#125 -Techno e romanticismo con Michael Mayer [19-11-2006]

Fondatore (assieme a Wolfgang Voigt) dell’ormai celeberrima Kompakt di Colonia che al suo interno cela anche una fitta rete distributiva nonchè un rifornitissimo records-shop, Michael Mayer è uno degli artisti tedeschi che negli ultimi anni hanno saputo cavalcare meglio l’onda delle mode musicali. Appassionato di techno e deep-house, Mayer assembla il secondo atto di “Immer” durante il caldo mese di agosto raccogliendo e trasmettendo tutta la carica che Kompakt ha acquisito nei suoi anni di onorata attivit� . Distaccata dal semplice concetto di dance-label, la piattaforma a nord della Germania non ha mai tenuto segreto l’amore per il sound contemplativo che frequentemente porta all’esplorazione di stili più di nicchia quali l’ambient e particolari forme di chill-out. L’alchimia di Kompakt (e in questo caso di “Immer 2”) risiede proprio nell’interscambio tra ambient e minimal-techno, un continuo sbilanciarsi tra romanticismo ed astrattezza, tra senso del reale e pure fantasticherie venute fuori dalla fervida immaginazione di artisti slegati da stupidi vincoli commerciali. Mayer sceglie dodici tracce estrapolandole da cataloghi di tutto rispetto quali Musik Krause, Mental Groove, Feedelity, Output, Firm e, naturalmente, Kompakt. Si passa così da Someone Else a Ian Simmonds, da Brooks a Crowdpleaser & St. Plomb, da Rice Twins a Jesse Somfay sino ai russi SCSI-9 (Anton Kubikov e Maxim Milyutenko), al norvegese Hans-Peter Lindstrøm e agli svedesi Mark O’ Sullivan e Jesper Dahlback uniti nel progetto di successo DK7. La selection di Mayer cresce, s’appallottola, s’incunea nelle linee electro, nei beats seminali, nelle interferenze clickin’ e micro finendo con l’adagiarsi sui pads deep che ormai da anni pennellano di azzurro quello che è divenuto l’enorme universo marchiato Kompakt.

-Aa.Vv. “Relish Compilation 1” (Relish): attraverso la label dello svizzero Robi Insinna vengono fuori connessioni dirette al funk anni settanta in cui il mondo della disco-techno-house è mostrato e raccontato senza filtri ed artifici. Il concetto lo si apprezza in modo esplicito in questa prima raccolta su cd che punta i riflettori sul neo-funk e sulla più violenta electro-techno-disco. In rassegna passano pezzi di Yuksek, Dennis Young, Don Cash, Riot In Belgium e David Gilmour Girls. Ampia la parentesi italiana con Nemesi (Alessandro Lestino e Gianluca Pandullo) e Franz & Shape raggiunti poi dal gi� citato Insinna (che alterna il volto di Manhead a quello di Headman) attraverso “Special”, “On And On” e “Bswd/Danser”, gemme che mostrano limpidamente i motivi e le peculiarit� del piccolo universo Relish, quello in cui il passato e il futuro convivono e coesistono in un cuore ballerino.

-Future Forward featuring Mount Sims “Time For Livin” (Kompute): la mitica label di Chicago, fondata alla fine degli anni novanta da Matt Nee, Brad Sarpalious e Stephen Hitchell, abbandona per un attimo le stesure techno-dark (senti Woody McBride o Billy Dalessandro) per calarsi in un’avventura che reputo sopraffina. “Time For Livin” infatti sintetizza magistralmente l’electro, il pop e la rediviva acid connettendo il tutto alla calda voce di Mount Sims (più volte definito il Prince dell’electro). Con la Kompute Mix ci si avvicina ai toni industriali e ai gusti rave-techno mentre col remix del toscano Alexander Robotnick si assapora un sagace accostamento tra acid e trance elevato tra materie oniriche e segmenti plastici.

-Kiki “Trust Me” (BPitch Control): iperattiva la label di Ellen Allien che ha stabilizzato la sua marcia su due mix al mese. Adesso, col #141 (la cui uscita è prevista per il 27), torna a porgere il sound di uno dei suoi alfieri migliori, il finnico (ma ormai berlinese d’adozione) Joakim Ijäs alias Kiki. Lasciandosi guidare dall’istinto cinematico, il dj-producer rende omaggio a Wim Wenders con un pezzo che assicura l’ipnosi grazie a beats continuativi, synths ovattati e vaghi glockenspiel. Entrambe le versioni (Super Dub e Cowboy) derivano essenzialmente dalla stessa materia che lascia intravedere dietro di sè un deserto ricoperto di candida neve.

