Ali Renault – Untitled (Zone)

Nonostante i due primi amori siano stati la House di Chicago e la Techno di Detroit, Ali Renault, mezzo inglese e mezzo francese, ha identificato il suo stile in un mix tra Electro, Italo Disco e Synth Pop. Con un piede nella Human Shield, fondata nel 2003 con Peter Mangalore e Tommy Walker III, e l’altro nella Cyber Dance, portata avanti con Casionova e Spruxxx, Renault all’attivo vanta anche il progetto Heartbreak diviso con Sebastian Muravchik, che in Inghilterra ha destato tanto clamore un paio di anni fa. Attivissimo come producer, rieccolo con due tracce (questa volta destinate a restare in formato digitale) finite nel catalogo della francese Zone. In “Catiness” dà sfoggio di un turbine Electro Dark, ammiccando ad un mondo più scuro e gotico che sinora aveva preferito relegare all’alias Cestrian. I synths che si aprono progressivamente a ventaglio enfatizzano le proprie timbriche, corrodendo un groove spoglio, così come è accaduto recentemente nelle uscite sull’ormai defunta Dissident (“Cuffs”, “Zombie Raffle”, “Lacrimal”, “Our World Is….”). “What’s The Point” incarna più da vicino le sensazioni Electro Disco Pop che Renault ha sempre firmato col suo nome. Il vocoder che si infrange su ritmi e melodie Synth Pop appena tratteggiate, infatti, riporta all’ultimo EP edito da Moustache, dove anni Ottanta e Novanta si compensano a vicenda. Il remix del brano è affidato a Gesaffelstein, emergente DJ e producer parigino, che sta riuscendo nel difficile compito di far combaciare Techno, Electro e Disco in un’unica formula vincente. La sua versione fornisce energia al ritmo, aumentandone la velocità di crociera ed inchiodando ai 4/4 (essenziali sulla dancefloor) un bassline di chiara estrazione Electro (Dopplereffekt, Faceless Mind). File under: Electro Techno Disco.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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