INTERVISTA A DJ REMO di Giosuè Impellizzeri 27/07/2005

Alla lunga lista di personaggi italiani che per cercare fortuna nel mondo delle sette note sono stati costretti a scavalcare le Alpi raggiungendo Paesi come Francia, Germania e Belgio, s’aggiunge il nome di Dj Remo. Milanese di nascita, il dj (e recentemente anche producer) porta avanti un discorso musicale che oggi s’identifica in un misto tra electro ed house, binomio che attualmente pare il più seguito dalle platee europee. Amante dell’hip-hop e di tutte le sperimentazioni legate alla musica, Remo è resident da anni al Pervert, uno dei locali italiani che hanno sempre dimostrato una certa aderenza al sound d’avanguardia. Passione ed un fortissimo amore per la musica hanno traghettato Remo verso il Pacha di Ibiza e recentemente alla Giant Wheel di Clemens Neufeld che, da solo poche settimane, ha pubblicato il suo disco d’esordio, "Black Sabrina", già una hit nei circuiti underground internazionali.

Ciao Remo !! Iniziamo parlando un pò del tuo passato: quando hai scoperto la musica elettronica ??
"Ho avuto il mio primo approccio con la musica elettronica ancor prima di scoprire il mondo dei clubs. Quando ho iniziato ad interessarmi al mondo del djing ero molto vicino alla cultura hip-hop e rimasi profondamente affascinato dall’electro old school, un genere che ha posto basi importanti per la musica elettronica di oggi. Dopo il mio primo viaggio ad Ibiza mi sono avvicinato all’house music (in particolare quella di Chicago) e successivamente mi sono indirizzato verso sonorità deep e tech-house fino ad arrivare all’elettronica che propongo adesso"

Quali sono stati gli artisti e/o i brani che ti hanno coinvolto maggiormente in questa particolare scena musicale ??
"All’ inizio della mia carriera hanno avuto molto peso artisti e brani come "Planet Rock" dei Soul Sonic Force, "The Adventures Of Grandmasterflash On The Wheels of Steel" di Grandmaster Flash & The Furious Five, "Tour de France" dei Kraftwerk, "Al Naafish (The Soul)" di Hashim, e poi Man Parrish, Warp 9, 808 State solo per citarne alcuni. In seguito invece ha avuto molta importanza la magica tripletta di Josh Wink "Higher State of Consciousness", "Don’t Laugh" e "I’m Ready""

Come descriveresti il tuo stile a qualcuno che non ti conosce artisticamente ??
"Credo che ‘crossover’ sia la parola magica … un ideale ponte tra house, techno ed electro, il tutto chiaramente inteso in chiave underground. Non mi piacciono le etichette e mi ritengo eclettico e sempre in continua evoluzione. Penso sia inutile classificare o categorizzare quello che faccio, è la mia musica, that’s it !!"

Dalla tua biografia emerge un fatto particolare: a soli 21 anni riuscisti a suonare, per ben 7 ore consecutive, sulla terrazza del popolare Pacha di Ibiza. Raccontaci i dettagli di questa curiosa avventura.
"Fin dalla prima volta che arrivai ad Ibiza sentii una forte attrazione per l’isola. E’ sicuramente un luogo che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Non avendo avuto occasioni per lavorare nella mia città, decisi di fare quello che tanti dj’s di ogni parte del mondo fanno in estate … ovvero arrivare con una borsa piena di dischi e proporsi. Mi presentai la prima volta al Pacha chiedendo un posto come barista ma non avendo nessuna esperienza mi domandarono se ci fosse qualche altra cosa che sapessi fare. Molto timidamente dissi che avevo iniziato da poco a suonare e così mi diedero una possibilità. Beh, dopo la prima sera, mi proposero di fare lì tutta la stagione. Suonavo dall’una alle otto del mattino, è stata un’esperienza importante e mi ha dato l’occasione di crescere professionalmente. Ad Ibiza ti rendi conto di cosa significa essere un dj professionista perchè nulla è lasciato al caso. Guardando i dj’s più quotati a livello mondiale ho imparato davvero molte cose"

