Intervista ad Alex Flatner di Giosuè Impellizzeri 03/12/2005

Nasce e cresce a Monaco sebbene le sue origini siano jugoslave. Agli inizi degli anni ’90 si lascia contagiare dalla musica dance ma risale a sei anni più tardi la prima esibizione come dj presso l’Electric Delicate organizzato nella sua città. Nel 1999 incontra Roberto Q. Ingram col quale, tre anni dopo, fonda il progetto di successo Flatner & Ingram che vede un’escalation rilevante grazie alla pubblicazione di diversi e.p.’s su labels quotate come la Equator di Gayle San, la Black Nation di Jay Denham e la storica Parasound. Grazie alla cover di "Crystal" (su MFS) i due hanno la possibilità di entrare in contatto con Bernard Sumner, il cantante dei New Order. Poi è la volta di una lunga serie di uscite che hanno portato il suo nome alla ribalta internazionale anche nella veste di remixer: tra i tanti pezzi sui quali ha messo le mani "And Then It Hit Me" di Tom Wax e "Pounds & Penz" di Corvin Dalek, prima una hit nel radio-show di Pete Tong sull’inglese BBC Radio e poi entrata a far parte della compilation di Mix Mag (mixata da Timo Maas) e di "Tunes Of The Year" promossa dal Ministry Of Sound. E’ a cavallo tra il 2003 e il 2004 che la carriera di Alex Flatner giunge ad una svolta: gli viene infatti affidato il compito di far rinascere la Monoid, la label che durante gli anni precedenti aveva visto momenti di gloria grazie alle releases di artisti come Samuel L. Session, Leandro Gamez ed Oxia. Ad affiancare la ritrovata Monoid è anche la Circle Music con la quale viene promossa una forma particolare di tech-house. Ultimo, in ordine di apparizione, il suo remix per la storica "Ladies Night" di Kool And The Gang, andata a finire sulla leggendaria Plastic City.

Benvenuto Alex. Iniziamo, come di consueto, parlando del tuo primo contatto con la musica elettronica.
"Ciao Gio !! Il mio primo disco lo comprai dell’ormai lontano 1990 … era "Dancemania", qualcosa di davvero speciale per me. In precedenza però avevo già avuto dei contatti con la musica soprattutto negli anni dell’adolescenza"

Chi erano i tuoi idoli durante quegli anni ?
"Il mio principale idolo era solo la musica … ma dovendo fare qualche nome cito i Depeche Mode, i New Order e Jean Michel Jarre che producevano un suono straordinario"

Da un paio d’anni sei diventato l’A&R della Monoid Records: come è nata l’idea di prendere le redini della nota label tedesca ?
"Precedentemente avevo già inciso dei dischi per Monoid e quando è nata Daredo Music (che sotto di sè raggruppa circa 15 labels) sono stato contattato per poterla dirigere. Ero entusiasta e lusingato e così ho accettato immediatamente l’incarico"

Da un anno invece è nata la Circle, la ‘sorella’ di Monoid. Parlacene.
"Circle rappresenta il lato più tech-housy di Monoid. Nelle sue releases presenziano più melodie e più musicalità, elementi che le rendono maggiormente fruibili. Nel frattempo anche Monoid ha subito dei piccoli cambiamenti di rotta: l’ho resa più groovy rispetto al passato e decisamente meno hard visto che oggi la musica più violenta fatica ad imporsi nei gusti del pubblico. Anche la maggior parte dei dj’s ormai tralascia il lato più aggressivo della musica dance. Ecco, la nuova Monoid nasce proprio dal compromesso di trovare la via per poter proporre ai dj’s delle buone releases da utilizzare durante le loro serate"

Quali sono i nuovi progetti delle due labels ?
"Su Monoid sono attesi i nuovi 12" di Stanny Franssen, Mark Williams, Adam Jay e Brian Kage ai quali, più in là, si aggiungeranno il mio nuovo e.p. e quello di Felipe & Nicolas Bacher che conterrà un ottimo remix firmato da Alexander Koning. Per quanto concerne Circle invece, presto sarà la volta di un various artists e.p. (edito in picture-disc) che racchiuderà tracce di Southsoniks, Alex Flatner (remixato da Dan Corco), Lucas Rodenbush aka E.B.E. e Stryke & Santos. Sono già pianificate le uscite di nuove releases firmate da Sebastien Leger, Markus Mehta & Stephan Riedel e Dan Corco"

