Ganymede – Operation Ganymede (Cohaagen Music)

Da non confondere coi quasi omonimi Ganymed, pionieri austriaci della Space Disco attivi alla fine degli anni Settanta, i Ganymede (David Friede e Patrick Runkle) sono americani e rappresentano quel che oggi rimane integro del quasi scomparso Synth Pop portato al successo da bands come Yazoo, Pet Shop Boys, Depeche Mode o Human League. Praticamente sconosciuti da noi, incidono il quarto album tenendo ben a mente gli stilemi della musica in voga negli Ottanta, replicati in modo fedele anche perchè il loro studio di Brooklyn trabocca di macchine storiche e gloriose che contribuirono all’affermazione di un nuovo genere musicale. Juno-60, Juno-106, Jupiter-6, SH-101, TR-606, TR-707, SVC-350, LinnDrum, Moog, DX-7, AX-60, che oggi sembrano formule matematiche, in realtà sono gli strumenti coi quali Friede e Runkle edificano la loro musica volutamente retrò. Evitando l’ascolto sommario e superficiale, che potrebbe indurre a pensare di avere a che fare con qualcosa di ampiamente superato, ci si rende conto che l’album è il contenitore di un suono intriso di storia. L’intro spaziale “The Speed Of Light” è la porta attraverso cui ci si avventura in un mondo costellato di ricordi e sensazioni uniche. La title-track, “Operation Ganymede”, mette subito in chiaro quello che il duo intende per Synth Pop, “Perfect Target”, che ospita la voce dell’indimenticato Paul Parker, è una sorta di rivisitazione di “Right On Target” (in cui Parker era affiancato dall’immenso Patrick Cowley), “Falling”, sebbene sottomessa alla battuta sincopata, è la maniera attraverso cui il Pop elettrico si distende in tutta la sua proverbiale ed innata melodicità. A consacrare l’Electro Pop del nuovo millennio sono pezzi come “Deeds Not Words”, canzone moderna, solare e radiosa dalle reminiscenze Eurobeat, e “Don’t You Think I Know That?”, in perfetto Pet Shop Boys style, con un lavoro di basso decisamente notevole. Così come accadeva negli Ottanta, anche i Ganymede si lasciano andare alle ballate lente: “Far Beyond The Stars” sigla un mix tra il romantico e il malinconico, binomio ulteriormente sviluppato in “Love Is Not The End” i cui riferimenti volano irrimediabilmente all’Italo Disco di Savage (“Only You”, “Don’t Cry Tonight”) e in “Hyperspace”, contraddistinto dal disegno di basso storico di “I Feel Love” di Donna Summer (Giorgio Moroder docet), sul quale s’innestano melodie cosmiche. In chiusura “The Final Mission”, a ricordare l’Hi NRG dei primi anni Novanta. “Operation Ganymede” è del 2008 ma in Europa, purtroppo, non ha potuto contare su una distribuzione capillare. L’invito è a cercarlo, prima che sia davvero troppo tardi.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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