-Marc Romboy “Picture Of Now 3” (Scandium): dopo Delon & Dalcan ed Oxia la palla passa al tedesco Marc Romboy, tra i primi sostenitori dell’electro-house che ha trovato perfettamente alloggio tra le mura della sua Systematic. Il cd, ufficialmente in vendita dal 29 novembre, è fatto da meccanismi stilistici che non faticheranno certamente a trovare appoggio da parte del pubblico: all’appello alzano la mano Martin Buttrich, Heidi vs Riton, Anja Schneider, Justus Köhncke, Dan Ghenacia & David K, Radio Slave e il tunisino Loco Dice con la strabiliante “Flight LB 7475”. Modaiolo e funzionale per la generazione che oggi si lascia trasportare dalle misure ritmiche basiche increspate da graffianti bassi.

-Diego Montinaro “My Politix Of Dancing” (Irma Elettrica): lasciando in disparte l’anima dark del progetto Boogie Drama diviso con l’amico Lele Sacchi, Diego Montinaro si spalleggia con l’istinto italo-disco che contraddistingue in pieno questo full-lenght. Il dj sfodera tracce popolate da bassi grassi che s’inerpicano sulla tastiera, da bleeps che si trasformano in melodie nelle quali si riscopre l’amore per il pop-wave. Bassi ottavati che sorreggono la tematica del romatic-pop s’alternano ad aloni di mistero imbevuti d’amore cinematico (John Carpenter). Un vero quadro sonoro recintato dalla disco che mantiene i suoi caratteri pur incanalandosi nei ritmi moderni. Il tutto senza scadere in insopportabili disegni gi� visti. Ops, gi� sentiti.

-D. Diggler “Em.Pulse” (Resopal Schallware): quarto album per Andreas Mügge dopo “Feel My Heat”, “Atomic Dancefloor” e “Sounds Fiction”. Lo stile è ancora di ardua collocazione e porge tutte le possibili ramificazioni che la dance di oggi potrebbe proporre. Dalle cacofonie di “Fractals” alla progressive modulata sul deep-creepy di “Spectre”, dalla scricchiolante “Magnetized” ai possenti hihats di “Em.Pulse” sino ad “Axiom” inscritta in materie detroit, “Graviton” ispirata dall’afro ed “Incidence” che macina tanti bleeps. Poi vengono fuori le onde squadrate dell’electro, uno strano legame progressive-pop, materie liquefatte, ed altri esperimenti spumeggianti che indicano le chiusure deep-trance e il recupero dell’acid. Alla fine dei 75 minuti potreste pensare ed esclamare a gran voce ‘ma è gi� finito ?’

-Lucio & Pep “Flipper E.p.” (Emotive): nuova avventura sulla net-label Emotive per i fratelli Lucio e Giuseppe Carpentieri che ci riportano negli intricati percorsi che la pallina seguiva nel flipper, mitica icona del movimento giovanile anni sessanta. “Ball 1”, “Ball 2” e “Ball 3” ci lasciano vedere proprio sfere metalliche sballottate da un lato all’altro delle pareti ritmiche in mezzo a frenetiche frequenze di taglio techno posate su bpm house. Sollecitata dai movimenti delle alette è invece “Extra Ball”, il bonus che far� andare in tilt la vostra pista.

-Mike Shannon “The Hang Up E.p.” (Wagon Repair): follow-up di “El Impulso” (adorato da Anja Schneider, Luciano e Troy Pierce), il nuovo disco del canadese trapiantato in Spagna viaggia ancora sulle frequenze insolite di trame minimal-techno. Sventagliate bleepy alla Cristian Vogel danno colore a “What’s Your Pleasure”, i ‘rumori musicali’ fanno capolino in “Playin’ The Fool” e la manifattura detroitiana ricorre in “Suddenly Hosed” con sequenze di synth-sounds progressivamente rastremati verso l’alto. E’ questa la nuova techno che rallenta i suoi battiti, elimina le stesure classiche e viaggia sulle frequenze di vecchie radioline AM regalando sogni ad occhi aperti.

-Future Prophecy “Advanced Options 2” (YoYo): a pochi mesi dal primo volume curato da Felix Nagorsky alias Timelock, la raccolta “Advanced Options” si ripresenta col secondo atto. Alla plancia di comando troviamo ora Haggay Elazare rimasto da solo a sostenere il progetto Future Prophecy (inizialmente era affiancato dal fratello Itay). La sua playlist è formata da dieci tracce che, tra melodie sognanti ed un pò epiche, celano sostenute gabbie ritmiche che partono dai 140 bpm. Tra i tanti Astral Projection, Atomic Pulse vs Cyrus The Virus, Sesto Sento vs Apocalypse ed Echotek che ricreano la magia di produzioni rimaste negli annali di artisti come Sunbeam, Komakino, Talla 2XLC e labels come Tetsuo e Suck Me Plasma.

