#068 – Beroshima [11-09-2005]

E’ uno dei personaggi che, sin dai primi anni ’90, rappresentano meglio la techno tedesca (e la sua evoluzione). E’ Frank Müller alias Beroshima, storico dj-producer che ormai da diverso tempo opera tra Berlino e il Giappone dove, proprio in questi mesi estivi, sta tenendo un lungo tour. Per il prossimo ottobre sarà pronto il nuovo album di Beroshima, follow-up del fortunato “The Catastrophe Ballet” uscito durante la primavera del 2004 e poi ripubblicato anche in Giappone dalla Platik di Takkyu Ishino. Il lavoro comprenderà ancora musica electro e techno sagacemente mixate come da sempre ci ha abituato il bravo producer teutonico. Ad anticiparlo sarà l’uscita dei singoli “Call Girl” (estratto ancora da “The Catastrophe Ballet”) e “Mokambo! 2005”, nuova versione di un pezzo appartenente al primo lp “Pop” ora finito nel catalogo Voidcom. Parallelamente prosegue l’attività della sua Müller Records che recentemente è riuscita a ritrovare, dopo un periodo di stasi causato dal cambio di distribuzione, una continuità nelle pubblicazioni. Tra le ultime releases si segnala “This Is A Test!” di L.A. Williams (remixata dagli argentini Capri e Romina Cohn), “Partycrasher E.p.” di Iron Nipples e i remixes di “The Prophets Obsession” di Beroshima realizzati da Dj Mau Mau e dal brasiliano Dj Schild aka Iron Nipples, personaggio sul quale la label sta puntando molto nell’ultimo periodo.

-W.J. HENZE “Ash And Diamonds” (Zenit): uscirà ad ottobre il secondo lp di W. Jörg Henze, producer tedesco dalla discografia invidiabile e considerato uno dei pionieri della techno made in Germany. “Ash And Diamonds” sarà pubblicato dalla Zenit, label di punta del gruppo Elp Medien fondato e diretto dagli italiani (ma ormai tedeschi d’adozione) Corrado Izzo e Marco Carola. 11 le tracce (più una ghost-track) che seguono, per grandi linee, quello che era accaduto nel 2001 con “Passengers Only”. L’ispirazione viene dal minimalismo che poi s’inalbera su incantevoli melodie, un’effettistica dinamica, elementi del sci-fi, bleepy, break, acid ed incisivi basslines che gonfiano le serrate ritmiche.

-BEATMAN & LUDMILLA “Inka/Ghost In The Shell” (Vinyl Addiction Breaks): gli ungheresi Gabor Dienes (Beatman) e Fruzsina Toman (Ludmilla) approdano alla Vinyl Addiction Breaks con due tracce che s’inseriscono bene nel filone ormai seguito da anni dalla label inglese. “Inka” riproduce patterns break-rave abbastanza oscuri mentre “Ghost In The Shell” intreccia break, acid e cori di musica celtica. Ideale per coloro che amano la battuta sincopata.

-AA.VV. “Balearica 2” (Stereo Productions): proseguendo la ‘unmixed series’ destinata ad essere fortemente utilizzata dai dj’s, la madrilena Stereo Productions rilascia il secondo volume di “Balearica”, la raccolta che in 75 minuti esprime il meglio del sound dub-house iberico. La tracklist racchiude dieci tracce (più una bonus) che mostrano un sound spesso definito dark-house. Tra gli altri “Freshness” di Simon & Shaker, “Da Revolution” di Balearic Soul, la nota “Esperanza” di Penn & Chus (rivista da Dr. Kucho) e “Number One” di Dave Storm feat. Annie Stocks. Questi messaggi sonori riescono, seppur per poche settimane, a prolungare la stagione estiva che anche quest’anno sta per volgere al capolinea.

