Intervista a Kiki di Giosuè Impellizzeri 21/01/2006

Da non confondere col quasi omonimo dj francese (Kiko), il finlandese Joakim Ijäs alias Kiki pare essere uno dei nomi del momento in Germania. Lasciato alle spalle il periodo hip-hop, il finnico si è lanciato a capofitto nel campo della techno grazie ad una vena creativa che, già da qualche anno a questa parte, pare stia lasciando un segno tangibile nel mercato internazionale della musica. La sua discografia ha inizio nel 2001 col fortunato "Gas126", remake della celebre "Heart Of Glass" di Blondie che catturò immediatamente l’attenzione di Ellen Allien che lo volle nel catalogo BPitch Control. La sequenza poi si fa sempre più ricca ed entusiasmante con pezzi come "Hott!", "Luv Sikk", "Age Of Cancer", "The End Of The World" ed "M44" per culminare, due anni fa, con l’album "Run With Me" che raccoglie consensi ovunque. Ma è nella veste di remixer che il nome di Kiki appare richiestissimo: negli ultimi tre anni infatti mette le mani su pezzi di Freestyle Man, Deco 2, Die Raketen, Smash TV, Sweatshop, Coburn vs Dumb Blonde, Ellen Allien, The Egg sino a "Stars" di Mr. Fingers (un classico del 1987), "Speechless" di Mish Mash, "Into Everything" dei Télépopmusik e la hit "Rocking Music" di Martin Solveig. Risale a poco tempo fa l’uscita, sulla bolognese Mantra Vibes, della versione confezionata per "Oil Tubes", retrospettiva della storica formazione italo dei Gaznevada. Instancabile Kiki dà vita anche a progetti paralleli come 2 Dawgs (con Deva ‘Mohan’ Mohandas) e Kiki & Silversurfer (con Jiannis Siopis). A pochi giorni dall’uscita del nuovo mix-cd "Boogy Bites", Kiki viene a trovarci sulle nostre pagine web.

Ciao Joakim, benvenuto sul nostro sito web. Quando hai scoperto per la prima volta la musica elettronica ?
"Mio padre possedeva alcuni dischi di Paul Hardcastle … che poi gli ‘rubai’ per organizzare le prime sessions di breakdance. Questo avveniva nel 1985. Qualche anno più tardi, intorno al 1988, iniziai a fare il dj alle feste scolastiche ma fondamentalmente proponevo musica hip-hop mischiata a delle hits come "Pump Up The Volume" dei M.A.R.R.S. e a pezzi immortali dei KLF. Il primo disco techno che attirò la mia attenzione fu invece "Chimes" degli Orbital, risalente al 1990. Fu questo il pezzo che mi spronò a cambiare stile, da hip-hop a techno"

A cosa si deve questo radicale cambiamento (sebbene in quegli anni l’hip-hop e l’electro andavano a braccetto) ?
"Correvano i primi anni ’90 quando la scena musicale iniziava a cambiare in modo decisivo. Non che prima non fosse abbastanza creativa ma in quel momento sentii dentro di me la spinta irrefrenabile di cercare qualcosa di più violento ed aggressivo in netta opposizione con quello che facevo prima. Così iniziai ad accostarmi alla techno con lo stesso spirito col quale mi avvicinai al mondo hip-hop qualche anno prima"

Come definiresti il tuo attuale stile ?
"E’ piuttosto complesso racchiudere tutto in un’unica parola. Il mio stile è sempre in via d’evoluzione, bilanciato tra il deep e il groove con una carica consistente di energia"

Sebbene da qualche anno vivi in Germania sei finlandese. Come reputi la scena nordica ?
"Il mio club preferito è finlandese, il Kerma, che purtroppo oggi ha chiuso i battenti dopo tanti anni di gloriosa attività. Era un vero punto di riferimento per il clubbing nordico ma fortunatamente negli ultimi tempi sono emerse anche altre novità. Svariati gli artisti di spicco di questa Terra dove l’inverno lungo e gelido spinge a rimanere tappati in casa o a lavorare in studio"

Un pò di tempo fa partecipasti al Marlboro Dj Contest (presso il Tresor di Berlino) che vide in giuria i Masters At Work. Cosa ricordi di quella straordinaria esperienza ?
"Non vinsi il concorso ma suonai dopo una performance memorabile dei Masters At Work che si esibirono con quattro giradischi. La cosa mi rendeva felice ed inoltre fu quel concorso a darmi la possibilità di conoscere tantissime persone che lavoravano nel campo della night-life berlinese. Non ho idea di cosa stia facendo ora il vincitore di quel contest …"

La tua prima produzione discografica ha avuto modo di essere pubblicata grazie alla BPitch Control. Come è nato il contatto con la label fondata da Ellen Allien ?
"Eravamo entrambi dj-resident in un locale a Berlino: lei si occupava della mainfloor ed io della housefloor. Una notte, a causa di alcuni problemi sorti con l’impianto audio della mia pista, il club-director decise di farci suonare insieme. Fu un’esperienza memorabile: proponemmo musica per ben 8 ore e di lì nacque una grande sinergia che ci fece venire in mente di proseguire il sodalizio per suonare ancora insieme in altri party (come il Cookies). Fu quell’occasione che mi diede la possibilità di lasciare un demo ad Ellen …"

