#055 – Abe Duque [29-05-2005]

Dopo il mini-tour invernale l’equadoriano Abe Duque tornerà in Italia per due date: il 1 giugno a Bologna sul palco del Flippaut Festival (occasione in cui suonerà live per la prima volta tra Moby e Chemical Brothers che, proprio di recente, hanno richiesto le sue versioni per le rispettive hits “Lift Me Up” e “Galvanize”) e il 2 giugno a Trieste presso il Circolo Culturale Etno Blog, una nuova realtà che, partorita dalle menti di giovani producers locali, si propone di investigare nel contemporaneo panorama musicale mitteleuropeo e di portare nuovo fermento e passione nell’ambiente triestino. In piena estate invece Abe si esibirà ad Atene per il Synch Festival (il 2 luglio) mentre il 16 dello stesso mese ad attenderlo sarà la consolle del Wire a Tokyo, evento organizzato annualmente da Takkyu Ishino. Il 18 luglio invece appuntamento a Ghent (Belgio) per il 10 Days Off Festival, occasione nella quale il dj-producer si esibirà in un live-act assieme a Blake Baxter, lo stesso che ha partecipato alla realizzazione di alcune tracce del recente album, “So Underground It Hurts”, edito in contemporanea dalla Abe Duque Records e Gigolo, andato ad infoltire la sua già vastissima discografia.

-DJ T. “Boogie Playground” (Get Physical Music): prima amante della disco e dell’hi-nrg, poi sostenitore del soul, funk ed hip-hop per finire alle più vicine ebm ed acid-house: si sintetizza così il passato di Thomas Koch, classe ’69, fondatore del noto magazine tedesco Groove nonchè della Get Physical Music (assieme a M.A.N.D.Y. e Booka Shade). La sua storia si rilegge nelle note e nelle stesure di “Boogie Playground” nel quale trovano alloggio 13 tracce inimitabili che racchiudono la sua esperienza e il suo bagaglio culturale. Frammnenti di italo, classicismi del funk, fusioni tra house ed electro: queste le direttive attorno alle quali ruota il tedesco che, facendo leva su ricordi sbiaditi, ricostruisce un ventennio di dance music senza cadere (e scadere) nelle banalità.

-ANDREAS DORAU “Strasse Der Träume” (Mute): esce sulla division tedesca dell’inglese Mute il disco di Andreas Dorau, seguito dal più recente “Kein Liebeslied” forte di incisivi remix ad opera di Dj Koze, T.Raumschmiere e Gebrüder Teichmann. A differenza di quest’ultimo “Strasse Der Sträume” si muove maggiormente su territori future-pop rinvigoriti dalla rock-house di Wassermann e dall’electro vocoderizzata di Justus Köhncke, noto per la passata esperienza nei Whirpool Productions.

-JUKE B. “Monopol” (Fensterschallplatten): mi piace parlare di nuove labels e soprattutto di cataloghi che si aprono, proprio come quello della neonata Fensterschallplatten. Il fatidico #001 è firmato da Kern & Sanner che, dietro lo pseudonimo Juke B., si divertono nel plasmare due tracce electro-techno-dark nelle quali non fa sentire la sua assenza un tocco lievemente retro. A completare il progetto è il valido remix firmato da Ziel 100, a dimostrazione del fatto che la buona musica non arriva solo da producers quotati e popolari.

-JOHN DAHLBÄCK “My Favourite Stars vol. 2” (Morris Audio): cugino dell’altrettanto noto Jesper col quale ha fondato il duo Hugg & Pepp, John Dahlbäck ritorna sulla svizzera Morris Audio con la seconda parte del “My Favourite Stars”. Con “Devon” recupera sonorità bleepy mischiate a vocoder-vox mentre in “Asia” il sound si fa più acido e decisamente hard per una label come la Morris Audio. Che un pò tutti stiano iniziando a virare verso la techno ??

-GEBR. TEICHMANN “Remixe” (Festplatten): la label tedesca riempie il suo #025 con vari remix realizzati dal bravo Gebrüder Teichmann, spesso protagonista di produzioni a cavallo tra l’electronic e l’hip-hop. Interessanti le rivisitazioni di “Cecilla’s On The Run” di Pelzig (from Payola), “Faq” di BeigeGT (from L’Age D’Or) ma superlativo l’Acid-Hop Mix confezionato per “Kommanda” dei Mediengruppe Telekommander (from Enduro Disk). Un vero viaggio tra scratch e microsamples imbevuti in freestyle vocali in lingua tedesca.

