Intervista a Vernis di Giosuè Impellizzeri 09/12/2005

Dietro il progetto Vernis si cela il giovane tedesco Daniel Wittwer. Reduce di produzioni su Fabriquez Musique, Voltage Musique e Karate Klub, Vernis è balzato sotto i riflettori grazie al recente "Bubble Bath E.p." (edito dalla Pocketgame Recordings di Maru & Comix) che contiene i remix di Funkwerkstatt ed Anders Trentemøller. Uno stile non eccessivamente sofisticato e piuttosto orecchiabile ha dato la possibilità al giovane talento di esporsi al grande pubblico che oggi lo conosce anche attraverso produzioni dal taglio più clubby edite sotto lo pseudonimo David Keno (sulla i220 del gruppo Elp Medien diretto da Marco Carola & Corrado Izzo). L’esperienza come chitarrista in una band rock gli ha lasciato in eredità il senso per la ‘canzone’, struttura che ha contraddistinto pezzi come "Take The World" e "Passenger", la cover del classico di Iggy Pop che durante la scorsa estate figurava in numerose dj-charts internazionali.

Ciao Daniel. Come e quando ti sei avvicinato al mondo della musica elettronica ?
"Il primo contatto risale alla metà degli anni ’80. Quando ero piccolo i miei genitori ascoltavano la musica di gruppi come Bonnie Tyler, Talk Talk, A-Ha, Duran Duran e di altri gruppi che infiammavano la scena durante quegli anni. Per questo motivo sono cresciuto col pop-electronic-rock che poi mi ha portato verso la house e la techno. Credo che sarebbe davvero noioso limitare il proprio gusto ad un solo genere musicale"

C’è stato un artista in particolare che ti ha fatto capire che la tua strada era quella della musica ?
"Mmm, è piuttosto difficile dirlo. Sicuramente tra quelli che mi hanno influenzato maggiormente ci sono i Depeche Mode che, nonostante i tantissimi anni di carriera, continuano a comporre musica grandiosa"

Come definiresti il tuo sound ?
"Un misto tra electro, techno e pop. Può andare bene nei clubs ma anche da ascoltare comodamente a casa. Non mi piacciono le tracce che scorrono via senza lasciar nulla … e ritengo che il minimalismo estremo possa avere effetto solo su menti assuefatte dalle sostanze stupefacenti. Per questo motivo cerco di infondere nei miei pezzi sempre qualcosa che lasci spiazzato l’ascoltatore e che lo sproni a continuare l’ascolto. Generalmente riesco ad ottenere questo effetto facendo leva sulle melodie e sulla mia voce. A volte ho provato ad escludere la melodia ma il risultato non mi ha mai convinto poichè troppo ‘vuoto’ per il mio orecchio. Forse questo dipende dal mio passato ruolo di chitarrista all’interno di una piccola band che mi ha lasciato in eredità un particolare legame con le strutture pop"

Risale a poche settimane fa l’uscita del tuo "Bubble Bath E.p." su Pocketgame: come è nato il contatto con la label diretta da Maru & Comix ?
"In realtà questo e.p. avrebbe dovuto essere il mio primo disco. Negli anni passati ho prodotto moltissime tracce che ho mandato a diverse labels e, tra queste, la Pocketgame che però, visti i progetti già schedulati nel catalogo, ci ha messo oltre un anno per pubblicare "Bubble Bath E.p.". Comunque sono soddisfatto di questo disco sebbene abbia ascoltato le sue tracce centinaia di volte. Inoltre il remix ad opera di Trentemøller è incredibile: è un onore per me ospitare il suo lavoro sul mio disco"

A cosa stai lavorando in questo periodo ?
"Al momento sono molto impegnato: nella veste di David Keno sono apparso con un disco su i220 (una delle labels gestite dalla Elp Medien di Marco Carola & Corrado Izzo ndr) al quale ne faranno seguito altri due nell’arco di due mesi circa. Poi c’è anche il mio remix per "Murder Was The Bass" di DK8 che sarà affiancato dalle inedite versioni firmate da Tomie Nevada e Robert Drewek"

Hai mai pensato di produrre un album ?
"Certamente … e ti anticipo, in via del tutto esclusiva, che il primo album di Vernis uscirà proprio durante i primi mesi del 2006. La produzione è già terminata e posso ritenermi soddisfatto del risultato. Ho lavorato a lungo su questo full-lenght che mi ha tenuto un pò lontano dalle mie live-gigs"

