INTERVISTA A CHRISTOPHER JUST di Giosuè Impellizzeri – 19/04/2K5

Nasce a Vienna nel 1968 e alla fine degli anni ’80 inizia a comporre musica con una semplice tastiera della Casio che gli dà la possibilità di vincere un concorso. E’ Christopher Just, poliedrico personaggio che conobbe il grande successo nel 1997 con la hit "I’m A Disco Dancer" pubblicata dall’allora esordiente Gigolo e poi finita nel catalogo dell’inglese XL (proprio quella dei Prodigy)… Nel 2001 fa di nuovo il botto, in compagnia di Clemens Neufeld e Tim Taylor, col progetto Dj One Finger ed "House Fucker" seguito da una serie interminabile di releases su labels come Giant Wheel, Cheap e Global Matador, fondata nel 2003 assieme a Gregor Huhsovitz. Remixer di personaggi ambiti in tutto il mondo come Takkyu Ishino, Jeans Team, Divine, Westbam, Dj Rush, Andreas Dorau, Air Liquide, Chicks On Speed, Mica, Zombie Nation, Stereo Total, A.W.e.X., Thomas Schumacher, Thomas Heckmann e Yello, Christopher Just approda sulle pagine web di Technodisco poco prima dall’uscita del suo nuovo album, follow-up del lontano "Jeans And Electronic" risalente al 1997. Incontriamolo insieme.

Ciao Christopher !! E’ ormai consuetudine aprire le nostre interviste dando uno sguardo al passato. Quando hai scoperto la passione per la musica ??
"Produco musica elettronica dalla fine degli anni ’80. Ho studiato in una scuola d’arte ma ben presto mi accorsi che quel tipo di occupazione non faceva al caso mio. In breve acquistai una Tb-303 ed una drum-machine ed iniziai a produrre i primi pezzi. Grazie a quella famosa decisione ho potuto vedere il mondo in lungo e in largo cosa che probabilmente non sarebbe mai accaduta se avessi fatto il pittore"

Definisci in due parole il tuo stile musicale.
"Il mio stile non è uno stile … sembra un gioco di parole ma in realtà è proprio così. Mi piace scavalcare le definizioni, esplorare i meandri dei generi più disparati, mischiare le cose che in apparenza sono discordanti (molti mi criticano per ciò) ma credo che sia proprio questa la qualità fondamentale del mio lavoro. Nei pezzi cerco di infondere un pò di humor, quell’ironia che non guasta. Mai prendersi troppo sul serio"

Chi e cosa ascoltavi quando eri un teenager ??
"Ad influenzarmi fu un autore austriaco chiamato George Kreisler: fu proprio lui che mi suggerì, con i testi delle sue canzoni, di seguire quell’impronta ironica di cui ti parlavo prima. In seguito ebbi modo di affacciarmi al lato più tecnologico coi campionatori e sintetizzatori analogici seguendo personaggi come Jean Michel Jarre e gli indimenticati Yello"

Dalla tua biografia emerge una vittoria, risalente al 1988, di un concorso musicale.
"Hai ragione. Vinsi quel concorso con un pezzo che realizzai con l’ausilio di una semplice tastiera (la Casio Sk 5) che aveva solamente quattro secondi di campionamento (una cosa impensabile al giorno d’oggi). Ricordo che dovetti fare molti editing utilizzando la piastra di registrazione visto che il supporto cd era pressochè sconosciuto. La traccia era dedicata al campionato di calcio austriaco: nonostante la vittoria non ho mai ricevuto la coppa che mi avevano promesso"

Descrivici la scena musicale austriaca.
"Il livello qualitativo è recentemente cresciuto in modo evidente. Esiste un mercato musicale ben variegato fatto di diversi generi che quindi guardano in numerose direzioni. Tutto ciò non può che farmi piacere visto che il sound di Vienna è ormai diffuso in numerosissimi clubs europei, soprattutto in quelli di musica elettronica"

Una delle tue tracce più popolari è "I’m A Disco Dancer", apparsa anni fa sull’allora esordiente Gigolo. Come nacque il contatto con Dj Hell ??
"Inizialmente il pezzo fu pubblicato unicamente in Austria in un’edizione limitata: costituiva il mio contributo musicale per la famosa manifestazione estiva di Zurigo, la Street Parade. Qualcuno suonò il pezzo in un club tedesco, lo stesso in cui si stava per esibire Hell. Dopo averlo ascoltato ne rimase stupito al punto tale da chiedere informazioni in merito all’etichetta e all’autore. In breve ricevetti una sua telefonata con la quale mi proponeva di ristamparlo sulla sua Gigolo che stava nascendo (trattasi infatti del #004)"

