Negli ultimi anni lo spagnolo Serafín Gallego ha spostato il baricentro d’interesse verso l’Electro relazionata alle tematiche scientifiche. Alek Stark così assume le nuove sembianze di una sorta di scienziato abbigliato con camice bianco ed intento a scrutare lo spazio, con un futuristico telescopio in cerca di nuovi mondi da esplorare. Tale concept prende le distanze da quello che invece era in origine Alek Stark, punto di ricongiungimento e scambio tra esperienze retrò degli 80s (Synth Pop, Disco, Electro Funk) e l’Electro del nuovo millennio. L’emblematico album edito dalla Disko B nel 2002, affiancato da altri brani prodotti per la sua Star Whores e distribuiti in un numero limitato di copie su vinile, resta uno dei capisaldi di quel periodo, ricordato negli annali come il migliore per l’esplosione del fenomeno Electroclash. Ma lo spagnolo non era propriamente Electroclash, seppur tra quelli che contribuirono con maggior apporto creativo alla riabilitazione di suoni sbattuti nel dimenticatoio. Adesso, in questo ultimo scorcio di 2012, torna sui suoi passi, ma italianizzando l’alias e seguendo la metodologia inversa di quanto invece facevano gli italiani in epoca Italo Disco per rendere più appetibili i propri nomi sullo scenario internazionale. Così Alek Stark si trasforma in Alessandro Forte, e ritorna sul sentiero dell’Electro Disco, lasciandosi ispirare per i brani di “The Hunger” dall’omonimo film diretto dal compianto Tony Scott nel 1983. “I Love You Forever” è tutto quello che gli irriducibili appassionati si aspettano da una produzione Electro Disco che si rispetti, bassi corposi e melodie eseguite con vecchi sintetizzatori e drum machine (sistemi modulari, Oberheim, Roland, Korg, Akai), voci vocoderizzate ed ambientazioni nettamente vintage, ulteriormente dilatate e sviluppate nei due remix a firma Synth Alien (che ad oggi si conferma come lo spagnolo più vicino allo stile di Gallego) e Kid Machine, il britannico reduce dell’uscita su Viewlexx e decisamente sulla stessa linea d’onda. B side altrettanto ricolma di cultura/passione per quel mondo sonoro, con l’intro “Nothing Is Forever”, la sinuosa “Release Me” (in cui si rintracciano analogie con “We Love You”), la virtuosa “Everlasting Lie”, autentico mosaico di “musica sintetica”, e “Life Is Living”, dove l’autore fa sfoggio della sua capacità nel programmare melodie ed arpeggi. Solo 200 le copie disponibili del vinile rosso fuoco, colore azzeccato per descrivere al meglio la passione che arde in questo pezzo di “plastica circolare” destinato a pochi eletti.