Dal 2000 sei il dj-resident al Pervert di Milano per il Pervert Gold, una delle one-night più avanguardiste d’Italia. Che aria si respira durante le serate al Pervert ?? Si può davvero sperimentare operando dietro la consolle ??
"Il Pervert Gold ha avuto il merito di attuare un grosso cambiamento a livello musicale sia a Milano che nel nord Italia e penso che ormai anche i più scettici lo possano constatare. Al P:Gold si respira l’aria di una grande festa, forse è l’unica one night di Milano dove trovi gente che balla, si diverte e che non ha bisogno della comparsata della velina o letterina di turno. Artisticamente invece il P:Gold non ha nulla da invidiare ad altre serate: l’animazione, i colori, lo spettacolo, la gente in delirio è qualcosa di veramente eccezionale e che solo una serata come questa ti può offrire. In questi anni ho avuto la possibilità di sperimentare musicalmente e di mettermi alla prova, una libertà che non ho mai trovato in occasione di serate in altri locali. Sono molto grato alle persone che mi hanno dato questa possibilità, che mi hanno supportato e che ancora oggi sono il mio unico vero punto di riferimento su Milano"

L’Italia è uno dei Paesi più lenti nell’assimilare nuove tendenze musicali: secondo te a cosa si deve questa ‘arretratezza sonora’ ?? Forse a radio, organi di stampa e dj’s sempre troppo poco attenti a quello che accade oltralpe ??
"Penso che le cause siano molteplici: innanzitutto c’è una diffusa ignoranza su cosa sia realmente il nostro lavoro. Se si iniziasse a capire che la musica dei clubs non è solo ‘bum bum bum’ ma che c’è una cultura ben radicata dietro, la situazione potrebbe migliorare. Nonostante la buona volontà e la voglia di proporre progetti di qualità, credo che la mancanza di un network radiofonico specializzato si faccia sentire pesantemente e del resto a livello editoriale la situazione non cambia granchè: trovare un giornale di settore è praticamente impossibile !! Ritengo che l’arretratezza sonora dell’Italia sia figlia della scarsa cultura del clubbing e di conseguenza tutto ciò che gira intorno a questo mondo ne risente considerevolmente"

Anni fa, per supportare la scena underground della tua città, creasti Eat Junk, un piccolo circolo di fianco ad un cimitero che riusciva a trasformarsi in un club per pochi intimi. Cosa ricordi con maggior piacere di quel periodo ??
"Fu un periodo molto bello per me. Una sera, guardandomi intorno, pensai che era davvero quello che avevo sempre sperato di vedere a Milano. Eat Junk nacque come una festa tra amici: per entrare bisognava avere una membership-card senza la quale non si entrava e molte persone possono tutt’oggi testimoniarlo. Presi spunto dal Paradise Garage, ero affascinato dal fatto che Larry Levan facesse addirittura delle interviste alle persone per farle accedere al club dove suonava. Si era creato un ambiente intimo e ristretto e il nostro punto di forza stava nel fatto che, essendo abusivi, non avevamo orari di chiusura. Molte volte venivano a trovarci sia polizia che vigili ma con 300 persone che non volevano saperne di andare a casa che avrebbero potuto fare ?? :o) Come tutte le cose belle però Eat Junk durò poco. Oggi è una one night mensile dove ho la possibilità di suonare quattro ore ed esprimermi al meglio avendo un contatto più diretto col mio pubblico"

Da poche settimane è uscito, su Giant Wheel, il tuo primo disco, "Black Sabrina", che si avvale del contributo di Chelonis R. Jones. Come è nato il contatto con la nota label tedesca fondata da Clemens Neufeld ??
"Già da un pò di tempo proponevo nei miei sets dischi di questa label: il loro sound era molto vicino allo stile che avevo in mente di proporre nelle mie produzioni così si è trattato di una scelta quasi automatica inviare in Germania i miei demo. Mi trovo davvero bene all’interno della loro etichetta, sono tutti gentilissimi e molto professionali. Credo che prossimamente si sentirà parlare tanto della Giant Wheel"

Perchè hai preferito un’etichetta estera ad una italiana ?? Forse per la quasi totale assenza di piattaforme musicali in grado di sostenere un confronto con l’estero ??
"Ritengo che l’assenza di piattaforme musicali sia una delle cause principali per cui molte produzioni italiane non vengono promozionate più di tanto nel mercato estero. Credo che nel nostro Paese si contino sulle dita di una mano le labels che hanno un riscontro notevole anche fuori dai confini. La mia preferenza per un’etichetta tedesca è stata dettata semplicemente dal fatto che, in queto momento, il mercato del vinile ha un particolare riscontro positivo in nazioni come la Germania e la Francia mentre si presenta in grave deficit in Italia dove il solo costo degli stessi dischi può spiegare molto di questa crisi"