-UNKNOWN “Dig It/Alphaslave” (Triple Vision): appaiono sulla Triple Vision di Rotterdam questi due brutali tools techno ricavati da classici del passato. Il primo ricalca le mitiche atmosfere di “Digeridoo” di Richard ‘Aphex Twin’ James mentre il secondo è incentrato su una vecchia release del canadese System 7 alias Richie Hawtin. Rimane senza nome l’autore della moderna ed efficace rivisitazione (per la serie ‘l’importante è la musica e non chi la forgia’).

-ACIDBOYCHAIR “1987” (Erkrankung Durch Musique): il duo, fondato nel 2001 con l’intento di riscoprire ed indagare a fondo sul recente passato dell’electro-dance, segue una scia piuttosto minimale e dimostra una creatività lampante che filtra bene attraverso gli intricati intrecci di bassline presenti in pezzi come “For Trax Sake”, “Music Is The Key” e la diretta “Acid Is Good”. Suoni grezzi e beats zoppicanti alla Farley Jackmaster Funk vivono in sintonia con spasmodiche galoppate di Tb-303 e sequenze ritmiche non quantizzate (segno di un lavoro analogico) dalle quali viene fuori vera polvere tec(h)nologica.

-ZOK ZOK “Fuck The Ferris” (Zok Zok): strana storia per questo Zok Zok (da non confondere col quasi omonimo Tok Tok) #3.5 che, per la strana numerazione, mi ricorda un pò il #37.5 della Mokum (1995). “Fuck The Ferris” è la risposta a Ferris Mc, artista hip-hop di Amburgo che, per il suo singolo di debutto, pare si sia ‘impossessato’ senza relativi permessi di elementi sonori appartenenti al Zok Zok #003. L’ironia circonda la traccia che si tinge di electro, techno, acustica ed hip-hop. Totalmente differente il contenuto di “Don’t Go To Paris”, romantico unplugged che nulla ha a che fare con la dance.

-HERTZ “Mouldable” (Sway): l’artista svedese, recentemente voluto come remixer da personaggi come Marco Carola, Dj Rush, Stanny Franssen, Lars Klein e Cave, incide il #015 dell’olandese Sway. L’Original di “Mouldable” è un arzillo tool tech-funk dominato dal gusto per il loop affiancato dai remix del canadese Dj Preach e dal talentuoso Rowdy Sparks. Chiude la più minimale “Trippin” che trova alloggio in posizione b2.

-AA.VV. “The 11th Strike” (Giant & Dwarf): ci ha fatto attendere un anno esatto ma, a giudicare dai contenuti, ne è valsa la pena. La Giant & Dwarf torna così su vinile con quattro tools ispirati dai classici minimalismi di Detroit. Dal belga Zzino all’affiatata coppia Crazy X-Ray meets Hassan Høkstrøm sino ad Ortin Cam (celato dietro il nuovo pseudonimo Thomas Mac) e al deciso Tadox: questi gli eroi di una techno sequenziale adatta alle tracklists di chi ama l’arte per il loop.

-DJ REMO feat. CHELONIS R. JONES “Black Sabrina” -the remixes- (Giant Wheel): ha imperversato (anche in Italia) per tutta l’estate e, come una vera hit, a settembre si ripropone con nuove versioni che le doneranno una certa longevità. Mi riferisco al tormentone “Black Sabrina” ora ritoccato da un rinnovato Thomas Schumacher e da un creativo Filippo ‘Naughty’ Moscatello. Troverete anche l’accappella, sempre utile a realizzare remix-casalinghi.

-ROMEO ENGINE “… Live At The Kink” (Punx): dietro il fittizio Romeo Engine si cela il team della Punx ovvero Phil Fuldner (ricordate “The Final”, 1998 ??), Moguai ed M ‘Jaxon’ Bellina. Come facilmente intuibile dal titolo stesso, “… Live At The Kink” è frutto di un’esibizione live presso il club Kink dove i tedeschi amano sperimentare le loro ‘forme’ techno. In questo caso ci troviamo di fronte ad un pezzo che assomiglia alle produzioni di John Starlight ove è l’effettistica a svolgere il ruolo da protagonista assieme al ritmo.

