#084 -Ci lascia Mark Spoon [15-01-2006]

Agli inizi degli anni ’90 formò, assieme a Rolf Ellmer alias Jam El Mar, il duo Jam & Spoon inanellando una serie di hits consacrate a livello internazionale (su tutte "Right In The Night", "Find Me" ed "Angel"). Era Markus Löffel, meglio noto come Mark Spoon, genio creativo della Germania che durante la passata decade ha dato moltissimo alla scena trance mondiale. Quando le cose sembravano andar male i due decisero di inventarsi, facendo leva su white-labels monofacciata, il progetto Storm che nel 1998 fa il botto con l’omonima "Storm" seguita da "Huri-Khan", "Love Is Here To Stay", "Stormanimal", "We Love" e "Time To Burn" remixata anche da Mauro Picotto. Jam & Spoon allora vestivano i panni misteriosi di Trancy Spacer & Spacy Trancer. Tutto venne svelato con l’uscita dell’album "Stormjunkie" che lanciò il marchio Storm a livello mondiale. Ma le energie di Mark erano tantissime. Indimenticabili le releases firmate con l’amico Pascal Dardoufas (Pascal F.E.O.S.) e quelle celate dallo pseudonimo Tokyo Ghetto Pussy e Big Room (ancora con Ellmer). A 39 anni Mark ci lascia. La sua trance ora echeggia in un angolo del paradiso.

-Kiki "Boogy Bites 01" (BPitch Control): uscirà il 30 gennaio questo estroso mix-cd firmato dal finlandese Kiki. Nell’itinerario colorito da una vivace sovrapposizione di musica attraverso la tecnica dei tre giradischi si apprezzano tracce di Fred Giannelli, Gabriel Ananda, Oliver Koletzki, Michael Forzza, Fairmont, Slam, Infusion e molti altri. Lo stile inseguito da Kiki miscela l’house di matrice elettronica con sprazzi di italo e microhouse che, con la serie "Boogy Bites", vengono mostrati nella migliore delle maniere.

-Mauro Picotto "Superclub" (Alchemy): seguito (non sicuramente per stile) al fortunato "The Album" edito nell’autunno del 2000, "Superclub" è il nuovo full-lenght di Mauro Picotto, il dj-producer che per anni ha rappresentato la techno italiana esportata con maggior successo oltre le Alpi. In questo disinvolto lavoro il piemontese mischia il vigore della techno con la vivacità dell’electro rammentando, in molti brani, il modulo compositivo del tedesco Beroshima. Nel cd "Giganite" si riescono a respirare anche echi deep alla Kowalski e sferzate rave-techno mentre in "Megalounge" ci si abbandona al pop-lounge e ad un atmosferica electro tagliata dalle sincopi. In rilievo la presenza di Carl Fanini che già aveva avuto a che fare con Picotto agli inizi degli anni ’90 per il progetto Club House. "Superclub" non è techno, non è electro, non è lounge. E’ solo musica da ballo e da ascolto che non necessita affatto di diciture per essere inquadrata e giudicata.

-Toy "Toy" (Smalltown Supersound): emerso nel 2002 grazie alla Tellè Records (quella che ha scoperto anche il fenomeno Röyksopp), il duo dei Toy (l’inglese Alisdair Stirling e il norvegese Jørgen Traeen) tornerà presto col primo lp. Il loro è un electronic-pop anticonformista che trae spunto dalle soundtracks di datati cartoni animati che narravano storie avventurose per i bambini. Si riesce ad abbracciare anche il dimenticato mondo dei videogames anni ’80 dagli scenari polverosi e spesso tormentati da una malinconia per quei tempi che non torneranno più. "Toy" immortala proprio il pianeta perduto di pupazzi colorati che una volta alimentavano le fantasie dei bimbi ora catturati ed incapsulati in microchips e diavolerie elettroniche.

