Intervista a GD Luxxe di Giosuè Impellizzeri 08/03/2006

E’ nativo di Vienna, si chiama Gerhard Potuznik ed è indiscutibilmente uno dei personaggi cardine di una certa tipologia musicale europea che non si è mai allineata al crudo business discografico. Il suo progetto di maggior successo è GD Luxxe che, in questi ultimi anni, lo ha portato su labels di tutto rispetto come Interdimensional Transmissions, Breakin’ (quella di DMX Krew), Suction (quella di Solvent & Lowfish) ed Ersatz Audio, la celeberrima piattaforma di Detroit lanciata dagli Adult.. Gerhard si pone sulla striscia mediana che separa idealmente il mondo acustico da quello digitale e, con una prorompente creatività, annulla le distanze e cancella le possibili discrepanze. A mettere ottimamente in luce il concetto è il suo ultimo full-length, "Make", che in questi giorni viene ristampato in Europa sulla sua Angelika Köhlermann. Ed è proprio nelle ultime settimane che Gerhard ha ‘prestato ‘ la sua potente ed inconfondibile voce a due pezzi del duo italico Franz & Shape, andate a confluire in un 12" su Relish. Simpatico e per nulla accecato dal successo, GD Luxxe apre le porte del suo studio per un’intervista dedicata ai fans italiani.

Benvenuto sulle pagine di Technodisco Gerhard. Quando hai scoperto di amare l’arte delle sette note ?
"Ciao Giosuè e ciao a tutti i lettori. La musica mi è sempre piaciuta. Ricordo bene quando ascoltai per la prima volta "Radioactivity" dei Kraftwerk: ero ancora uno scolaretto ma ero già entrato nel mondo della musica. Poi iniziai ad interessarmi alla musica psichedelica come quella dei Tangerine Dream e Pink Floyd. Da non dimenticare l’intramontabile "Oxygen" di Jean Michel Jarre, una pietra miliare per le mie prime esperienze musicali !"

C’è stato qualche artista (o gruppo) in particolare che ti ha fatto capire quanto sia importante la musica ?
"Sono nato nel 1962 e in quel periodo i miei genitori erano soliti ascoltare la musica dei Beatles. Inconsciamente anch’io venni catapultato verso quel panorama e pezzi come "Help", "Revolution" ed "Across The Universe" mi affascinarono del tutto. Il primo lp che ho comprato fu "Made In Japan" dei Deep Purple ma in seguito mi accostai alla scena hard-rock con un unico pensiero nella testa: i Black Sabbath. Successivamente anche il glam-rock conquistò il mio gusto personale grazie ad artisti come T.Rex, Roxy Music e David Bowie. Ero davvero piccolo (forse avevo dieci anni) quando scoprii per la prima volta il progressive-rock con gruppi del calibro di Genesis, Magma e Gong. Nell’ormai lontano 1980 decisi di tagliare i capelli e dedicarmi al clash con Dead Kennedys, Wire e Joy Division. E’ questo il mio percorso musicale"

Come definiresti il tuo attuale stile ?
"Eh eh … bella domanda questa. Credo che si tratti di un mix tra Black Sabbath, Pink Floyd, Kraftwerk, Wire e Joy Division trasposto in una chiave del ventunesimo secolo"

Nel 1998 hai fondato la tua label, l’Angelika Köhlermann. Quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a compiere questo passo ?
"Nel 1998 non c’erano molte labels che si dedicavano a tracce costruite come vere e proprie canzoni. C’era molta techno, drum & bass, house ed electro ma i vocals non erano in voga e conseguentemente erano pochissimi quelli disposti ad investire in un nuovo filone. E’ questo il motivo che mi ha spinto a fondare Angelika Köhlermann, organizzata inizialmente in una camera da letto-studio. Questo è anche il motivo per cui alcune delle prime releases non sono state realizzate in modo perfetto (soprattutto per quel che concerne l’aspetto audio) ma ritengo che la magia e la naturalezza non mancassero affatto. La mia idea di fondo era quella di creare una sorta di famiglia che fosse legata da idee e gusti comuni. E poi, cosa fondamentale, non doveva essere qualcosa che doveva servire a portar soldi. Il concept si basava (e si basa tuttora) su un progetto artistico e non da business. Quel business che, ancora oggi, uccide la creatività"

Perchè Angelika Köhlermann ?
"A dire il vero non c’è una ragione precisa. Questo nome mi fu suggerito da Tex, il ragazzo col quale mi divido il lavoro per la label. Eravamo in alto mare visto che non riuscivamo a trovare un buon nome per l’etichetta e così Tex propose di chiamare il progetto attraverso un semplice nome e cognome. Angelika Köhlermann, che in Austria e Germania è comunissimo (paragonabile al nostro Mario Rossi ndr) ci sembrò il più adatto e così partimmo con la prima uscita. Sino ad oggi non abbiamo mai conosciuto nessuna ragazza con questo nome ! ;o)"

Da qualche giorno, proprio su Angelika Köhlermann, è uscito il tuo nuovo album, "Make". Parlacene. "Il disco non si differenzia molto dai miei precedenti lavori. Già con "Between Zero And Eternity", l’ultimo full-lenght edito qualche tempo fa dall’Ersatz Audio degli Adult., percorrevo questa direzione musicale che oggi si riassapora in "Make". Cerco soprattutto di non affidarmi ai trends musicali al momento in circolazione: il mio desiderio maggiore è quello di crearmi uno stile iper-personale che possa mostrare la musica attraverso parti vocali, chitarra, basso e computer. Una certa maniera di fondere l’acustico al digitale tirando fuori un sound organico insomma. A volte sento definire i miei pezzi ‘pop’ ma non è quello che voglio raggiungere. Nelle mie tracce cerco di inserire anche il minimalismo, le ripetizioni cicliche dei suoni e dei testi e credo di essere riuscito nel mio intento con "Make". Dopo aver preparato i testi ho registrato gli assoli di chitarra e poi ho realizzato gli inserti ritmici col mio Mac. E’ questa la differenza maggiore rispetto alle prime tracce per le quali adoperavo i synths anzichè la voce. Dopo aver preparato i drumbeats ho editato tutto con un software che reputo incredibile, il Live di Ableton, che ti dà la possibilità di gestire i suoni in modo straordinario"