Hai mai avuto contatti con la scena italiana ?
"Mi reputo italiano per un quarto vista la mia parentela ma purtroppo non conosco praticamente nulla della scena musicale. Data la mia collaborazione con la i220 sono entrato in contatto con Corrado Izzo e Marco Carola … tra gli artisti invece conosco Marco Passarani, Rino Cerrone, Adriano Canzian, Gaetano Parisio e, naturalmente, Benny Benassi"

Ti piace l’attuale scena europea ?
"La scena musicale europea è la più grande del mondo: per questo motivo mi reputo molto fortunato di essere nato qui (in Germania) poichè è da sempre una nazione che ha contribuito attivamente all’evoluzione della musica elettronica grazie anche alla richiesta da parte del pubblico che non ha mai fatto sentire la sua assenza"

Sono in tantissimi i producers europei che, nell’ultimo periodo, si sono gettati a capofitto in uno stile ribattezzato ‘electro-house’. Credi che sia questa una delle naturali evoluzioni della dance elettronica ?
"Ieri la chiamavano ‘electro-house’, oggi è ‘minimal’ e magari domani ‘minimal-trance’. Abbiamo sempre a che fare con trends differenti ma se si decide di seguirli si arriverà sempre più tardi rispetto a quelli che cercano nuove strade per primi. Personalmente non ho mai dato molta importanza alle mode perchè credo che non abbiano una particolare valenza all’interno di una produzione che deve poggiare le sue basi sull’estro e sulla passione. La cosa importante e basilare è creare un particolare stile riconoscibile in mezzo a mille altri"

Se un giorno avessi la possibilità di scegliere un partner per una produzione, per chi opteresti ?
"Il mio sogno nel cassetto è fare un remix per Madonna o Jamiroquai. Chissà se un giorno accadrà …"

Oltre a Vernis sei noto anche come David Keno: ci sono sostanziali differenze tra i due progetti ?
"Mi è sempre piaciuto comporre differenti stili musicali e per questo motivo ho deciso di adoperare diversi pseudonimi per dividerli e non confondere le idee a chi ascolta. Vernis riflette una produzione più melodica e più vicina alle costruzioni pop (anche per inserti vocali) mentre le produzioni di David Keno sono espressamente destinate ai clubs dalle strutture più lineari e melodie meno enfatizzate"

Attualmente il mercato discografico non vive un momento propizio. A cosa si deve questa crisi ?
"Credo che il problema risieda nell’industria discografica che non è ancora in grado di offrire una reale alternativa ai downloads illegali che i ragazzi effettuano per mezzo di internet. Per troppo tempo le majors hanno ignorato i rischi a cui andavano incontro e per cui internet ha velocizzato la sua crescita. Oggi le cose sono notevolmente cambiate rispetto a qualche anno fa"

Tantissimi quelli che parlano di una definitiva scomparsa del vinile. Come la pensi in merito ?
"Non guardo la cosa come un problema. I tempi cambiano e con essi anche la tecnologia. Con sistemi avveniristici come Final Scratch non hai più bisogno di comprare i vinili ma puoi accontentarti anche di files mp3. Certo, questo è un fattore negativo per le labels che vedono i propri dischi rimanere invenduti ma credo che il futuro vedrà il formato digitale come il fondamentale. Al momento nelle mie serate suono sia vinili che files mp3 perchè non voglio perdere del tutto il vero feeling con la cultura del disco. Amo ancora estrarre il vinile dalla copertina e farlo suonare attraverso il giradischi"

In studio invece preferisci la tecnologia hardware o software ?
"Due anni fa ti avrei detto senza problemi l’hardware poichè un orecchio attento era ancora in grado di capire se una traccia era realizzata interamente coi software a causa di suoni più freddi e meno enfatizzati. Oggi però, alla luce delle nuove scoperte tecnologiche, posso affermare che anche i software possono essere all’altezza degli hardware. Comunque in studio uso ancora le mitiche 909 ed 808 abbinate a synths come Juno, strumenti che non sono ancora stati riprodotti fedelmente dai programmi software"

Abbiamo terminato: lascia un messaggio agli amici italiani.
"Il successo non è la chiave della felicità ma è la felicità ad essere la chiave per raggiungere il successo. Solo se ami quel che fai potrai trasformarlo in successo. Vernis"

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