Cassius – The Rawkers EP (Ed Banger Records)

Il duo nato quasi quindici anni fa e formato da Hubert Blanc Francard (Boom Bass) e Philippe Zdar, resta indiscutibilmente una delle icone del French Touch, movimento musicale che riuscì a sconvolgere le regole della discografia Dance tra la fine dei Novanta e i primi Duemila. L’ascesa commerciale iniziata con “Cassius 1999” e proseguita con hits planetarie come “Feeling For You”, “The Sound Of Violence” e “Toop Toop” hanno fatto di Cassius tra gli acts più scoppiettanti e geniali della storia più recente legata alla musica da ballo, ma nel contempo hanno in un certo qual modo allontanato i puritani che non tollerano la parola Pop(olare) nel proprio vocabolario. Questo nuovissimo Ed Banger serve proprio a riavvicinare chi negli ultimi anni aveva preso le distanze da un progetto che, pur producendo musica fuori dagli schemi, si è ritrovato in vetta alle classifiche di vendita. L’EP edito dalla label di Pedro Winter si apre con “Brotherhood”, ottimo esempio di Electro House Funk, come solo i francesi sanno fare da tempo, e prosegue con la stilosissima “Les Enfants”, al cui interno si cela un pizzico di dutch style (Legowelt, Mr. Pauli, I-F, David Vunk, Alden Tyrell), che ammicca sia all’Electro che alla Disco. Con la doppietta “The No No’s” e “Shark Simple” il suono si fa più ruvido, rasposo, con scrosci di referenze Pfunk nel primo (una sorta di mix tra Daft Punk e Seymour Bits) e con reminiscenze alla House Disco di metà anni Novanta nel secondo. Per “I < 3 U So” i francesi ripescano “I Feel A Song (In My Heart)” di Sandra Richardson, del 1971, (anche se la versione più nota resta quella di Gladys Knight And The Pips incisa tre anni più tardi), ottenendone un Downbeat riletto in chiave modernista, con impennate di suoni sintetici incastrati in ritmi non programmati per essere ballati. Infine un’altra chicca, “Arcadine”, questa volta ricavata dal campionamento di “I (Who Have Nothing)” di Roberta Flack & Donny Hathaway (1972), scritta peraltro da due italiani, Carlo Donida Labati e Giulio ‘Mogol’ Rapetti. Il sample però viene tagliuzzato ed adoperato a mò di cutting, ricordando i tempi delle esibizioni acrobatiche al campionato DMC. Il taglia e cuci viene poi incollato su una base spigolosa che rischia per giunta di suonare piacevolmente confusionaria poichè non rispondente ad una linea compositiva regolarizzata. Il tutto è prodotto al Motorbass Studio di Parigi ed attesta come Blanc Francard e Zdar restino di diritto tra i capisaldi del movimento musicale francese a cui il segmento Dance dell’ultimo decennio deve più di qualcosa in termini di creatività e voglia di innovazione.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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