Deep88 – Removing Dust (12Records)

Alessandro Pasini è uno di quelli che appartengono alla schiera dei “nemo propheta in patria”. Attivista da diversi anni in ambito indie, non nasconde la passione per le strumentazioni hardware, quelle che si pilotano attraverso pulsanti da pigiare e manopole da ruotare. La composizione, in tal modo, assume un fascino differente, sembra che la musica venga forgiata dal movimento delle dita, e che il ritmo scorra sotto le mani, come se fosse un pezzo di marmo che muta la forma quando maneggiato da uno scultore. E’ con questo approccio che Pasini realizza il suo secondo album, a circa un anno di distanza da “Collecting Dust”, oggetto di una corposa serie di responsi positivi. Ad essere irradiata è essenzialmente musica House, prodotta secondo quel criterio prima enunciato, quello dell’artigianalità. Loop creati singolarmente e poi montati sulla griglia del sequencer, bassi che entrano ed armonizzano il tutto insieme a spaiati elementi melodico-armonici: questo il veloce sunto di “Removing Dust”, che ad un ascolto più attento rivela diversi punti di interesse. Chi ha messo le mani sui recenti 12″ della 12Records saprà già di cosa si tratta: “Grancartridge” (arrampicata sulla TR-505), “The Vibe” (col basso tubato in stile StoneBridge), “100% Kamelhaar” (tra fluttuazioni quasi Ambient), “Thor Ens Funk” (giochi ritmici), “Like A Trembling H” (con un pizzico di misticismo incastrato nel minimalismo della stesura). Spazio anche a “Salsa House”, remake dell’omonimo di Richie Rich del 1989, e alla magnifica “Italo82” del 2011, un probabile tributo all’Italia di quell’anno, che vinse il Mondiale in Spagna contro la Germania Ovest e che si apprestò ad iniziare il percorso dorato dell’Italodisco. Il brano riappare nella Slow Mix del multistrumentista maltese Melchior Sultana, che sposta tutto sul frangente Nu Jazz (una manna per gli amanti della Compost Records).  La voce di The Huge torna a farsi sentire in “Sing It Back”, cover del classico dei Moloko, per poi lasciare campo libero alla House irrigidita di “La Beija” e la singolare “Stories” (The Sghembo Dub), rifacimento di “Stories” di Izi, del 1989, a sua volta remake del più datato dei Chakachas (1972), evoluzione all’interno del Dub/Reggae/Funk. Chiude una bonus track, il remix di “Summer” realizzato dagli (italiani) Irregular Disco Workers, impegnatissimi con la loro Disco House capace di variare impostazione senza perdere mai smalto. A conti fatti, “Removing Dust” rappresenta quella House nostalgica fatta in casa, nata come risultato di produzione istintiva, estemporanea, dettata dall’impeto registrato in real time, senza troppi fronzoli o elaborazioni del segnale, eseguita coi pattern lineari della batteria in cui si alternano cassa, hihat, clap, rimshot e ride. La copertina, infine, ci permette di scrutare un angolo della stanza dove tutto questo è nato.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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