Hard Ton – Flawless (Permanent Vacation)

Alle spalle solo una manciata di apparizioni sull’ormai defunta Dissident ed un paio di remix. Eppure ad Hard Ton, progetto tutto italiano nato sull’asse Bologna-Venezia, ciò è bastato per attirare l’attenzione di una delle etichette tedesche più cool degli ultimi anni, la Permanent Vacation di Monaco, che alterna sapientemente pubblicazioni House e Nu Disco a Downtempo ed Ambient. “Flawless” attinge in modo evidente dalla Disco elettronica (Moroder, Cowley, giusto per citarne i maestri) in voga negli Ottanta, ma il suo punto di forza, più che risiedere negli ottimi arrangiamenti in chiave Italo Disco, è la parte vocale, in chiarissimo Sylvester style con tanto di acuti caratterizzanti. Risucchiato nel vortice della House di Chicago, che ad oltre venticinque anni dalla sua nascita continua ad essere motivo d’ispirazione per le nuove generazioni, è il remix di Snuff Crew, tra i nomi tedeschi che più si stanno distinguendo grazie ad una vena compositiva personalizzata e mai piegata di fronte alle leggi del business. In “Jealousy” gli Hard Ton dimostrano di avere un debole anche per la musica dei Novanta: la sezione vocale, ispirata da un classico di quei tempi (ossia “Been A Long Time” dei The Fog, 1993), è incastonata nel movimento degli snares a cui seguono, sinuosi, bassi acidi. Più connessa al concetto di remake è “Music”, riadattamento in chiave Acid House dell’omonimo di Madonna di dieci anni fa. “Flyin'”, infine, è una sorta di tributo a quel che accadde alla fine degli Ottanta grazie alla Trax Records e alla sua invidiabile schiera di producers (Farley Jackmaster Funk, Ron Hardy, Adonis, Sleezy D. ed altri) che diedero l’imput alla rivoluzione House che si sarebbe innescata di lì a breve. Optando per il formato digitale, in uscita tra pochi giorni, si avrà la possibilità di scaricare anche la bonus-track “Losers”, mix tra Acid House ed Italo Disco, e due remix di “Flawless” realizzati dallo svedese Tobias Bernstrup, utili agli amanti della Nu Italo Disco generata nel Nord Europa.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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