#065 – Ascii Disko [07-08-2005]

Aria di novità per il tedesco Daniel Holc alias Ascii Disko, una delle giovani promesse dell’electronic-techno teutonica. Dopo la cover “I Wanna Be Your Dog” finita nel terzo volume di “Electric Pop” (su MoFa Schallplatten), “Banana Man” (prodotta con Maral Salmassi) e i remix per “516 Acid” di Wink (su Ovum) e per “Beat Me ‘Till I Understand” di Tigerbeat (su Angora Steel), il bravo producer e performer ha completato i lavori per due tracce firmate con lo pseudonimo Black Orchid, inedito progetto che sarà colorito nei live-acts da videoclips proiettati su enormi maxischermi. L’attività produttiva dell’artista è stata rallentata da una serie di gigs che l’hanno portato ad esibirsi nei clubs di mezzo mondo ma iniziano già a filtrare alcune indiscrezioni riguardanti il nuovo album, follow-up del fortunatissimo “Ascii Disko” del 2003, che uscirà ancora sulla Ladomat di Amburgo e che, presumibilmente, conterrà tracce electro-techno influenzate dal rock. Si prospetta un album anche per Black Orchid intitolato “From Airlines To Lifelines” ma resta sconosciuta la label sulla quale il lavoro potrebbe confluire.

-AA.VV. “Wire 05” (Loopa-Ki/Oon): per la settima volta l’evento techno giapponese organizzato da Takkyu Ishino viene trasbordato su una doppia compilation disponibile solo per il mercato nipponico. Tantissime le perle che (forse) un giorno arriveranno anche sul mercato europeo: da “Freq’ D” di Bad Boy Bill a “Club Wire” di Joris Voorn, da “Den Den Den” dei Tok Tok a “Firewire” di Beroshima, da “Waldorf Hysteria” di Modernist a “Robson Ponte” di Reinhard Voigt sino alle violente “1 Bit Bass” dei Vanguard, “King” di Abe Duque, “Down” di Ellen Allien, “Tragic Picture Show” di Hell, “Pump My Bass” di Westbam, “Lost In Trancenation” di Secret Cinema, “Beyonder” di Joey Beltram, “Nova” di Renato Cohen e “String Theory” di Chris Liebing. Non mancano le note della techno made in Japan eseguite da Dj Tasaka, Ryukyudisko, Shin Nishimura, Fumiya Tanaka, Toby, Kagami e Takkyu Ishino.

-KEMI & AMOX “Poison Ivy” (Lasergun): di strada (e dischi) ne hanno fatti dal loro esordiente “Me So Horny” del 2002. Ora i danesi Kim Jensen e Oliver Niclin ritornano, dopo collaborazioni con Gold & Liebe e Mermaids In Space, sulla Lasergun di Savas Pascalidis che per primo credette nelle loro musica che ha anticipato l’attuale tendenza nel miscelare house ed elettronica. Quattro le tracce minimal-electro-funky dalle evoluzioni geometriche e dagli elementi essenziali quasi sempre relegati al groove che prendono le distanze dagli ormai troppo frequenti ‘commercialismi’.

-ARPANET “Quantum Transposition” (Rephlex): doppio vinile o cd: questi i due formati del nuovissimo album di Arpanet, pseudonimo dietro il quale opera Gerald Donald, lo stesso che si rigenera in continuazione attraverso progetti come Japanese Telecom, Dopplereffekt, Glass Domain, Der Zyklus, Heinrich Mueller, Intellitronic ed altri ancora. Tantissime le tracce che fanno emergere un amore smodato nei confronti dell’electronica da ascolto che tanto ha a che fare con l’ambient. Mi piace definirlo ‘relax-sperimentale’.

-CHIKINKI “Lick Your Ticket” (Kitty-Yo): ‘robo-punk-glammy-electroclash-krautrock-space’: è questa la definizione che l’accreditato magazine NME ha coniato per definire il lavoro di Chikinki, la band di Bristol capitanata da Ruper Browne (featuring del recente “Wait And See” dei Tiefschwarz) che ricalca lo stile di Bloc Party, The Libertines, FF e The White Stripes. Il loro è un puro esempio di ‘fast-forward pop’ che nasce dall’unione di generi disparati come brit-pop, techno ed addirittura drum’n’bass. Ad un anno dalla prima stampa su Island Limited che lo fece conoscere solo all’Inghilterra, “Lick Your Ticket” riappare sulla tedesca Kitty-Yo che pare essere decisa ad investire molto sul future-rock.