-Jay Haze “Mindin Business Part 1” (Tuning Spork): il mix-cd in questione va ad infoltire l’immensa discografia fatta da quasi novanta e.p., cinque albums e l’ammirevole progetto “Tsunami Relief” che portò 50.000 dollari ai bambini indonesiani rimasti orfani dopo lo tsunami di fine 2004. Autore è l’americano Justin McNulty aka Jay Haze, partiarca di un movimento che si batte per tener vivo l’interesse per il minimal-funk. Le scelte ruotano intorno a pezzi di Dan Curtin, Guido Schneider, Argenis Brito, The Architect, Mark Verbos, The Snipers, Lump e Falko Broksieper agganciati a sue tracce (come “Vroom Vroom”, “Appreciate” e “Morning In Africa”) pronte a sottolineare tutto quello che è rimasto di buono e positivo in uno stile che purtroppo perde, giorno per giorno, i suoi connotati originari trascinati verso l’abisso del consumismo.

-SkatebÃ¥rd “Midnight Magic” (Digitalo Enterprises): alla lista di artisti norvegesi di alto calibro come Mental Overdrive, Oslo Athletico, Bjørn Torske, Hans-Peter Lindstrøm, Cave, Prins Thomas e i popolari Röyksopp s’aggiunge BÃ¥rd Aasen Lødemel che, dalla gelida Bergen, dimostra di saper metabolizzare in modo perfetto culture differenti come quella dell’italo, della disco, dell’electro, dell’house e della trance transitando, piuttosto velatamente, per sprazzi downtempo. Nei pezzi di “Midnight Magic” vivono la melanconia new-wave, i battiti italo, le timbriche del rock e le segmentazioni deep che, sul finale, offrono anche il pathos della perversa chicago-house ed uno spooky strangolante che riconduce al Legowelt di Strange Life. Un disco stupefacente, simbolico, capace di far rivivere l’italo-disco nelle gelide materie ritmiche provenienti dalla lontana Norvegia.

-Mijk Van Dijk “Denn Es Ist Wie Es Ist, Weil Du Bist Wie Du Bist E.p.” (BluFin): a poche settimane dal “Closer E.p.” (su Kling Klong), il simbolo della techno-trance si reintroduce nel mercato discografico effettuando un ritocco non indifferente al modus-operandi ed allo stile di un tempo. Nei due pezzi editi dalla BluFin di Colonia le linee melodiche plastiche che spadroneggiavano in “Everyground” (2001) riappaiono meno studiate, meno orchestrali e soprattutto meno fomentatrici. Qui si ricrea in modo perfetto il mood trendy cavalcato da personaggi come Martin Landsky e Loco Dice con quell’incedere calmo e fluido derivato dai loops di ritmi mai invasivi abbinati ai classici leads di natura trance. E’ proprio la trance che Mijk tenta di preservare nel suo stile ‘ristrutturato’ in cui però le melodie si sminuzzano e dove lo sbilanciamento verso lidi diversi (techno, detroit, funk, electro, ethnic) è sempre minore. Forse è questo il prezzo da pagare per poter rimanere a galla.

-Zwicker “I Get My Kicks At Nighttime” (Compost Black Label): nuova esperienza in casa Compost per lo svizzero Cyril Böhler che continua l’avventura in scenari electro ai confini col funk anni settanta. In questo nuovissimo 12″ ricorre il tema imperante del post-funk contestualizzato intorno ad evoluzioni disco che tanto fanno ricordare i bei tempi passati insieme a bands come Modern Talking o The Twins. Un viaggio nella deep-trance è promesso da “Individualizer” mentre il remix di Lexx continua a studiare e sperimentare il funk e i classici picked-bass messi in armoniosa relazione con la classica battuta quaternaria della dance anni novanta.

-Reload “Evolution” (Clone): il triplo vinile in questione (dalla stampa limitata a 1000 esemplari) offre agli ascoltatori del nuovo millennio tre emblematici e.p. dei Reload, il duo formato da Mark ‘Harmonic 33’ Pritchard e Tom ‘Cosmos’ Middleton che, con la sua musica ha ispirato gruppi come The Prodigy, The Chemical Brothers, Freestylers, Daft Punk e Fluke. Rintracciabile nel segmento idm, il concept dei Reload vede ritmi violenti e veloci intersecarsi con frequenza a scorci industriali, soluzioni deep, rincorse jackin’, modulazioni afro ed infiltrazioni abstract. Un vero condensato di storia che riuscir� a far rivivere momenti del passato e a far capire da dove arriva la musica che oggi siamo abituati ad ascoltare. Ps: si vocifera che un album di zecca possa uscire nei primi mesi del 2007.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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