-REMO featuring CHELONIS R. JONES “Black Sabrina” (Giant Wheel): la label fondata diversi anni fa da Clemens Neufeld tocca il suo #025 con un disco composto da due tracce che mischiano la chicago-house con l’attuale electro-minimal-house. A firmarle il milanese Dj Remo (già noto per “Oh Boy!”) che unisce le sue forze a quelle di Chelonis R. Jones (artista che milita nella berlinese Get Physical). L’unione (ancora una volta) fa la forza.

-GOA GIL “Karmageddon” (Avatar): il trentacinquenne cresciuto a San Francisco ma ora residente in India realizza il suo terzo mix-cd (dopo “Towards The One” e “Forest Of The Saints”) facendo ancora leva sulla scena underground internazionale sostenendo nomi sconosciuti dalle grandi masse. Lo stile affrontato, il goa-trance (ormai estintosi da anni nel nostro Paese) si fa vivo con 11 tracce firmate dall’indiano Dominator, dai russi KinDzaDza e Freaking On The Path, dal greco Matutero, dal giapponese Savage Scream e dai californiani oCeLot, Dylalien e Quasar. Nel package, edito dall’israeliana Avatar, troverete anche un coloratissimo poster realizzato graficamente dall’australiano Andy Thomas che mischia il mondo naturale col grigiume del cemento.

-AUDIOVANDALEN “Detroit Invasion” (Pasdenom): a dispetto del titolo che potrebbe ricondurre l’attenzione allo stile portato avanti da Jeff Mills, quello del misterioso Audiovandalen è un progetto che punta maggiormente a discorsi euro-techno. “Detroit Invasion” occupa il #002 dell’emergente Pasdenom, etichetta tedesca alla quale consiglio di prestare attenzione. Tre le rivisitazioni (oltre all’Original che profuma di deep-techno anglosassone) firmate da Maik:EM, Nitsch & Gleinser e Sven Laux.

-CLASHING EGOS featuring JELLE PAULUSMA “Love Sweet Love” (Life Enhancing Audio): è previsto per il 6 giugno questo nuovo singolo di Clashing Egos, già al centro dell’interesse europeo con l’album “Rubicon” adorato da Tiga e Laurent Garnier. “Love Sweet Love” si ripresenta nelle due versioni di Steve Rachmad che, nascosto dietro lo pseudonimo Sterac Electronics, pare completamente dedito all’electro e sempre più distante dal sound circolare della minimal-techno. Pieno di accorgimenti e brillanti sortite virtuosistiche, “Love Sweet Love” viene affiancato dal disco-funk ipermoderno di “Galactic Gigolo” che porta alla ribalta sonorità anni ’70 miscelate alla house dei primi ’90.

-SOME WATER AND SUN “All My Friends Have To Go” (Hefty): prodotto dall’americano John Hughes (alias Slicker) e dal nipponico Shin Tasaki (alias Spanova), “All My Friends Have To Go” è un misto bionico tra rock, r’n’b e microhouse avvolto da atmosfere soffuse provenienti da strumenti a fiato. A fare da corollario è l’ottima cover-art realizzata dallo svedese Jonas Banker che ha optato per uno stile vicino all’origami nipponico e alla tecnica fauvista di Henri Matisse.

-QUESH “Egonomic” (Television): anticipato dal singolo “Candy Girl” (licenziato da poco anche in Italia), Quesh è il nuovo progetto di Dirk Schneider, apprezzato in un recente passato per pezzi come “Watch Out” e per progetti paralleli come D-Cut ed Extrachic. Distaccandosi lievemente dalle sonorità technoidi e parallele al gothic, Schneider confeziona un album che appare come un vero e proprio puzzle musicale nato dall’unione tra progressive-house, acid, electro e break. Il tedesco amplia così la tavolozza timbrica inseguendo le diverse sfaccettature che la musica elettronica ci propone quotidianamente.

-RAY MANG with FOOLISH FELIX “Who Said Boogie?” (Eskimo Recordings): realizzate a quattro mani assieme a Foolish Felix della Cynic Records, queste tre tracce (che presto finiranno nel catalogo della belga Eskimo) ripercorrono i sentieri del discobeats con forti percussioni arrotolate su un basso d’origine funk. Abbastanza simili tra loro, i tre tools sono perfetti per le selezioni in stile ‘Glimmers Twins’.