-Cosa Nostra feat. Vanessa & Joe "Only One Way" (Contraband): a pochi giorni dal #003 la Contraband immette sul mercato il seguito che nel nome dell’artista ricorda una delle facce peggiori dell’Italia. La voce di Vanessa orna la Club Mix che, seguendo la scia francese alla Modjo, è potenzialmente pronta a divenire una hit internazionale. Sapore un pò differente è quello della Latin Chill Edit dove è la voce maschile di Joe ad accerchiare arrangiamenti vicini al sound ibizenco. L’estate sembra già alle porte.

-Kavinsky "Teddy Boy E.p." (Record Makers): morto in un incidente d’auto nel 1986, Kavinsky è uno zombie in cerca di rivincita e "Teddy Boy E.p" rappresenta il suo primo passo nel mondo dei morti viventi. Questa la storia che avvolge la figura misteriosissima di Kavinsky, oscuro autore di probabile origine francese che si lancia in un mondo musicale incolore, a volte legato alla cultura dell’italo-sound, in altre alla dramatic-techno. Oltre alle sue "Testarossa Autodrive" e "Testarossa Nightdrive" che profumano di minimal italo disco sound è possibile trovare i remix di Mr. Oizo ed Arpanet. Il primo traduce tutto in sincopi e frammenta ogni samples rendendo l’intero costrutto davvero embrionale, il secondo rende più che bene il senso di trapasso dalla vita terrena al corpo putrefatto di uno zombie attraverso suoni lugubri e ritmiche robotizzate. Conturbante e sinistro.

-Brixton "Katzenpech" (Holzplatten): consacrata attraverso l’album "eTechno.De" (del 2004) la techno di Brixton affascina ancora con le sue velocità sostenute e col particolare retrogusto industriale. L’esasperazione ritmica prevale in "Komm" ma è in "Bha" che le qualità del disco si fanno sentire in modo più distinto. Incursioni del broken-beat più spavaldo s’accavallano ad una techno electroide perimetrata con dell’ottima effettistica. Play loud please.

-Guitar "Tokyo" (Onitor): il digital-jockey Michael Lückner immortala il caldo suono dello strumento a corde lasciandosi affiancare dal nipponico Ayako Akashiba per la realizzazione delle parti vocali. Le emozioni si duplicano e riescono a toccare le ambientazioni tipiche dell’indie-pop abbinate ad un velo di sottile malinconia derivato dal pipa e dal koto, i due strumenti che si rincorrono e che sembrano quasi sbaciucchiarsi in questo avvincente elaborato realizzato nella metropoli giapponese. Un puro mix tra western-pop-music e spiritualismo dell’Est.

-Francesco Passantino "Terreno K" (Tractorecords): tagliati i lunghi dreadlocks e lasciata alle spalle l’avventura Air Kraft Vision, il Passantino di oggi è vicino alla tech-house inglese miscelata con straordinaria abilità ai frammenti della microhouse tedesca. I due stili trasudano dalle partiture di "Nippon" e "Terreno K", quest’ultima composta secondo moduli alla Kompakt (la K starà proprio per Kompakt ?). Poi seguono atmosfere futuristiche ben grattugiate nel remix di Davide Calì ed un mix tra trance e spunti afro in "Icon". Ottimo per chi mastica i suoni della neo techno-house.

-Hashim vs Taurus "Al Naafiysh (The Soul) 2005" (Elp Medien): è il dj tedesco Sebastian Ness aka Dj Taurus a riportare in vita lo storico brano edito dall’americana Cutting Records nel lontano 1983. Col Techno Mix ci si muove nel territorio groovy interrotto solo al centro da un break sincopato che si rituffa nel passato mentre con l’Electro Mix si riscopre il fascino per il vintage dettato da un beat sporco che, unendosi a vocoder-vox e ruggenti synth-lines, pianifica un perfetto elaborato utile ai nostalgici che iniziano ad avvertire il vuoto lasciato dai Kraftwerk. Ascoltandolo potreste proiettarvi in quel passato in cui l’electro e l’hip-hop andavano a braccetto e quando i breakdancers s’esibivano sui marciapiedi suonando musica con ingombranti e coloratissimi radioloni.