POLYGAMY BOYS “Transparenz E.p.” (GoodLife): pronto già da diverso tempo (forse un paio d’anni ??) esce finalmente sulla francese GoodLife il nuovo extended play dei Polygamy Boys, progetto fondato dal tedesco Michel Morin (aka Sneak-Thief) e dal tedesco Stephan Busche (aka Fancyman). Tre le tracce nelle quali si assapora un mix tra ebm ed italo-dance violentemente sbattuta su beats che corrono decisi sui binari del raw-sound.

-MAURO PICOTTO “Meganite Compilation vol. 2” (True People): soundtrack ideale del mondo Meganite fondato a fine 2002 dal dj piemontese dopo l’abbandono della bresciana Media Records, la nuova Meganite è caratterizzata da un occhio sempre puntato sul dancefloor attraverso una playlist ricca e dinamica fatta di pezzi firmati da Alex Smoke, Tony Rohr, Adam Beyer, Gabriel Ananda, Silent Breed, Len Faki e John Starlight ai quali s’aggiungono vari inediti dello stesso Picotto come “Absofreakinglutely”, “Amazzonia” e “Kuhmaras” ritoccata da Chris Liebing. Nel package trova spazio anche il dvd che contiene un megamix fatto di pezzi già conosciuti e pubblicati come “Taotek”, “Pandoro”, “Playing Footsie” ed “Amazing”, linfe vitali di un completamente rinnovato Picotto molto distante dai successi radiofonici di qualche anno addietro e sempre più immerso nei meandri dell’underground internazionale.

ASCII DISKO “Black Metal” (AD): a due anni dal fortunato “Ascii Disko” edito dalla Ladomat di Amburgo, il giovane Daniel Holc si ripresenta con un singolo che anticipa l’uscita del nuovo lp, “Alias”. La novità risiede anche nella label, la AD Records (ove AD sta per Ascii Disko) che apre i battenti col demoniaco numero di catalogo 666. L’Original, sebbene sia ben costruita, mi ricorda un pò troppo “Rocker” degli Alter Ego mentre il remix di Oliver Huntemann, eliminando il dosaggio rock, raggiunge un risultato troppo ‘vuoto’ per i miei gusti. Confido nei contenuti dell’album.

-THE MAGICAKE “I Was Dancing With Boy George E.p.” (MoFa Schallplatten): l’etichetta electroclash del gruppo Neuton fondata nel 2002 tocca il suo #017 con un ironico progetto che muove i passi su sonorità acid e minimal. Oltre alla spassosa Original troverete il remix dell’italiano Adriano Canzian (che si diverte a giocare coi samples vocali) e l’Acid-Anthem mix del viennese Christopher Just che sa sempre come tenere su di giri la dancefloor non sfociando mai nelle banalità.

-DJ LADIDA “Slave 2 Rhythm” (Potential): la label inglese, divenuta celebre del 2001 per aver pubblicato “The X E.p.” dello sloveno Umek (dal quale venne fuori la hit “Gatex”), ritorna con l’avvenente Dj Ladida affiancata da un rinnovato Kai Mc Donald alias Kai Tracid (lontano dalla techno-trance promossa da anni dalla sua Tracid Traxxx). L’Original è un pezzo efficace che ruota intorno a tribe-vibe e sonorità etniche ma i remix sfasano letteralmente quest’inquadratura. Jamie Bissmire si lascia influenzare da una pseudo techno-hardcore di matrice rotterdam anni ’90 con una cassa distorta ed un andatura jumpy in chiave belga (che reputo superata) mentre Ben Long, pur costruendo un groove intelligente, non enfatizza a dovere la cassa che risulta così quasi impercettibile. Energie mal spese o remix realizzati troppo frettolosamente ??

Electric greetz

DJ GIO MC-505

Technodisco

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