In realtà "Make" è stato già pubblicato, lo scorso autunno, dall’americana Tigerbeat 6. Come mai hai deciso di ristamparlo su Angelika Köhlermann ?
"Perchè la Tigerbeat 6 non ha una buona distribuzione e promozione in Austria, Germania e Svizzera così abbiamo deciso, di comune accordo, di ristampare il disco per queste nazioni. Per il resto del mondo la stampa rimane quella di Tigerbeat 6"

Recentemente hai collaborato con Franz & Shape per due pezzi andati a finire nel "Destination/Location E.p." apparso pochi giorni fa su Relish. Come è nato questo contatto col duo italiano ?
"In maniera molto semplice: mi mandarono un’e-mail chiedendomi se mi andava di cantare alcune delle loro tracce. Visto che i pezzi mi sono piaciuti moltissimo ho deciso di dare avvio a questa collaborazione"

Conosci altro della scena musicale italiana ?
"Sinceramente no. Amo però la storica italo-disco degli anni ’80 ! Per quanto riguarda artisti più recenti mi reputo un grande fan del duo romano dei Mat101"

E dell’Europa invece cosa mi dici ?
"Non sono un grande frequentatore di clubs e non seguo nemmeno il movimento dei dj’s. Qui a Vienna ci sono bravi disc jockey come Gollini, Patrick Pulsinger e Russell Haswells che ha una tecnica incredibile. I miei gusti musicali variano in continuazione e per questo motivo mi trovo spesso ad imbattermi in gruppi nuovi. Adesso, per esempio, sto ascoltando gli Edan mentre nell’ultimo anno mi sono piaciuti moltissimo gli Hard Fi e i Kaiser Chiefs. Nel mio iPod suonano anche gli Annule e i Crossover"

A cosa stai lavorando in questo periodo ?
"Al momento sto ultimando la produzione dell’album dei Bunny Lake intitolato "The Late Night Tapes". Parallelamente collaboro per il nuovo full-lenght dei miei amici Mediengruppe Telekommander che sicuramente conoscerai già. Poi sto aiutando a mixare (qui nel mio studio) Tujiko Noriko per alcune tracce del suo nuovo album e la newyorkese G. Rizo per alcuni pezzi che usciranno in futuro su Gigolo. A tutto ciò si aggiunge la produzione per l’album di Didi Bruckmayr (una bravissima cantante e performer austriaca) per una release su Angelika Köhlermann che arriverà tra qualche mese"

E il progetto GD Luxxe ?
"Al momento ho accantonato un pò GD Luxxe. Voglio passare un pò di tempo in relax per poi tornare in studio, intorno a giugno, per iniziare a lavorare ad un nuovo album. Ho fatto molte serate ed ora voglio prendermi un break e ricaricarmi al meglio"

Ritieni che il futuro possa vedere un contatto sempre più stretto tra musica acustica ed elettronica ?
"Sarebbe fantastico. E’ proprio questo il tipo di sound che mi piacerebbe continuare a sostenere. Non si parla però di una riedizione della new-wave (nell’ultimo periodo ci sono un sacco di gruppi che scimmiottano questo genere sfociando spesso in inutili banalità) poichè per me è qualcosa di troppo retro. Voglio animare la scena musicale con esperimenti nuovi che non debbano necessariamente percorrere la strada di stili passati. Certo, è abbastanza rischioso ma voglio provarci"

Pensi che il vinile abbia le ore contate ?
"Non credo. Possiedo tonnellate di vecchi dischi visto che vengo da una generazione passata ma non disdegno i files mp3. Quelli che mi piacciono meno sono i cd’s ma capisco che nell’era in cui ci troviamo non se ne può più fare a meno. Il vinile resta unico ma diciamo che potrei vivere anche senza ;o)"

In studio invece quali sono gli strumenti che adoperi con maggior frequenza ?
"Al momento uso quattro chitarre, un basso, un Mac G5 e … la mia voce. Registro tutto sul mio laptop rielaborandolo attraverso vari programmi. E’ questa la facilità e la rapidità del computer ! Sino a qualche tempo fa collezionavo vecchi sintetizzatori analogici ma in breve mi sono accorto che la mia casa stava diventando una specie di museo ! Inoltre l’hardware spesso crea problemi (errori di lettura, memorie che saltano perdendo dati etc) e quindi ho deciso di vendere la gran parte degli strumenti. Naturalmente i migliori li ho tenuti ben stretti come la serie della Roland (101, 202, 303, 606, 707, 808 e 909), un Moog Source, un Memorymoog, il Roland System 100 modulare ed altre cosette che vorrei rimanessero segrete ;o)"

La chiacchierata volge al termine Gerhard. E’ tempo di salutarci.
"Ciao Italia ! Amo il cibo italiano e proprio oggi mangio tagliatelle con salmone. Ormai nella mia vita non manca mai il vostro cibo come le chitarre della Eko, la compagnia italiana che le produce sin dai primi anni ’70. Ogni tanto mi piace venire dalle vostre parti: l’anno scorso infatti visitai Venezia, un pianeta completamente diverso da Vienna ! Lunga vita all’italo-disco ! Ciao a tutti. GD Luxxe"

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