Intervista a Matthias M. Weise

Global Surveyor 3 – Dominance Electricity

Il calo verticale e generalizzato delle vendite, dopo il boom del quadriennio 1998-2002, ha fatto si che l’Electro, intesa nella sua accezione più vera ed autentica, tornasse a rincucciarsi nella sua ‘tana’, al sicuro dagli sguardi dei discografici smaniosi di mettere le grinfie su hits nazional-popolari. In questa nuova dimensione hanno trovato modo di riaffermarsi certi nomi e certe labels puritane del genere, mai scese a compromessi commerciali per poter far strada alle spese dell’integrità stilistica e idealistica. Tra queste la Dominance Electricity, guidata da Matthias M. Weise, nata nel 2000 come costola della Dominance Records fondata quattro anni prima col fine di offrire una degna ed appassionata nuova stagione al genere Electro Hip Hop ed Electro Funk che ebbe la sua risonanza maggiore nei primi anni Ottanta con artisti come Afrika Bambaataa, Egyptian Lover, Hashim e Newcleus. Fotografando la scena dei B-boys e della breakdance che non ha mai cessato di stupire, sia Dominance Records che la ‘sorella’ Dominance Electricity hanno fornito ai nostalgici, ma anche ai più giovani che hanno identificato in una particolare Electro il proprio genere di riferimento, una stagione fiorente di nuovi talenti capaci di non far rimpiangere troppo i tempi della Street Sounds (tornata operativa proprio di recente), della Tommy Boy Music, della Freak Beat e della Sunnyview. Da Dynamik Bass System a 808 Mafia, da Mandroid ad Imatran Voima, da Dagobert a Sbassship (alias dello stesso Weise), il gruppo Dominance ha fatto strada, anche con un occhio attento al layout grafico dei propri prodotti. L’ultima release pubblicata è il terzo volume della saga “Global Surveyor”, un vero mosaico di Electro destinata ad essere consumata dagli androidi del terzo millennio.

Il nuovo capitolo della saga “Global Surveyor”, il terzo, ha riacceso le luci sulla Dominance Electricity.
“Sono davvero contento di ciò. I feedbacks giunti negli ultimi mesi sono esaltanti. Dopo aver pubblicato alcuni album solisti (come “The Mighty Machine” di Dynamik Bass System e “Power To The B-Boyz” di Jay-Roc N’ Jakebeatz Featuring KRS 1) e un nuovo volume di “BOTY” (ossia Battle Of The Year ndr) che ha radunato moltissimi artisti, siamo tornati su “Global Surveyor”, questa volta optando, per la prima volta, per il formato in triplo vinile. Ogni nostro progetto necessita di un lavoro lungo ed intenso, e quindi alla fine è appagante ricevere riscontri positivi”.

Descrivici il Phase 3 di “Global Surveyor”.
“Il primo volume, risalente al 1998, era prettamente Electro, slegata da concetti legati all’Hip Hop old school. Col secondo volume, nel 2004, iniziammo a fondere la cultura dell’Electro Funk agli elementi dell’Electro moderna. Il terzo segna la completa ed omogenea unione tra i due mondi ai quali noi di Dominance Electricity facciamo riferimento. L’album si pone quindi come un Gesamtkunstwerk (termine tedesco che indica il punto in cui più arti convergono al fine di una perfetta sintesi ndr), un ponte tra il vecchio e il nuovo in cui ruolo importante è svolto dalla melodia. Mi piace descriverlo come Deep Space Electro Funk o come il risultato dell’incontro tra i Drexciya, Tangerine Dream ed Hashim”.

“Global Surveyor 3” si muove nella direzione opposta rispetto ai canoni della Dance music attuale, preferendo passaggi emozionali su cui insiste un più vasto range stilistico. Pensi che un lavoro del genere possa collocarsi agevolmente nel mercato odierno dell’Electro?
“Ci sono brani che potrebbero essere agevolati, perchè in essi vi è corrispondenza di criteri già consumati dal pubblico, in altri le divergenze sono più accentuate. Ma non credo che ciò sia importante perchè a noi interessa, prima di ogni cosa, pubblicare musica che più ci piace e non che possa piacere al grande pubblico. Infatti nel nuovo “Global Surveyor” si registra un maggior apporto di elementi IDM rispetto al passato, e questo indica quanto sia ampio il nostro gusto musicale, non relegato alle sole esigenze del dancefloor. Ci siamo sentiti davvero liberi di inserire esperimenti che lo hanno reso dinamico e ben più di una semplice compilation realizzata attingendo dalle discografie di un gruppo di artisti”.

Come mai sono passati ben sei anni dall’uscita del secondo volume?
“Non avremmo avuto problemi nel pubblicare un nuovo album dopo un paio di mesi dal secondo volume di “Global Surveyor” ma la nostra missione era quella di trovare materiale davvero inedito, che secondo il nostro modesto punto di vista avrebbe potuto realmente offrire all’ascoltatore qualcosa di raro ed unico. Ecco il perchè di tanto tempo”.

