#058 – Duran Duran Duran [19-06-2005]

Da non confondere con la quasi omonima band di Simon Le Bon tornata a calcare le scene da circa un anno a questa parte, Duran Duran Duran è un progetto che arriva dagli Stati Uniti attraverso una nuova label, la Cock Rock Disco di Jason Forrest in collaborazione con l’inglese Very Friendly. Duran Duran Duran è ben più di un semplice nome visto che indica l’intero concept sul quale si basa il lavoro svolto per "Very Pleasure": un ripescaggio d’autore dal passato rivisto in un’ottica prettamente breakcore fatta da suoni veloci, selvaggi e taglienti. Autori di questo pazzesco collage sonoro sono Ed Flis, Michael Chaiken e Tony Gabor (attualmente quest’ultimo sta scontando, in un carcere della Pennsylvania, una condanna per omicidio). Nove le tracce presenti (alle quali si aggiunge anche una misteriosa ghost-track) come "Year Of The Monkey", "Purple Passion", "Movies Unlimited", "Gaetan", "Man Rammer" e "I Hate The 80’s" nelle quali si assapora un sound rumorista, sporco e al limite dell’immaginario. Conficcati con forza nei repentini breaks sono samples prelevati dal passato (in primis Ace Of Base e Yazoo) che legano, in qualche maniera, il sound ipermoderno dei Duran Duran Duran alle atmosfere vintage dei decenni passati. Il tutto è racchiuso in una simpaticissima cover-art che mette in grande risalto il tema dell’omosessualità.

-KRAFTWERK "Minimum-Maximum" (Astralwerks): fiumi d’inchiostro sono stati utilizzati per parlare del quartetto di Düsseldorf considerato ormai il simbolo della musica elettronica. A due anni dal ritorno (con "Tour De France Soundtracks") Ralf Hütter, Florian Schneider, Fritz Hilpert ed Henning Schmitz si fanno risentire con 22 composizioni estrapolate da live-performances tenute in Europa, Giappone ed America. Doppio il formato in cd e quadruplo quello in vinile: tra le tante "The Man-Machine" (live in Varsavia), "Vitamin" (live in Mosca), "Tour De France" (live in Parigi), "Autobahn" (live in Berlino), "Trans Europe Express" (live in Budapest), "Elektro Kardiogramm" (live in Tallinn) e "Dentaku" (live in Tokyo).

-ANDRES & XAVIER "The Exit E.p." (Blue Planet): sublabel della più nota Silver Planet diretta da Henriette Amiel, la Blue Planet tocca il #023 con l’extended play firmato da Andres Buzo e Xavier Valdez. "The Exit" e "Kite Clouds" rappresentano due lunghi viaggi all’interno di scenari deep-progressive mentre "Motif" ondeggia su vene tribali. Un disco consigliato agli amanti dei lunghi pads amosferici che nei clubs rompono il classico movimento dei 4/4.

-@C "V3" (Cronica): è ‘ambient’ la password d’accesso per il musicista portoghese @C che raccoglie tre recenti performances tenute presso l’EME Festival, Atlantic Waves Festival e Ultrasound Festival. Il sound si fa abstract, iper-minimale, capace di catturare le immagini del subconscio dell’ascoltatore tramutandole in pixel musicali dalle forme geometricamente perfette. Nove le tracce presenti, tutte prive di titoli per non indurre chi ascolta all’immaginazione di un oggetto predefinito (ricalcando le teorie dei suprematisti russi guidati da Kazimir Malevic che lasciavano le loro opere senza nome). Curata nei dettagli anche la confezione che include un booklet capace di mettere in evidenza l’intellettualismo che pervade ogni releases della Cronica.

-POUNDING GROOVES and R.A.W. "Shark 07" (Shark): settimo episodio per la label dello squalo affamato di techno. Anche questa volta tre le tracce incise sul vinile: "Swill" e "Severed Head" sono accomunate dall’alta velocità di crociera e dalla presenza di strutture minimali mentre "Disembowelled" è ricca di suoni dirty che la rendono ancor più selvaggia. Feroce come il più temibile degli squali che popolano le profondità oceaniche questo vinile.