Tornerai ad incidere per la Gigolo ??
"Non ho più lavorato per l’etichetta di Dj Hell visto che il mio sound non è proprio in linea con quello che esce su Gigolo. Comunque sono rimasto in ottimi rapporti con Hell e ricordo ancora con molto piacere le serate fatte insieme risalenti al periodo in cui uscì "I’m A Disco Dancer", remixato dallo stesso Hell e da Dave Clarke"

Cosa pensi sull’attuale situazione musicale europea ??
"Credo che questo periodo sia una sorta di riflessione post-elettronica. Sono sempre più numerose le produzioni che ricalcano le idee, i suoni e lo stile degli anni ’80 e dei ’90, naturalmente ricollocate in nuove ambientazioni. Forte è anche il trend della microhouse, stile che fonde insieme i suoni più disparati che sino a qualche anno fa erano inutilizzati. Ho notato anche che molti autori si avvalgono di vere e proprie canzoni con strofa, ponte e ritornello, parecchio distanti dalla classica techno fatta di semplici loops messi uno accanto all’altro"

Hai idea di quale potrà essere il nuovo filone musicale ?? Ci sarà ancora spazio per la techno o si continuerà a ricalcare lo stile dei decenni passati ??
"Al momento tutto è possibile. La techno gode di nuove linfe vitali (senti le ultime produzioni di Richard Bartz) e sono sicuro che continuerà ad esistere anche in futuro. Ogni giorno nascono nuovi stili paralleli a quelli che tutti conosciamo e ciò non può che rappresentare un bene per la musica elettronica che è in continua evoluzione"

Hai mai stretto contatti con la scena musicale italiana ??
"A dire la verità non conosco quasi nulla della scena italiana. Per me l’Italia rimane celebre per l’italo-house prodotta tra la fine degli anni ’80 e gli inizi dei ’90. Non posso certamente dimenticare Giorgio Moroder che ha gettato le basi dell’attuale musica electro che molti producono nel mondo. Ti anticipo che nelle prossime settimane inizierò a lavorare ad un remix per alcuni producers di Bologna"

Parliamo dei tuoi nuovi progetti discografici: cosa hai in cantiere ??
"E’ ormai pronto il mio nuovo album, "Roland Flick, Fairmont Princess #1527", che uscirà a maggio su Combination Records. E’ questo il follow-up del lontano "Jeans And Electronic", uscito nel 1997. Naturalmente saranno tantissime le differenze sia nello stile che nei contenuti e soprattutto, tengo a precisarlo, non sarà solo una banale raccolta di tracce dance. Ad anticipare l’uscita dell’album è il singolo, "Popper" fatto di sonorità bleepy-techno"

Qualche tempo fa lessi che eri uno dei producers che si celavano dietro il progetto Sons Of Ilsa, divenuto celebre anche in Italia nel 1995 per "I’m A Raver Baby".
"E’ tutto vero, confermo. Tra l’altro ero proprio io a cantare ‘yeah, I’m a raver baby, so why don’t you kill me’ … era un periodo divertente nel quale mi divertiva molto seguire uno stile dadaistico, senza particolari significati e messaggi. Il pezzo uscì sulla tedesca Urban ma dopo le prime 16.000 copie fu ritirato dal mercato perchè Beck (autore del pezzo originale, "Loser", dal quale prendemmo spunto) non approvò la nostra versione. Ricordo che in seguito uscirono numerosissimoi bootleg tra cui anche uno italiano"

Quando sei chiuso in studio preferisci adoperare la tecnologia hardware o i moderni software ??
"Uso entrambi ma per alcuni suoni (soprattutto per i bassi) preferisco creare con i miei synths analogici. I preferiti ?? l’Arp 2600, l’MS 20, il Tb-303 e il Juno, tutti assemblati con Logic. Ormai utilizzare hardware e sowftare è la soluzione migliore che apre le porte per infinite possibilità di composizione"

Siamo al termine: lascia un messaggio ai lettori di Technodisco.
"Amo l’Italia, un Paese meraviglioso fatto di persone calorose che stringono amicizia senza problemi. Spero di potervi venire a trovare presto, magari in occasione di qualche serata. Christopher Just"

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