Scendendo più nello specifico, di quanto tempo hai necessitato per mettere insieme la tracklist di “Global Surveyor 3”? Hai ricevuto molti demo?
“Una delle prime tracce scelte per l’album è stato il remix che Sol_Dat ha realizzato per “Quasar” di Paul Blackford. Fortunatamente gli artisti sono stati pazienti ed hanno atteso che i (lunghi) lavori fossero completati. Ad essere sincero, non ho contato quanti demo siano arrivati, ma vi assicuro che sono stati tantissimi. E’ bello vedere come questa Electro si stia diffondendo capillarmente a livello internazionale, e come si facciano sentire sempre talenti emergenti. Alla fine ho optato per tracce provenienti da Germania, Serbia, Finlandia, Svezia, Inghilterra, Italia, Olanda, Lituania ed America, ma non ho limiti territoriali nelle mie orecchie anche se, negli ultimi tempi, è diventato praticamente impossibile monitorare attentamente il panorama internazionale visti i milioni di profili MySpace e Soundcloud”.

“Global Surveyor 3” contiene 21 tracce, e la metà di esse reca la firma di nuovi talenti. Conti di fare di Dominance Electricity la piattaforma per una nuova generazione di producers? Quali sono i criteri che adotti nella selezione della musica?
“Accogliamo le nuove leve quanto gli artisti già noti. Non riserviamo a nessuno trattamenti speciali o favoritismi. E’ la musica a parlare. Visto che i due precedenti volumi si avvalsero di nomi più o meno affermati, per il terzo abbiamo voluto ritagliare lo spazio per la new school, anche per creare un equilibrio ancora più solido tra la classica Electro e gli elementi più moderni che hanno fatto di “Global Surveyor 3″ un album dal concetto artistico completo”.

In “Fall”, la tua traccia finita in “Global Surveyor 3”, campeggia la lirica “If I had known just how you are, I wouldn’t let it come that far…”: c’è una storia dietro ciò?
“In verità il testo fu scritto originariamente da Gotthard Ortner e Maria Rhode per “Never Come To Fall” di Supreme.ja, uscita nel 2006, ma non conosco quel che si cela dietro il testo. Inizialmente “Fall” doveva essere pubblicato come remix/cover version della traccia, insieme ad altre versioni, ma poi, a causa dell’appiattimento del mercato americano, l’etichetta (la Destune Records di Miami) ha deciso di cancellare il tutto. A quel punto ho preferito conservare il pezzo e destinarlo alla Dominance Electricity”.

Sono passati già dieci anni dall’esordio della Dominance Electricity: hai mai pensato di celebrare l’anniversario con una release commemorativa?
“Dominance Records, all’interno della quale è nata Dominance Electricity, nacque nel 1996 con la missione di farsi strada nel mercato tedesco dell’Electro e dell’Hip Hop. Consideriamo “Global Surveyor Phase 3″ l’album che ha, in un certo qual modo, celebrato i dieci anni della Dominance Electricity, festeggiando anche il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo posti”.

Cosa uscirà in futuro?
“Il prossimo passo sarà la seconda Premium Edition di “Global Surveyor Phase 3”, edita su vinile trasparente ed abbinata ad un bonus CD che includerà i remix di “Global Surveyor” di Keith Tucker & Gab.Gato firmati da The Exaltics, üNN, Dr. Schmidt, Scape One, Dark Vektor e Rob Real nonchè diverse bonus tracks. A seguire ci saranno almeno un altro paio di progetti Electro, attualmente work in progress, ma che vedranno presto la luce”.

Corre voce che l’album di debutto dei finlandesi Blastromen sia destinato alla Dominance Electricity.
“Si è vero, presto daremo alle stampe il loro primo lp, “Human Beyond”, che avrebbe dovuto essere pubblicato già alla fine del 2009 da un’altra etichetta. A causa di problematiche varie il progetto non è stato più completato e quindi il duo si è rivolto a noi, offrendoci un lavoro che a mio parere resterà una pietra miliare della New Electro”.

Ti piace l’attuale scena Electro?
“A parte la quasi totale estinzione, a livello mondiale, del supporto fisico, direi che negli ultimi due anni non è cambiato molto. Rispetto al punto più acuto del successo commerciale dell’Electro, collocabile tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, la scena si è progressivamente ridotta tornando al nucleo iniziale fatto essenzialmente di veri appassionati ed attivisti che continuano a supportare il genere, a prescindere da quello che il resto del mondo preferisce ascoltare e ballare al momento. Grazie ad internet sono nate vere e proprie comunità, come Electro Empire, Electro Alliance e diversi forum, siti e web radio che collegano l’intera community in una scena globale”.

Alla fine del 2008 Dominance Electricity è tornata online con una delle community online più storiche, Electro Empire. Pensi che oggi sia ancora rilevante interagire col pubblico attraverso un forum piuttosto che sui più frequentati social networks, come Facebook, Twitter o MySpace?
“In effetti gran parte degli internauti preferisce affollare i social networks rispetto ai più vecchi forum. Con Electro Empire abbiamo avuto molti problemi causati da vari crash sul server che ci hanno fatto perdere una grande quantità di dati e che, di fatto, hanno allontanato molti utenti. Al momento siamo riusciti a stabilizzare il tutto riconquistando molti iscritti. Ritengo che diffondere le notizie sul forum sia diverso che fare lo stesso in luoghi come MySpace o Facebook, dove tutto è consumato in modo più veloce e spesso intasato dallo spam. Il forum di Electro Empire, invece, concentrato sull’Electro del passato, del presente e del futuro, è sempre ordinato ed indicizzato in modo tale da non disperdere le proprie parole ai quattro venti”.

Il tuo messaggio a chi segue Dominance Electricity.
“Grazie a tutti coloro che ci mandano demo: continuate a spedirci la vostra musica! Un sentito ringraziamento è rivolto anche a tutti quelli che ci hanno supportato in questi anni e a tutti quelli che sostengono l’Electro scene. You rock!”.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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