-DAN BERKSON pres. SYNTHO “Concept E.p.” (Mood Music): l’autore, che alle spalle vanta varie releases sulla Gourmet di Chicago, sfodera un sound piuttosto differente da quello proposto sinora dalla Mood Music. Bassline, sample-vox, mini-refreins retro ed accordi disco portano le due tracce dell’e.p. lontane dagli eccessivi minimalismi della microhouse. Un bel colpo per la label di Freestyle Man che, seppur lentamente, sta mutando ‘pelle’.

-TWIN PITCH “Midnight Klub/Back 2 New York” (Black Jack): vi segnalai le due tracce del marsigliese Jeremie Ardizzone alias Twin Pitch già durante lo scorso febbraio (leggi Electronic Diary #039) che erano presenti su una promo-copy edita in sole 50 copie. La stampa ufficiale giunge dopo 6 mesi e vede la sostituzione di “Back 2 New York” che diviene ora un tracciato electro-house un pò noioso per l’assenza di un motivo portante. Forse preferivo il promo …

-RICHARD BARTZ “Ghettoblaster 3” (Kurbel): la ‘münich-techno’ di Richard Bartz continua a pulsare sulla sua ritrovata Kurbel. Per questo #033 il dj tedesco s’avvale dell’eccezionale contributo di Arthur Baker, il produttore che da più di venti anni opera nel campo della musica (tra le tantissime hits alle quali ha partecipato sono da ricordare “Confusion” dei New Order, “Dragnet” di Art Of Noise, “I’ll Be Good To You” di Quincy Jones, “Girls Just Wanna Have Fun” di Cindy Lauper, “Freedom” di Robbie Williams, “Moog” dei Morcheeba, “Swept Away” di Diana Ross e “Spaceman” di Babylon Zoo). Quattro le tracce con le quali si esplorano le sonorità techno dei primi anni ’90 miscelate alla vena rave che porta un pò di malinconia nelle orecchie dell’ascoltatore.

-BROKEN SPINDLES “Inside/Absent” (Saddle Creek Europe): il progetto partorito da un’idea di Joel Petersen, bassista della band indie The Faint, torna a calcare gli affascinanti territori del trip-hop e dell’electronica. Rumorismi alternati a vere song-structures colorano in modo vistoso questo album evocativo (la cui uscita è prevista per il prossimo 22 agosto) che spinge fuori dalle sue note intellettualistiche pareri sul difficile mondo odierno. ‘Abstract-pop’ ?? Forse si.

-AA.VV. “Italian E.p.” -remixes- (Relish): il singolo siglò l’accordo con una costola della nuova elettronica italiana mentre i remixes stabiliscono il contatto diretto col funk. Edito dalla Relish di Robi Insinna (alias Headman e Manhead), l'”Italian E.p.” viene riletto in modo tale da avvicinare il più possibile l’elettronica attuale alle datate sonorità funk di fine anni ’70. Ajello viene ritoccato da David Gilmour in chiave electro-funk-disco, “Countach” di Franz & Shape da Linus Loves che mantiene l’anima italo-bleepy su contesti houseggianti mentre Nemesi assapora la pura funk-disco grazie ai nordici Lindstrom & Prins Thomas from Feedelity.

-BCML “More/Trubbel” (Secret Planet): direttamente connessa alla più anziana Silver Planet, la Secret Planet ospita nuovamente il duo di Philadelphia composto da Ben Camp e Matt Leutwyler. Il loro progetto prende forma attraverso due tracce influenzate in modo evidente dalla scuola dell’house elettronica tedesca corrosa in alcuni punti dal dirty-funk ed acid-lines. Le distanze dalla progressive crescono a favore della post-house nata nel nuovo millennio.

-MARK VERBOS “Retroactive Rhythms E.p.” (Djax Up-Beats): gradito ritorno per il producer americano da ricordare per le avventure passate al fianco di Thomas P. Heckmann, John Selway e Gabe Catanzaro. Questo ennesimo e.p. (che va ad ingigantire la sua già vastissima discografia) racchiude quattro tracce che riattivano l’amore nei confronti della techno di Detroit e l’house di Chicago, non eccessivamente minimaliste ma sicuramente da relegare ad un frangente techno. La label olandese dell’affascinante Miss Djaxx poi ne garantisce la qualità.

-BRIXTON “Atack/Nochnloop” (Brachial): due i tools realizzati dal ‘papà‘ di Holzplatten e Kazumi che appaiono sull’oscura e minimalista (anche nelle copertine e nelle grafiche) Brachial. Fragorosi tracciati hard-techno contrassegnati da loops ciclici e vorticosi capaci di sprigionare una forza pari a quella di un violento tornado che travolge tutto ciò che incontra. Velocità di crociera: 150 bpm. Stile ?? Hard-techno-schranz naturalmente.