-MARAL SALMASSI "Get On Top" (Television): dopo il rockeggiante "Banana Man" realizzato con Ascii Disko, la bella Maral si chiude in studio con Break 3000 forgiando un pezzo che unisce pop, house ed electro. Alla Sex Sells Mix s’aggiunge una più acidula Keine Gnade Mix di Filippo ‘Naughty’ Moscatello. Curata nel dettaglio anche la copertina che ci propone la dj di Colonia in abiti succinti proiettata nell’immaginaria icona di una probabile Maral Monroe.

-OTTO VON SCHIRACH "Global Speaker Fisting" (Schematic): follow-up di "Chopped Zombie Fungus" edito nel 2002 dalla medesima label, quello di Von Schirach è un lp pieno zeppo di suoni dark, avanguardie hardcore e post-techno, ritmi bionici ed una spruzzata di cacofonia rumorista che generalmente si rifà alla musica idm. Ancora estremismo quindi per l’artista ventisettenne residente a Miami voluto come remixer da Miss Kittin per la sua "Professional Distortion" e che recentemente ha fatto da supporter al tour americano dei redivivi Skinny Puppy.

-MIRO PAJIC "Metropolis E.p." (Censored): la label di Francoforte diretta da Dan Yell tocca il #007 con l’extended play di Miro Pajic, l’artista già conosciuto attraverso le sue releases sulla Things To Come di The Horrorist. In quest’occasione però il producer lascia da parte le tetre atmosfere dark-techno per impossessarsi di una electro-tech-funk-house. Il disco è già nelle playlists di Funk D’Void e Josh Wink. Un buon risultato per la Censored.

-JOHNNY FLASH "I Love U" (Kiddaz.Fm): uscita #047 per la Kiddaz.Fm, label berlinese fondata da Holgi Star e Dj Emerson che nel corso di questi anni non si è mai fossilizzata su un unico modulo compositivo. La techno rimane il filo conduttore che viene smembrata in più parti sino a prendere le sembianze di nuovi stili spesso indefinibili a causa dell’alta mescolanza di patches. Curiosa "Doggz" con la quale si recupera la dirty techno guidata da una possente Tr-909 che, coi suoi tom, batte una strada polverosa spesso intrisa da scricchiolii e crepitii tipici dei vinili d’annata.

-WHOMADEWHO "E.p." (Gomma): nell’attesa che esca il primo album, il trio danese dei WhoMadeWho ritorna sulla label dei Munk con una tripletta di tracce electro-disco-funk che riportano la mente allo stile proposto dalla storica Megatone Records (leggi Patrick Cowley, Sylvester e Paul Parker). Forse meno plastico rispetto al sound della piattaforma americana edito durante i primi anni ’80, l’extended-play suona alla grande (seppure costruito su suoni vintage) ed ha già trovato alloggio nei flight-cases degli amanti di labels come DFA ed Output.

-ICALMA "Burn O Und" (Telescopic): nato in Francia ma ormai da anni residente in Cile, l’architetto Philippe Boisier realizza il sogno di incidere un album di electronica. Prendendo in prestito il nome di un noto lago disperso tra le Ande, Boisier s’inalbera su straordinarie presenze armoniche e sull’unione di più stili musicali. Fondamentale risulta anche la stereofonia (il mixaggio è stato fatto pensando ad un ascolto in cuffia) sostenuto dalla dolce voce di Armelle Pioline. A questa s’aggiungono vene post-rock ed electronic-pop con incursioni acustiche che legano, seppur virtualmente, la remota America del Sud con la più industrializzata Francia.