Parlaci dei tuoi nuovi progetti discografici.
"Al momento sto lavorando al mio nuovo singolo su Monoid e per un mix-cd che uscirà tra febbraio e marzo del 2006. Vi assicuro che la selezione sarà davvero speciale ed affonderà le radici in alcuni inediti tratti dai cataloghi Monoid e Circle oltre ad un alto numero di pezzi di vari amici che negli anni non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto. Su Circle uscirà un altro e.p. per il quale ho coinvolto (nelle vesti di remixer) Martin Eyerer e Southsoniks. Per quanto riguarda i remix infine, recentemente ne ho realizzato uno per Darren Kay che uscirà presto su Kung Fi, la label di Alexander Koning"

Negli ultimi anni il mercato discografico vede una forte crisi. Credi che le net-labels possano rappresentare parte del futuro ?
"Si, credo che il futuro sarà sempre più contraddistinto da files mp3 e supporti digitali. Ormai ad un artista non occorre necessariamente essere legato ad un’etichetta per far uscire la sua musica. Basti pensare che sono tantissimi i dj’s che in consolle non usano più il mixer e i giradischi preferendo sistemi come Final Scratch e cdj coi quali sono proprio i files mp3 a diventare i protagonisti. Tutto sta cambiando … per tutti"

Da qualche tempo a questa parte la techno, l’electro e l’house si sono combinate. Credi che questa unione durerà ancora nei prossimi anni ?
"Credo fermamente che in futuro non ascolteremo nulla di completamente nuovo ed inedito. Le tendenze verranno fuori soltanto dagli stili passati e dai suoni retro che ci riporteranno alle origini della musica dance"

Quindi il ritorno dell’acid e della chicago-house guarda proprio in questa direzione ?
"Esattamente … tutto mira ai trends passati. Credo che si continuerà su questa linea nel prossimo futuro"

Conosci la scena musicale italiana ?
"Mi piace la musica italiana ma sinora non sono riuscito ad agganciare buoni rapporti con la scena dei clubs del tuo Paese"

Riguardo L’Europa invece ?
"Le mie labels preferite sono Circle, Monoid e Gedankensport perchè attraverso queste piattaforme riesco a pubblicare la musica nella quale intravedo uno spirito ed un’anima. Mi piacciono molto anche le releases di Kompakt e molti pezzi del mio amico Martin Eyerer che reputo un ottimo produttore e di cui, sono sicuro, sentiremo parlare a lungo in futuro"

Hai suonato nei clubs di tutto il mondo: dove hai trovato i feedbacks più appaganti ?
"Mi sono divertito moltissimo in Giappone e in Francia anche se mi piace suonare ovunque. Credo comunque che i party migliori siano stati quelli francesi dove il pubblico mi ha dimostrato davvero un grande supporto. E’ bello avere amici che ti stimano sparsi per il mondo"

Nel 1999 incontrasti Roberto Q. Ingram col quale, qualche anno dopo, hai fondato il progetto di successo Flatner & Ingram. Credi che la collaborazione possa tornare a pulsare ?
"Tutto iniziò nel 2002, anno che ricordo con molto piacere per questa collaborazione. Attualmente Roberto si è dato al jazz e a tracce downtempo mentre io mi occupo delle labels. Il tempo è poco ma non escludo che un giorno potremo tornare a collaborare in studio"

Preferisci il vinile o il cd ?
"Ritengo che il completo spirito della musica risieda nel vinile. Personalmente provo un’emozione diversa e più forte coi vinili che coi cd’s"

In studio invece opti per l’analogico o il digitale ?
"Indubbiamente per l’analogico che è il mio preferito da sempre. I suoni sono più caldi e corposi, non paragonabili a quelli dei moderni software coi quali comunque si riescono a raggiungere ottimi risultati"

Abbiamo finito: l’ultima riga è per i saluti.
"Mille grazie a Giosuè e buon lavoro a tutti i miei amici italiani !! Alex Flatner"

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