-AA.VV. “Elektrowave Vol. 1” (Discordian): nata in collaborazione con Notorious Elektro (il collettivo di dj’s francesi guidati da Stephane Deschezeaux alias Gino S./Human Body), “Elektrowave” è un’ambiziosa raccolta che si propone di riportare in auge gli stili del passato combinandoli coi suoni attuali. Partendo dalla new-wave infatti si giunge al new-beat e a sprazzi di ebm rivisitando suoni e stesure della passata decade ed attraversando in alcuni punti anche la gloriosa eurobeat. A sostenere la tesi artisti come Ben Thomas, Botox, Joy Overdose, Bodytalk e varie hits come “Dancing In My Brain” di Boyz 2 Boyz, “The Pills” di Human Body e la fantastica “Again And Again” di You And Me feat. Money Penny Project edita qualche tempo addietro dalla Hot Banana di Kiko.

-KAGAMI “Spark Arts” (Platik): a tre anni dal fortunato “Star Arts”, il nipponico Toshiyasu Kagami completa un nuovo album che confluisce su Platik, la neolabel fondata un anno fa da Takkyu Ishino. Lo stile non si discosta in maniera eccessiva dai precedenti elaborati ricalcando sonorità techno, funk, electro e retro, le stesse che hanno portato fortuna al dj-producer giapponese balzato agli onori della cronaca anche qui in Italia nel 2002 con l’esplosivo “Perfect Storm”. Ben 14 le tracce (tra cui alcuni raggianti featuring by Kaori e Koji Nakamura ex Supercar) alle quali bisognerebbe prestare molta attenzione visto che gli imput decisivi per l’evoluzione della musica elettronica spesso giungono proprio dall’estremo Oriente.

-ROB TURNOVER feat. JO NASTY “Jimmy The Cat” (Angora Steel): noto già come Minus 8, l’elvetico Rub Turnover manipola nuovamente rock, metal ed electro aggiungendo un pizzico di attitudine retro. Il contributo vocale di Jo Nasty fa dell’Original e dell’Unoriginal Mix due stupefacenti esempi di electronic-retro-style mentre “Recht Schlecht” si ravviva con voci dark. Meno rock e più synth-pop per la Angora Steel, nuova nata tra le mura della Compost di Michael Reinboth.

-MARIO PIU’ “I Don’t Want To Come Back” (Hot Banana): piuttosto discutibile il contenuto di questa decima uscita della label di Kiko che prende in licenza (cosa davvero poco frequente nell’ultimo periodo) il pezzo che pochi mesi fa aprì il catalogo della Fahrenheit. Oltre all’Original (chiaramente ispirata dall’Anthony Rother di “Popkiller”) è inciso un mediocre e prevedibile remix di Kiko & Gino’s che, se non fosse per i samples vocali tratti dall’originale, potrebbe tranquillamente considerarsi un pezzo a sè stante e non derivato da quello del dj toscano avvicinatosi da poco alla musica elettronica.

-KOSMONAUTENTRAUM “Ungehörtes Unerhörtes” (Vinyl On Demand): una collection che raduna i messaggi musicali contenuti in vecchi 7″ editi durante i primi anni ’80: questo il contenuto del disco di Michael Jarick aka Kosmonautentraum che si snoda su liriche in lingua tedesca e su suoni che proiettano rumorismi e sperimentalismo estremo, lo stesso che (forse) ha gettato le basi per l’attuale microhouse. Il costrutto si fa complesso e sprigiona un certo accademismo musicale che non sembra affatto provenire da un remoto passato.

-FLASH GOLDEN “Opus 3” (Kazumi): alle spalle il “Farmatech E.p.” (sulla belga Invasion) e l'”Applied Art” che segnò l’ingresso in Kazumi. Ora il ritorno sulla ‘sorellina’ della Holzplatten di Düsseldorf attraverso quattro tracce che esplorano altrettanti mondi della techno-groovy, minimalista, deepy, dark e low-fi. Pur non raggiungendo altissime velocità, “Opus 3” viaggia che è una meraviglia regalando ottime soddisfazioni alla pista in particolar modo grazie al Part 4 (la b2 sul vinile). Ossessivo ma proponibile.

-JOR-EL “Space Tracks” (International Deejay Gigolo): l’etichetta di Hell è alla conquista dello spazio grazie all’electronauta svedese Joel Alter aka Jor-El, autore di due viaggi interstellari. “In Memory Of” dalle forti rimembranze disco 80’s sorrette da pads melanconici e “I Want Disco” che riporta alla luce le storiche sonorità italo-disco per ricordare i bei tempi (che furono) della musica italiana. Una felice riconquista del frangente electro per la Gigolo, da qualche tempo rivolta ad altri segmenti musicali.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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