-Mitsu "Shylight" (Downsall Plastics): è attraverso questa poco conosciuta label belga che riappare Kevin Ross alias Mitsu, fondatore della live band dei Flow. Fu lui che nel 2003 aprì nella migliore delle maniere il catalogo Eskimo conferendo quell’attitudine electronic-house all’epoca quasi totalmente inesplorata. "Shylight" ondeggia sulle atmosfere della più remota "Skylight" edita dalla Gigolo nel 2001 mentre in "Paul’s Hotel" e "The Big Thing" si riescono a respirare sensazioni più vicine al jazz dalle attitudini alla Maurice Fulton e The Juan Mclean, inedite per questo artista affiancato per l’occasione dal batterista dei Dubtales e dal vocalist dei Cinèrex.

-Invexis "Dipole E.p." (Flux Recordings): la label londinese diretta da Chris Finke si affida, per il suo #007, al tedesco Georg Kohler alias Invexis, reduce di una lunga serie di apparizioni su labels come TST, Carnage, Compound, Decomplex Audio, Expanded, Lifeform, Planet Rhythm, Giant & Dwarf, Salpeter e Kazumi. Il "Dipole E.p.", che vedrà luce in doppio mix alla fine di gennaio, ruota intorno ad una techno isterica ed energica, un mix tra Joey Beltram, The Advent e Jeff Mills con rimandi deep in "Non Return To Zero" ed infiltrazioni afro alla Gayle San in "Connexion" che porge intricati grooves che sopprimono completamente le presenze melodiche.

-Bioground "Love Addiction" (Plastic City): la storica Plastic City, come già avvenuto per l’altrettanto celebre Harthouse, passa nelle mani della Daredo di Mannheim. Svuotata dei suoi contenuti più elettronici, riprende il cammino con l’album del portoghese Luis Novo alias Bioground che si lascia andare ad una composizione strettamente legata all’ambito house con forti rimembranze del sound anni ’90. Tutte le tracce presenti in "Love Addiction" si lustrano di voci d’autore come quella di Jon Silva, Alexandra Hamnede e Chelonis R. Jones. Tra fughe deep e grooves mai invasivi, Bioground dona un lp che ci rimanda indietro sino al periodo dell’underground che spopolava tra il 1993 e il 1995.

-Sin Plomo "Tranquilo" (Chica Discos): generalmente fa sentire la sua presenza durante la stagione estiva ma quest’anno compie un’eccezione: è l’ibizenca Chica Discos, la label del tedesco Thorsten Stenzel, che riappare con "Tranquilo", il mix-cd di Sin Plomo. Tra tracce non ancora pubblicate ed altre espressamente prodotte per il progetto, "Tranquilo" rappresenta il rifugio perfetto per sfuggire al grigiume e al freddo gelido di questi mesi invernali. Da Adrian Bahil a NLS, da Sey’N a Mikrokosmos sino alla storica "Beachball" di Nalin & Kane (una hit dell’estate 1997) rivista in un’inedita Monkey Island Mix.

-Belong "October Language" (Carpark): ad operare dietro Belong sono Turk Dietrich e Michael Jones amanti del fuzz-folks e di moduli ispirativi provenienti da My Bloody Valentine, Flying Saucer Attack e Spaceman 3. Il duo incapsula nell’album la forte dicotomia della loro città, New Orleans, tra scenari colorati e panorami desolati, sintomi di ricchezza e decadente povertà causata dal tragico uragano Katrina qualche mese addietro. Le otto tracce fotografano la città della Louisiana che, lentamente, alza le ginocchia per riprendere il suo cammino nel corridoio del nuovo millennio.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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