-KOMBINAT 100 "Tanz In Den Mai" (Voltage Musique): evidente cambio di rotta per la Voltage Musique che abbandona (forse momentaneamente) la scia electro-techno per dedicarsi a soluzioni più vicine alla tech-future-house. Autore della strana alchimia è il tedesco Kombinat 100 che, totalmente immerso nella dimensione electro-housy in stile Kompakt, firma quattro tracce accomunate tra loro da una vaga presenza di musica raggae. Uno stile personalissimo che, se inserito al momento giusto, potrebbe dare davvero ottime soddisfazioni. Pubblico permettendo naturalmente.

-DAKAR & GRINSER "25 Reptile" (Disko B): pareva destinato all’oblio ma, inaspettatamente, il duo formato da Michael Kuhn e Christian Kreuz ritorna sui suoi passi. Non è bastata l’apparizione in veste da solista di Kreuz per poter dimenticare il più datato progetto al quale spetta il merito di aver portato la Disko B nelle case di coloro che pensavano all’elettronica solo come una scienza legata ai computer e all’informatica in genere (mi riferisco a "Stay With Me" che nel 2001 anticipò la tendenza attuale nel ri-mischiare l’electronic-music col pop, dimostrando che la validità del combo non era affatto esaurita). Con "25 Reptile" però i suoni nel mixer cambiano adagiandosi su una tech-minimal-house resa più scura dai remix di Pink Elln e Yes We Are. Per l’autunno è previsto anche il nuovo (ed atteso) album.

-LINDSTROM "I Feel Space" (Feedelity): nuovo 12" per il nordico Hans-Peter Lindstrom (che recentemente, in coppia con Prins Thomas, ha messo le mani su un alto numero di produzioni tra cui quelle di Chicken Lips ed Alden Tyrell) capace di rivalutare il fenomeno disco con una traccia ipnotica e sequenziale. Già adorato dai M.A.N.D.Y. che l’hanno voluto (in anteprima) nel loro mix-cd, "I Feel Space" e "Roma E6 7825" si posizionano sulla linea di mezzeria tra house, electro e retro.

-EIGHT FROZEN MODULES "Crumbling And Responding" (Very Friendly): uno scenario terrificante e desolato di una città devastata da un’oscura entità, il cielo plumbeo e il colore rossastro del fuoco che arde sui tetti dei grattacieli: si passa così dalla copertina al contenuto del disco fatto di musica electro, experimental, ambient e dancehall contornato da atmosfere dark, disturbi ed interferenze. Digitalismi impazziti si rincorrono nei pezzi prodotti in California tra il 2001 e il 2004, tutte possibili soundtracks per films di fantascienza che rintraggono un mondo cibernetico sul quale, forse un giorno, i robot prenderanno il posto degli esseri umani.

-CROSSOVER "Cryptic And Dire Sallow Faced Hoods Blast Off Into Oblivion" (International Deejay Gigolo): titolo lungo (paragonabile al "Decksanddrumsandrockandroll" dei Propellerheads, 1998) per il nuovo lp dei Crossover, follow-up di "Fantasmo" (2002) che mise in mostra il loro lato musicale fatto di dark-wave ed alternative. Il nuovo lavoro però è intriso di electro-pop, probabilmente portata dalla presenza di Mount Sims che co-produce diverse tracce. Il tutto è accompagnato da un booklet che ripercorre i passi di Mark Ingram e Vanessa Tosti attraverso strane tipologie di pensiero vicine allo stile grafico delle sette sataniche con forte costrasto in bianco-nero. Sinistro e a volte lugubre e tetro, questo è un album che se ne infischia delle mode e delle tendenze. Forse uno dei pochi pilastri alternativi rimasti sotto l’ala di Dj Hell.

-GAETANO PARISIO "Statica" (Conform): probabilmente concepito come l’antagonista di "Ritmatica" (#019), "Statica" segna il ritorno del dj-producer napoletano (inizialmente noto come Gaetek) sulla sua Conform. Quattro le tracce (prive di titoli) in perfetto groovy-style con accenni al suono deep che negli ultimi tempi pare aver contagiato gran parte delle labels internazionali. Roteante ed avvolgente: lo definisco così il sound made in Naples.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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