INTERVISTA AD ASCII DISKO di Giosuè Impellizzeri – 18/11/2K4

Ascii Disko è il nome d’arte che cela il poliedrico produttore tedesco Daniel Holc. In Germania è più che noto grazie ad un triplo album uscito l’anno scorso su L’Age D’Or, sublabel della Ladomat di Amburgo. Lo stile che lo contraddistingue è un misto tra l’elettronica più ricercata e la techno da dancefloor ma il suo gusto variegato è tale da andare a riscoprire anche il fascino per il rock che, nell’ultimo periodo, sta vivendo un momento di grande celebrità. Ascii Disko ha deciso di sbirciare un pò la penisola tricolore attraverso l’occhio di Technodisco.Ciao Daniel !! Che ne diresti di parlare un pò di te ??
"Mmm … sono molto riservato e preferirei non rivelare nulla della mia persona. Comunico con la gente soltanto attraverso la mia musica"

Allora parliamo di elettronica, un genere che è nato molti anni addietro…
"Si … l’elettronica è un genere musicale che getta le radici nel passato. Credo che i primi a proporlo siano stati i Kraftwerk anche se, proprio recentemente, mi è capitato di ascoltare un disco del 1965 che assomigliava molto alla detroit-techno. A questo punto non saprei proprio dire chi è stato il pioniere dell’electronic-music !! Personalmente ero attratto dai già citati Kraftwerk e dal grande Giorgio Moroder che era orientato verso un genere più ballabile e rivolto ai clubs"

Gli anni passano e di conseguenza le tecnolologie si affinano. Credi che attualmente sia più facile produrre musica rispetto ad un decennio fa ??
"Beh, sicuramente con gli svariati software presenti sul mercato è più facile comporre un pezzo rispetto a qualche anno fa. Ho ascoltato dischi realizzati esclusivamente con la vecchie (e care) 909 e 303 portate poi su cassetta senza l’ausilio di compressori audio: a volte suonano meglio rispetto ai pezzi prodotti col computer in digitale !! Credo fermamente che, nonostante i software che semplificano molto il lavoro, alla base di un buon pezzo ci sia sempre e solo una buona idea. I computers non lavorano da soli …"

Come è organizzato il tuo studio ??
"Per i miei pezzi non utilizzo particolari macchine … ho comprato qualche vecchio sintetizzatore della Roland ma ti confesso che i suoni vintage non sempre mi convincono per la loro qualità audio abbastanza carente e per questo preferisco utilizzare il mio pc. Il mio primo disco invece lo realizzai col solo ausilio di un groovebox MC-505 (che tu conoscerai bene) ed un microfono"

Dal tuo album sono stati estratti due singoli apparsi sul mercato in svariate versioni remix realizzate da Dj Rok, Mark Verbos, Tommie Sunshine e Lady B. Hai scelto personalmente questi remixer ??
"Si, ho scelto io i remixer per i miei pezzi: ho puntato a questi artisti perchè mi è sempre piaciuta la loro musica e il loro stile. Tra l’altro li conosco personalmente e li rispetto molto per il lavoro che svolgono all’interno della scena musicale"

Se potessi incidere un disco con un altro artista, chi sceglieresti ??
"Ci sono molti artisti con i quali mi piacerebbe collaborare ma non tutti fanno parte della scena elettronica. Credo che al giorno d’oggi sia importante ascoltare di tutto e non fossilizzarsi su un solo genere musicale. Io ad esempio amo la musica di Ian Brown e di Brett Anderson … chissà se un giorno riuscirò ad incidere un pezzo con loro"

Te lo auguro di cuore !! Ma parlando di progetti imminenti, cosa bolle in pentola ??
"Sto già lavorando al mio nuovo album però non so ancora quando sarà pronto. Sto preparando anche un nuovo e.p. che vedrà luce sulla Television, sublabel electro-techno della Art Of Perception di Maral Salmassi. Sul fronte remix, ho messo le mani su "Fake Boys" di The Robocop Kraus (uscito su Ladomat) e "516 Acid" dell’americano Josh Wink. Sto terminando i lavori per un nuovo progetto che uscirà come Click New Wave destinato ad una etichetta di Madrid ed ho pianificato l’uscita, su Beautycase Records, del singolo di Black Orchid, pseudonimo dietro il quale mi nascondo assieme al mio amico berlinese Sex Suicide. In questi giorni invece è uscito il terzo volume della raccolta "Electric Pop" edita dalla MoFa Schallplatten nella quale potrete trovare la mia "I Wanna Be Your Dog", cover del classico di Iggy Pop"

Ti sei mai avvicinato alla scena musicale italiana ??
"Non conosco praticamente nulla dell’attuale scena techno-elettronica italiana. Posseggo però molti vinili in chiave italo-disco risalenti agli anni ’80"

Cosa pensi invece della scena elettronica europea ??
"In Europa c’è un gran fermento e ci sono molte labels che stanno pubblicando progetti interessantissimi. Segnalo la Output Records con Colder e Squarecircle, due progetti che mi piacciono davvero tanto. Mi affascina anche il sound più techno che proviene da etichette come Dancefloor Killers, Kobayashi e GoodLife che, ultimamente, stampano dischi hard-techno con una vena vagamente rock e molto sexy. Comunque mi piacciono tutti i generi e non mi fermo solo alla techno"

Descrivici un tuo live-set.
"Il sound che propongo attraverso le mie live-performances è assai diverso da quello che presenzia nei miei progetti discografici. Generalmente suono soltanto due/tre tracce estrapolate dai miei dischi mentre il resto è pura electronic-techno suonata live con svariati effetti. Recentemente inserisco molto rock ed effettistica che preparo al volo in quel momento a seconda di quello che penso o che accade in pista"

Dove hai tenuto la serata più bella ??
"Non saprei … dipende sempre dalla gente che affolla il locale. Cerco di capire il suo stato d’animo e quindi adatto al meglio la mia vena musicale. Se manca l’energia però l’effetto cala. Conservo un ottimo ricordo di Parigi dove ho fatto una delle più belle serate"

Siamo al termine: puoi lasciare un messaggio ai web-navigators di Technodisco.
"Grazie a tutti quelli che hanno voluto conoscermi meglio leggendo queste righe. Meat is murder … Ascii Disko"

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