adoro la combinazione di tre giradischi e due cd player che mi danno la possibilità di suonare le ultime novità non ancora pubblicate su vinile. Inoltre non disdegno effetti esterni per poter aggiungere un pò di ‘spezie’ alle mie performances ;o)”

Sono sempre di più quelli che parlano della definitiva morte del vinile. Come la pensi in merito ?
“Il vinile ha iniziato il periodo della decadenza da quando è nato il cd. Nonostante si utilizzi ancora, ci stiamo avvicinando sempre di più al giorno in cui i giovani non vedranno più un senso suonare i dischi preferendo sistemi più avanzati messi a disposizione dalla moderna tecnologia. Le nuove generazioni tendono sempre ad usare cose nuove e prima o poi i dj’s che suonerano col vinile saranno davvero pochi”

In studio preferisci utilizzare la tecnologia hardware o software ?
“Negli ultimi due anni ho iniziato ad usare in maniera maggiore il software perche la qualità del suono è migliorata tantissimo ed ho più possibilità di manipolazione :o)”

Abbiamo finito: lascia un messaggio agli amici italiani.
“Ci vediamo presto ragazzi, amate la musica e la vita. Lasciate perdere la politica e fate l’amore :o) Valentino Kanzyani”

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