#090 -Album-tributo per gli Hong Kong Counterfeit [26-02-2006]

Dietro al coloratissimo progetto Hong Kong Counterfeit si celano John Langdon (alias Inform3r/Total Macchina) e Katya Casio, fautori di un sound che affonda le radici nell’electronic-synth-pop degli anni ’80. Dopo numerose apparizioni su etichette emblematiche del panorama internazionale (in primis International Deejay Gigolo e Lasergun seguite da Erkrankung Durch Musique, Pocketgame e le italianissime S.H.A.D.O. e Triangle) il duo si ripresenta con "Flattery", un album-tributo che vedrà luce in primavera su Kinetik Media, la giovane label di Miami fondata da Carlos Atomic aka Moon Base e Dj Vajra e specializzata in electro. L’idea di fondo è quella di riunire, in una sola tornata, le versioni remix dei pezzi più significativi della formazione newyorkese. La Kinetik Media ha mostrato un certo interesse per il progetto sin dal primo momento e così si è pianificata l’uscita di un cd che conterrà ben 17 tracce realizzate in ogni Paese del mondo da artisti noti e meno. "X-Ray Eyes" (firmata nel 2001 con lo pseudonimo Puberty Love) viene ritoccata dal madrileno Alek Stark, "Stranger" invece gode di un ottimo restyling sonoro ad opera del giovane canadese Dj Electroboy. Poi dalla Germania Isa.r Rockers che rilegge "Paradise", dall’Illinois i Femme Fatality con la riedizione di "Television Man" e da New York Sebastian Boaz con uno splendido rework di "Emotion". La lista prosegue col texano Hyperbubble e il cileno Quierostar raggiunti da The Sugar Report e Dj Mike Dextro. Un progetto più che interessante (impreziosito anche dalla cover-art del designer Karim Rashid) che mette d’accordo il globo intero sotto un unico denominatore: quello della musica elettronica.

-Aa.Vv. "Futurism Ain’t Shit To Me" (Kyo): a quasi due anni dalla pubblicazione del volume 1 ritorna la saga che mischia hip-hop ed electronica. Curiosi ready-made tra stili apparentemente discordanti tra loro (soul, funk, trip-hop e pfunk) costituiscono i punti di forza del progetto voluto dalla Kyo, sublabel della più nota Kitty-Yo. Da citare le presenze di Daedalus, Prince Pop, Otto Von Schirach, General Electrics, Stacs Of Stamina e BUS featuring MC Soom T con "Keep Life Right" riarrangiata dal bravo Tadd Mullinix noto anche come James T. Cotton e Dabrye.

-Rui Da Silva "Lixuneanos" (Sixty Four Records): il portoghese, noto in Europa per lo storico progetto The Underground Sound Of Lisbon, ci regala un ennesimo singolo che prende le distanze dal classico filone tribal-progressive che l’ha reso famoso. Soluzione stellare che ha tanto a che fare con la dirty-techno-house del danese Trentemøller è racchiusa nell’Original mentre nel remix di Martinez ci si muove con un tiro più deep e lievemente retro. Non aspettatevi quindi lo stile di Kismet.

-Llorca "My Playlist" (Wagram): appassionato di blues, jazz, soul e techno, il francese Llorca realizza un ottimo mix-cd che parte dal soul, funk e disco e finisce in tracce dal fascino electroide. Tra i tanti artisti selezionati Jamie Lidell, Seymour Bits, Olav Brekke Matthisen, Dani Siciliano e Midnight City Soul Affair, progetto del 1999 dietro il quale si celava il finnico Jori Hulkkonen noto anche come Zyntherius. Un lavoro completo per l’artista che, dal 1997, milita tra le file della F-Communications di Laurent Garnier, la stessa label sulla quale è atteso il suo secondo album.

-Monsular "Disco 24" -remixes- (38Db Tonsportgruppe): perdendo i connotati electro-disco, "Disco 24" di Monsular (uno dei progetti più interessanti dello scorso autunno) si ripresenta con tre nuove versioni. In quella di Ron Flatter si assapora una stesura minimalista ravvivata in più punti da dark-pads mentre con Sasha Casper si delinea un tocco tech-house abbastanza percussivo dalle infiltrazioni (non rare) di electro e progressive. Maggiormente vicina alla cultura della house old-school è la versione di Björn Wilke che si muove su costruzioni ritmiche basiche ed una chitarra che trasporta verso i caldi paradisi ibizenchi.

-King Roc "Better Ways" (Io Music): Martin Dawson, indiscusso protagonista della music-scene londinese, si ripropone sulla Io Music con una doppietta che si distanzia un pò dalle precedenti releases apparse su Kingsize, Cassa Grande e Back Yard. Calcando la mano sulla fusione tra electro, techno ed house, l’artista sforna "Better Ways", chiaramente influenzato dalla post-house di paternità tedesca. Personalmente trovo più sfiziosa "Locamota" dai rimandi synth-pop in stile 80’s.

-Phreek Plus One "New Disco Dimension E.p." (Compost Black Label): la ‘figlia’ della Compost fa risplendere il tricolore italiano nel suo #007. Ad operare dietro Phreek Plus One infatti sono Ivan Savoldi, Alessandro Cattenati e Giovanni Leveretti, abilissimi nel ricreare le atmosfere italo-disco-funk in voga tra la fine degli anni ’70 e i primi ’80. Dalla efficace "I Love You" alla macinata "Boogie Beat" sino alla vibrante "Shake" e alla spavalda "The Model": è questo il lavoro che indirizza l’ascoltatore verso la (gloriosa) scena italiana di circa 25 anni fa.