Tra pochissimi giorni uscirà il tuo nuovo mix-cd, il primo della serie "Boogy Bites". Intercorrono molte differenze col primo, "Quadrophonique Kikz", edito dalla Komfort Musik ?
"Quadrophonique Kikz" era un progetto nato a quattro mani (e quattro giradischi) col mio amico Phonique, "Boogy Bites" invece riflette solo ed unicamente la mia visione. Il punto di partenza era creare qualcosa per l’home-listenings ma alla fine mi sono accorto di avere tante tracce clubby a disposizione così ho voluto dare un tocco particolare alla selezione cercando qualcosa che potesse far svegliare più allegramente il lunedì mattina, prima di iniziare una nuova settimana di lavoro. Inoltre ho voluto racchiudere nel progetto qualcosa che non sarebbe possibile ottenere coi mezzi tradizionali. Ho usato molta della nuova tecnologia per i tagli edit e per il mixaggio. Pensa che ci sono alcuni punti in cui è possibile ascoltare 4-5 dischi simultaneamente. Ho voluto face ciò per dare un senso musicale particolare ed unico e spero di esserci riuscito"

A cosa stai lavorando in queste settimane ? Magari hai già iniziato a preparare il nuovo album, follow-up del fortunato "Run With Me" …
"Si, in effetti ho iniziato a stendere qualche idea per il nuovo lp anche se è davvero troppo presto per parlare di un’uscita. Ho completato alcuni remix ed ho collaborato con l’amico Silversurfer per alcuni pezzi inclusi nel suo album di debutto di prossima pubblicazione. Negli ultimi tempi ho ricevuto diverse richieste di prestare la mia voce a differenti progetti. Il primo a vedere la luce è "Loosing Touch", un pezzo nato in collaborazione con Sasse ed Ewan Pearson che uscirà il mese prossimo su Mood Music"

Tra pochi giorni ti esibirai nuovamente in un club italiano. Come giudichi la scena musicale dello stivale tricolore ?
"Ho avuto modo di ascoltare cassette relative ai primi anni ’90 e devo ammettere che la musica italiana ha avuto un grosso impatto su di me. Ricordo che tra il 1992 e il 1993 compravo tantissime produzioni italiane. Poi, intorno alla metà degli anni ’90, l’Italia mi sembrava una delle nazioni più agguerrite in campo deep-house. Negli ultimi anni ho avuto la possibilità di suonare più volte nei clubs del tuo Paese: al Cassero di Bologna, L-Ektrika di Roma, Xplosiva e The Beach a Torino, Qasi di Modena, Plastic di Milano ed altri ancora"

Quali sono i tuoi nomi preferiti al momento ?
"Tra i producers sicuramente un posto di tutto rispetto lo conquistano Dj-Wise Shinedoe, Koze, Damian Lazarus e James Holden ma devo ammettere che in giro ci sono tantissimi bravi produttori e la lista da fare sarebbe troppo lunga. Negli ultimi mesi mi hanno stupito personaggi come Alex Smoke, Matthew Dear, Magda e Troy Pearce. Tra i clubs invece cito il D-Edge di San Paulo, il Panorama Bar di Berlino, il Mondo di Madrid, il Weetamix di Ginevra e il Dirty Dancing di Bruxelles"

Hai idea di quali potrebbero essere le nuove influenze che caratterizzerano la dance elettronica del 2006 da poco iniziato ?
"Credo che, dopo aver recuperato praticamente tutto dagli anni ’80, sia giunto il momento di passare ai suoni dei ’90. Pensa alle tracce minimali che al momento sono quelle più richieste: contengono spunti della techno che spadroneggiava tra il 1989 e il 1991"

Credi che il vinile abbia le ore contate ?
"Personalmente continuo a suonare la musica dal vinile ma non posso certo ignorare tutte le nuove tecnologie che ogni giorno si evolvono sempre di più. Ormai il mercato degli mp3 sembra essere una realtà che decreta la morte di tutti i downloads illegali che per anni hanno portato danno al mercato discografico internazionale. Comprare musica ad un prezzo ridotto è sicuramente conveniente per quelli che non sono disposti a comprare il vinile o il cd. Mi piacciono molto sistemi come il Traktor e l’Ableton Live ma il feeling più profondo è ancora vivo coi vinili. Ma sono sicuro che è solo questione di tempo …"

Credi che la crisi del mercato discografico sia dipesa largamente dalla diffusione dei files mp3 pirata ?
"Attualmente è solo il mercato relativo ai cd’s a vedere un brusco ridimensionamento. Certo, gli ultimi anni sono stati difficili per il vinile che ha vissuto una posizione mediana tra il cd e il più moderno ed economico mp3 ma le cose ormai stanno cambiando. Siti web specializzati come Beatport danno la possibilità di acquistare ed utilizzare legalmente la musica compressa in file mp3. Poi programmi software come Traktor rendono possibile la programmazione dei pezzi nei clubs. Proprio di recente, mentre ero in aeroporto per attendere il volo, ho acquistato delle tracce (in mp3) per poterle suonare durante la serata. Benvenuti nel futuro"

In studio preferisci adoperare i moderni software o più ‘anziani’ hardware ?
"Sicuramente la mia preferenza è rivolta ai sintetizzatori analogici. Mi piace suonare lo strumento e non emularlo con dei programmi"

Grazie per il tuo tempo Joakim.
"Grazie a te ! Ci vediamo presto ! Kiki"

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