Intervista a Sally Shapiro di Giosuè Impellizzeri

Considerata dalla critica europea la ‘principessa della disco del nuovo millennio’, Sally Shapiro è una delle personalità che al momento stanno dando più imput possibili alla rinascita (o comunque alla rivalutazione) dell’italo-disco. Attraverso i suoi pezzi infatti la bella bionda svedese ricrea, con straordinaria fedeltà, le atmosfere tipiche dello stile che durante i primi anni ottanta fu amalgamato a sintesi funk ed intrusioni pop da una folta schiera di produttori italici. A venirne fuori è una sorta di collage divertente e scanzonato che facilita la memoria a tornare indietro nel tempo e riscoprire i periodi trascorsi con le hits di Sandy Marton, Den Harrow e Scotch. Ad affiancare Sally è il compositore Johan Agebjörn capace di estrapolare dal suo studio la classica pasta timbrica della gloriosa italo-dance. A credere nella loro musica invece è l’austriaco Wolfram ‘marfloW’ Eckert che mette a disposizione la sua Diskokaine Records per fare felici gli amanti di uno stile indimenticato che riesce a trovare sempre la maniera giusta per infilarsi nella produzione discografica contemporanea. Abbiamo incontrato Sally (che nulla divide con lo Shel Shapiro noto in Italia durante gli anni sessanta) in occasione dell’uscita del suo primo album, “Disco Romance”.

Ciao Sally, parlaci del tuo primo approccio alla musica dance elettronica.
“Iniziai ad ascoltare molta disco anni ottanta durante la mia infanzia, come molti del resto. Successivamente mi ritrovai catapultata nell’indiepop che mi ha traghettata sino al pop elettronico scoperto intorno al 2002. La disco di venti anni fa mi attira sempre e comunque, soprattutto quando esco il sabato per andare in qualche locale. Ad introdurmi all’italo-disco invece fu Johan un paio d’anni fa”

Non a caso il tuo stile è una sorta di reincarnazione della gloriosa italo-disco …
“Si infatti, è uno stile completamente ispirato dalla disco music. Per la prima traccia pubblicata, “I’ll Be By Your Side”, abbiamo cercato di ricostruire il più fedelmente possibile lo stile anche se nell’album ci siamo lasciati andare anche su beats più moderni comunque interfacciati all’anima italo-disco che contrassegna il progetto in modo più che evidente”

Come hai accennato poco fa, il progetto interpella anche il compositore Johan Agebjörn: parlaci di lui.
“Abbiamo capito di avere gli stessi gusti musicali nel 2004 quando gli mandai una cassetta con vecchi pezzi di Madonna, Limahl (dei Kajagoogoo), Visage ed altri. A quel punto lui, per ringraziarmi, mi spedì un mix-cd di pura italo-disco. Gli interessi di Johan però oltrepassano la soglia della dance visto che tra i suoi artisti preferiti ci sono anche Biosphere, Aphex Twin, Autechre, Future Sound Of London, Pete Namlook e … Claude Debussy”

Arrivate entrambi da Gothenburg: com’è l’attuale scena musicale svedese ? Spesso dalla vostra nazione giungono ottimi progetti di stampo electro (Luke Eargoggle è uno di questi).
“Ad essere sincera non amo molto la scena nazionale svedese ad eccezione di qualcosa come The Knife e cantautori come Anna Ternheim e Marit Bergman”

Le tracce di Sally Shapiro appaiono su Diskokaine: come avete ‘agganciato’ la label viennese di marfloW ?
“Tutto è avvenuto in maniera molto semplice: Johan fece l’upload di un nostro pezzo in mp3 su un forum sparso per il web in cui si parla di italo-disco. Qualche ora più tardi marfloW ci mandò una mail chiedendoci di poterlo far uscire sulla sua label”

Risale a poche settimane fa l’uscita del primo album, “Disco Romance”. Parlacene.
“Molti dei pezzi andati a finire nell’album sono stati registrati durante la passata estate. Inizialmente non avevamo affatto pianificato l’uscita di un lp ed infatti avevamo chiesto a marfloW se gli andava di rilasciare semplicemente un altro singolo come follow-up di “I’ll Be By Your Side”. Ma lui aveva già le idee chiare e così, oltre al secondo singolo intitolato “Anorak Christmas” (cover di un vecchio pezzo di Nixon) ha voluto per la sua label anche un intero album. Non potevamo che essere d’accordo”

Avete già pianificato qualcosa per il 2007 da poco iniziato ?
“No, non abbiamo ancora piani concreti ma nelle nostre teste frullano già alcune idee per nuove tracce. Non sono state fissate nemmeno le date per un possibile tour anche se, probabilmente in primavera, potrebbe accadere qualcosa”

Da quali autori prende direttamente spunto la vostra italo-disco ?
“Sicuramente da Valerie Dore ed Italian Boys. Purtroppo non conosco l’attuale scena italiana e quindi non so se al giorno d’oggi c’è ancora qualcuno nel vostro Paese a produrre questo stile”

Hai mai sentito parlare di un autore chiamato Shel Shapiro ? In Italia era molto popolare in passato ma non nella dance music …
“Eh eh, ti confido che la somiglianza tra i due nomi è una cosa accaduta semplicemente per caso ! marfloW ha individuato anche una traccia italo-disco intitolata “Heartbeat” interpretata da una certa Vivien Vee (Viviana Andreattini) e prodotta proprio da Shel Shapiro. Comunque oltre a questo dettaglio non conosco altro su di lui”

Ti piace l’attuale scena musicale europea ?
“Mi incuriosiscono gruppi come Stereo Total, Vive La Fête! e gli Air. Tra i miei preferiti anche Mylene Farmer anche se le cose che prediligo sono quelle prodotte tra gli anni ottanta e i primi novanta”

Come la pensi sulla rivoluzione digitale che ha invaso il mercato discografico ?
“Continuo a credere che gli albums in formato fisico (vinile, cd e cassetta) siano migliori rispetto ai files digitali. L’mp3, secondo la mia opinione, è ottimo quando si vuole ascoltare musica in viaggio o comunque quando non si è in casa. Il feeling che s’instaura con un disco o con un cd non è assolutamente paragonabile a quello che potrebbe intercorrere con un freddo file racchiuso nell’hard-disc del computer”

“Disco Romance” è il risultato di un equipment analogico o digitale ?
“Di entrambi. Molta gente ha chiesto a Johan il segreto di come abbia potuto combinare in modo così perfetto le vecchie tastiere analogiche con i modernissimi software”

L’ultima riga è quella dei saluti.
“Sarei felicissima di poter visitare l’Italia, il Paese dell’italo-disco e della pizza ! Baci. Sally Shapiro”

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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