-Felix Kröcher "Forward Movement" (Compressed): noto anche come Hardliner, l’agguerrito Kröcher incide il suo primo lp per la sempre più agitata Compressed. Riunite sotto il segno dell’hardtechno più sfegatata, le sette tracce di "Forward Movement" traggono spunto dalle gigs che il dj ha recentemente tenuto in Paesi come Israle, Colombia, Venezuela, Slovenia, Ungheria ed Olanda. Slanci industriali s’inseriscono su bpm altissimi, distorsioni e vari effetti. Un vero e proprio rullo compressore soprattutto quando la puntina legge "Take My Advice" e "To Interline".

-Tomas Andersson "Copy Cat" (BPitch Control): emerso la scorsa estate con la fortunata "Washing Up" (ricostruita da Tiga che campionò il beat di "Do Ya Wanna Funk" di Patrick Cowley featuring Sylvester, 1982), il bravo Tomas Andersson si ripresenta col primo 12" del 2006. In "The Other Day" l’accoppiata electro-house viene raggiunta da sprazzi dark-techno mentre nella title-track a fare da protagonista è la successione armonica di note impazzite che corrono su e giù per la keyboard e s’ingrassano sfaldando le metriche dei canonici 4/4. Chiude "Plan Deux" che mostra un old-beat raschiato da un ruggente bassline alla Alter Ego.

-Bastards Of Funk "Bastardlicious E.p." (Frosty Music): #003 per la giovane Frosty di Malmö (Svezia). Il mistero aleggia sull’autore che si dimostra un abile compositore di uno stile a cavallo tra il deep, l’electro e la tech-house. "Make Me Wanna" lascia intravedere svariati punti di contatto con la tech-funk made in Naples e con la groovin’ di Oxia mentre "Relentless" (quella col feuturing di P. Bense) muove verso impasti deep e funk spezzati in più punti dalle sincopi tipiche dell’electro.

-Aa.Vv. "Rock The Discotheque" (Audio Deluxe): un doppio cd indicato agli amanti della post-house più commercia(bi)le degli ultimi tempi questo nuovo episodio di "Rock The Discotheque". Sperimentazioni non troppo accese e variopinte per i pezzi di Digitalism, Mylo, Yoshimoto, Tiga, The Egg, Christopher Just, Azzido Da Bass, Goldfrapp, Chromeo e Soulwax raggiunti da qualche accenno più ‘sotterraneo’ rappresentato da M.A.N.D.Y., Booka Shade e Fischerspooner. In rilievo "Believe" dei Chemical Brothers riletta da Erol Alkan e l’indimenticata "La Rock 01" di Vitalic.

-Dj Emerson "Boy Got Bass" (Kiddaz.Fm): lasciandosi alle spalle la groovy-techno, Dj Emerson abbraccia il filone della microhouse, della techno essenziale, a volte rumorista e sempre caratterizzata dall’incedere ipnotico dei suoi ciclici movimenti ritmici. Questa ‘evoluzione’ lo porta ad una selezione (divisa in 2 cd’s) che abbraccia artisti come Kalabrese, Trentemøller, René Breitbarth, Dave Shokh, Gabriel Ananda, Robert Babicz, Tony Rohr, Konfekt e Ruede Hagelstein. Unico a tenere il vessilo italiano è il romano Donato Dozzy con l’ipnotica "Solid".

-Alex Smoke "Meany" (Soma Recordings): primo estratto da "Paradolia", il secondo lp atteso per il 20 marzo, "Meany" sottolinea ancora una volta il buon momento per Alex Menzies. Emerso con alcune releases sulla tedesca Vakant, lo scozzese è oggi uno degli artisti di punta della Soma, la label di Glasgow fondata dagli Slam nel ’91. L’Original ruota intorno alla dirty-minimal (sulla scia di Trentemøller) mentre il remix di Matt John (nuovo alfiere della Perlon) punta su infiltrazioni cacofoniche alla Dapayk.

-The Boo Kings "Love" (Whirlpool Sex): dark ed essenziale, questo #003 della neonata Whirlpool Sex torna a calcare uno scenario micro-progressive da un lato agganciato alla filosofia anglosassone, dall’altro alla scuola teutonica. L’Original riprende i connotati della vecchia house anni ’90 lasciando filtrare sempre poca luce mentre il remix di Lars-Christian Müller ricorre a beats terzinati ed un bassline accartocciato e libero da ogni tipo di effettistica. Un vero trip nella techno-house più oscura per la quale Whirlpool Sex sta diventando un’ottima sostenitrice.

-Aa.Vv. "Electric Calm v.3" (Global Underground): la raccolta è imperniata su una serie di tracce che intersecano lounge, ambient, new-jazz, trip-hop e spunti afro. Il tutto è selezionato da Trafik che ricrea, un pò per magia, le tipiche atmosfere estive che si respirano in quel di Ibiza. A mantenere intatta la pace sono artisti come Derek Howell, Kevin Swain, Adam Johnson, Stux e lo stesso Trafik con le sue "Elegant Suite" e "Shades". Il rifugio ideale per la società postindustriale odierna lacerata da continui ed assillanti problemi che la musica è in grado di alleviare.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

Technodisco

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