Ci sono artisti italiani che ammiri in modo particolare ??
"Ho grandissimo rispetto per moltissimi dj’s italiani in particolare Ricky Montanari, Ralf, Alex Neri e Francesco Farfa. A livello personale hanno avuto un forte ascendente sul mio iter artistico Obi Baby e Lorenzo Lsp. Altri nomi che ritengo significativi in Italia e all’estero sono tutti nell’ambito delle produzioni e in particolare mi vengono in mente artisti come Dj Naugthy, Drama Society, Niki B & Christian Effe"

Tra gli esteri invece chi segnaleresti ??
"Potrei citare molti artisti con cui ho lavorato e che, oltre ad essere dei big, sono anche delle splendide persone. Josh Wink (una delle mie più grosse fonti di ispirazione) e Steve Lawler che ha avuto il coraggio di scommettere su di me. A livello di produzioni nomi come Blackstrobe, Tiefschwarz, Trentemoller e James Holden sono alcune delle proposte più interessanti del mercato europeo"

Chi è la Sabrina di "Black Sabrina" ??
"Molte persone mi hanno fatto la stessa domanda pensando che si trattasse di qualche mia fantomatica fidanzata a cui avessi dedicato la canzone ma niente di tutto ciò !! Black Sabrina, come si dice all’inizio del pezzo, non è una donna ma un movimento (She’s A Movement)"

A settembre è prevista l’uscita di "Empire" (su Pacha Recordings), ancora prodotta in coppia con Chelonis R. Jones. Come è nato il contatto con l’artista proveniente dalla berlinese Get Physical Music ??
"Ho iniziato a conoscere Chelonis grazie al singolo "I Don’t Know" uscito circa una anno fa su Get Physical e presto diventato uno dei dischi più suonati nella scorsa stagione. Quasi per gioco è nato uno scambio di e-mails che mi ha fatto decidere di inviare alcune basi strumentali che avevo messo giù quasi istintivamente. Chelonis, con grande entusiasmo, ha accettato di lavorare su quelle basi e dopo poco sono nate "Black Sabrina" ed "Empire". Quest’ultima propone un sound completamente diverso da "Black Sabrina": abbiamo voluto realizzare appositamente due progetti diversi per poterci posizionare in due fasce differenti di mercato. Per alcuni aspetti "Empire" è più orecchiabile ma le due produzioni hanno atmosfere completamente diverse"

Parlaci dei tuoi nuovi progetti (produzioni discografiche, remix, serate etc.)
"Per quanto riguarda le gigs, quest’estate sarò resident nella nuova serata di Steve Lawler allo Space d’Ibiza, Viva. A causa di questo impegno ho dovuto lasciare temporaneamente la residency al Pacha anche se suonerò occasionalmente in main room. Ad agosto (precisamente l’8) suonerò ad una serata al Cocoricò con tutto lo staff del Pervert. A settembre sarò sempre resident al Pervert Gold (la seconda domenica del mese a partire da Ottobre), al Red Light (il sabato sera curato sempre dallo staff Pervert) e mensilmente (di venerdì) al Dangerous Delight e all’Eat Junk. Per quanto riguarda le produzioni invece usciranno presto i remix di "Black Sabrina" prodotti da Thomas Schumacher e da Filippo ‘Naughty’ Moscatello. Successivamente uscirà "Empire" sulla neonata etichetta del Pacha con alcuni remix al quale seguirà (entro la fine dell’anno) un mio e.p. su Giant Wheel. Parallelamente lavorerò anche al mio primo mix-cd, sempre per la medesima label"

Quale credi che sia l’evoluzione della dance elettronica ?? Oggi molti fanno riferimento alla miscellanea nata tra house ed electro …
"Credo al momento il mix di cui tu parli stia già saturando il mercato. La dance elettronica è in continua evoluzione e personalmente credo che sia più probabile un’evoluzione sulla ritmica e sui suoni. C’è da dire che questo mondo è molto imprevedibile quindi molte volte è davvero pericoloso fare previsioni"

Siamo al termine: lascia un messaggio agli amici che supportano la tua musica.
"Grazie di cuore a tutte quelle persone che stanno dimostrando grande interesse per la mia musica e che mi danno gli stimoli giusti per migliorarmi e crescere. A presto !! Dj Remo"

Technodisco

La miglior musica Elettronica, House e Techno è su Technodisco, con i set live e mixati dei deejay più famosi del mondo e le classifiche con i pezzi top del momento.

Lascia un commento