-ADRIANO CANZIAN “Pornography” (International Deejay Gigolo): album di debutto per il primo italiano entrato nella scuderia di Hell. Adriano realizza un collage di suoni ripescati dal passato con fortissime attitudini all’ebm che appare trasformata ed investita da un’ondata di minimalismo ed ironia. Incisive linee di basso forniscono energia a pezzi spesso modulati su nevrotici richiami della new-beat. Non mancano elementi del vintage che ripristinano l’ipnotismo e la ripetitività, distante dagli orpelli che di solito coloriscono i pezzi della Gigolo. A suggellare il tutto le foto di Makoto Nakashima che rendono più che ottimamente l’idea del contenuto del disco.

-MU “Out Of Breach (Manchester’s Revenge)” (Output Recordings): anticipato dal singolo “Paris Hilton”, “Out Of Breach (Manchester’s Revenge)” è il nuovo album dei Mu. A scrivere le liriche punk è stata la nipponica Mutsumi Kanamori mentre le linee electroidi mischiate alle batterie vintage sono frutto del lavoro di Maurice Fulton, noto anche come Dr. Scratch, Eddie & The Eggs, Equal People e Orphies. Il risultato è un composto alchemico che riporta allo stile degli Adult, sofisticato ed amato da un pubblico che va ben oltre l’esigenza del canonico 4/4.

-KARLOS PHAZER “World Against The Computer” (Labworks Cray): si apre così il catalogo di questa nuova label spagnola che va ad affiancare altre realtà iberiche come la Star Whores di Alek Stark e la JP Releases di Julio Posadas. 2 le tracce firmate dal dj spagnolo (l’Original di “The World Against Computers” e “Bitz Flood”) che ricalcano la minimal-techno dalle influenze deep mentre echi più electro appaiono nel remix di Robert Calvin, recentemente approdato nella scuderia Turbo.

-THE WEATHERMEN “Daytime Tv” (We Rock Like Crazy): dopo svariati anni d’assenza dalle scene internazionali, il duo che durante gli anni ’80 infiammò le dancefloors con un sound industrial-techno-ebm, ritorna con alcune tracce estrapolate dal recente lp “Deeper With The Weathermen” e vari remix delle stesse. Tra composizioni ‘industrial-slow-techno’ si celano le più ballabili versioni di Napsugar e Markus Lange. Il primo non rivela particolari emozioni a causa dell’assenza di un filo conduttore mentre il secondo tira fuori dal suo studio casalingo un autentico floorkiller electro-techno ideale per le platee che amano muoversi sui 4/4.

-YOU DEE “Through The Tulips” (Onitor Records): influenzati dalle sperimentazioni nate sul finire degli anni ’70, Sven Rieger e Peter Hansen si definiscono oggi veri e propri ‘architetti dei beats contorti’. Ben 16 le tracce racchiuse in questo nuovissimo album nel quale riecheggiano elementi dell’electro che si miscelano abilmente alla microhouse, all’experimental, all’ambient e a del sobrio downbeat. Il fascino dominante è sicuramente di tipo sperimentale ove suoni caldi (come quello di una fisarmonica) convergono verso altri più gelidi e sintetici fatti di rumorismi e cacofonie che, ormai da tempo, contraddistinguono in modo evidente la musica promossa coraggiosamente dalla Onitor.

-NITSCH & GLEINSER “Rollbots” (Karate Klub Recordings): apparsi per la prima volta sulla Pocketgame di Maru & Comix e poi voluti da Savas Pascalidis nel roster della sua Lasergun, la coppia tedesca formata da Daniel Nitsch e Christian Gleinser ritorna con un e.p. fatto di musica electro-retro, la stessa miscela che i due hanno già proposto con precedenti lavori. Ad essere scelti come remixer i Polygamy Boys (che confezionano una versione quasi electro-dark-funk) e Dapayk che dona al tutto un tocco microhouse.

-LXR “Massive Passive” (Blu-Fin Records): con “Massive Passive” s’inaugura il catalogo della Blu-Fin, l’ennesima label esordiente di questo periodo, a testimonianza che di dischi se ne fanno ancora. Il pezzo, firmato dall’anonimo progetto LXR, profuma di house-funk miscelata all’attuale (e modaiola) electro. Reputo validissime entrambe le versioni che, per certi versi, mi ricordano i primi lavori del finlandese Bangkok Impact.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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